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Ratos de Porao - Brasil
25/05/2024
( 1113 letture )
Brasil. Un titolo semplice, una sola parola, ma che descrive in maniera esatta la filosofia e la ragion d’essere dei Ratos de Porão, da sempre veementi denunciatori delle brutture del loro paese d’origine. Un titolo altamente programmatico dunque, e non è forse un caso trovarlo sulla copertina del loro disco più conosciuto, l’album che aprì loro le porte della notorietà internazionale, considerato dai più come il loro capolavoro. Brasil è senza dubbio un episodio centrale nella discografia dei Ratos de Porão, un vero e proprio spartiacque: primo lavoro inciso per una major -la Roadracer Records- e primo a svoltare con decisione verso il crossover thrash. Ma andiamo con ordine.

Siamo nel 1989, e il gruppo è fresco di reunion. Scioltisi all’indomani della pubblicazione del seminale debutto Crucificados Pelo Sistema (1984), i Nostri si riformano l’anno seguente. Il batterista Jão passa alla chitarra, mentre dietro al dumkit trova posto Nelson Onófio Evangelista Júnior, meglio conosciuto come Spaghetti. Con questa nuova line-up, i Ratos de Porão danno alle stampe due altri lavori, Descanse em Paz (1986) e Cada Dia Mais Sujo e Agressivo (1987), ancora legati agli stilemi crust e hardcore dell’esordio, con il quale condividono anche una produzione abbastanza approssimativa. La svolta arriva due anni dopo. Grazie all’intervento di un certo Igor Cavalera, la band firma un contratto con la Roadrunner e vola in Germania, dove vengono registrati i brani che formeranno il nuovo LP, il qui presente Brasil. Differenza di spessore, ancor più se si considera l’uomo dietro la consolle: Harris Johns, già produttore dei maggiori capolavori di Sodom, Kreator, Exumer, Tankard e Voivod. Le condizioni per una tempesta perfetta: la mano sapiente di Johns si trova a modellare e incanalare le composizioni di un quartetto in indiscutibile stato di grazia.

Le prime avvisaglie di questo cambiamento si intuiscono appena premuto il tasto play. Finalmente una produzione all’altezza. Certo, la resa sonora dei dischi precedenti era più che adatta alla loro natura cruda e militante, ma il salto compiuto su Brasil è sostanziale. Il lavoro sfoggia un suono paragonabile a quello dei gruppi citati in precedenza, riuscendo così a sublimare al 100% la potenza sprigionata dalla compagine brasiliana. È infatti innegabile che la formazione sia molto cresciuta in questi anni, sul piano compositivo quanto tecnico. La prestazione strumentale è più precisa, la composizione più accorta, ma l’attacco sferrato non meno efficace. Anzi; come accennato, la band compie per la prima volta un passo deciso verso il thrash metal, che irrora copiosamente il crust/HC preesistente, irrobustendolo nettamente. Le nuove influenze si palesano immediatamente anche nel riffing, che si fa più angoloso e ricco di asperità, come si evince già dall’iniziale Amazônia Nunca Mais, o da Porcos Sanguinários, canzone che illustra perfettamente la dualità di Brasil: la granitica base thrash metal viene costantemente spezzata da accelerazioni belluine dal sapore HC, quasi grind. I Ratos de Porão non abbandonano infatti le radici; la loro natura hardcore si ritrova tutt’al più cromata, senza però perdere la sua agilità. Il risultato di tale unione è semplicemente devastante: vedasi le tirate Retrocesso e S.O.S. País Falido, capace di sciogliere la briglia con una furia incontenibile, o ancora Farsa Nacionalista, che alterna una strofa velocissima a squadratissimi stop’n’go. La prova strumentale è granitica, sorretta dal drumming preciso di Spaghetti e incendiata dal grugnito arcigno dell’iconico frontman João Gordo. Se in alcuni casi la band opta per dei rocciosi mid-tempo (Lei do Silêncio ne è un esempio), i battiti restano quasi sempre elevatissimi, e le durate brevi -vedasi i 43, intensi secondi di Gil Goma, o i 59 di O Film, strumentale che mette in luce le qualità chitarristiche di Jão. In altri casi, l’hardcore prende ancora il sopravvento: la diretta Aids, Pop, Repressão ne è un esempio, così come Beber Até Morrer, letteralmente “bere fino a morire”, punkettona e goliardica. Vale la pena citare anche la selvaggia Vida Animal e la thrashy Terra do Carnaval, canzoni in grado di generare un’intensità e una potenza di fuoco impressionanti ma, a dir la verità, tutti i 18 episodi della scaletta meriterebbero di essere menzionati, tanta è la qualità generale del lavoro. La band fa centro ad ogni occasione, inanellando perle senza nessun calo di tensione. Per questo motivo, complice anche una lunghezza non eccessiva, Brasil va incorporato d’un fiato, gustando ogni singolo secondo.

Cosa aggiungere in più di questo? Il quarto album dei Ratos de Porão ci regala un gruppo in forma smagliante, una foga senza eguali incapsulata in una serie di mazzate clamorose, variegate, efficaci e lustrate da una produzione stratosferica. La band brasiliana può insomma comodamente competere con i più blasonati rappresentanti del crossover thrash occidentale e nordamericano, affermando uno stile personale e inimitabile, non solo per l’uso della lingua madre -a tal proposito, è interessante notare che il gruppo incise una versione dell’album in inglese, che per i motivi appena esposti non ha veramente ragione d’essere. Si diceva in apertura che Brasil è considerato da molti come il capolavoro dei Ratos de Porão. A giusta ragione, aggiungiamo noi. Imprescindibile per gli amanti di queste sonorità.



VOTO RECENSORE
90
VOTO LETTORI
85.2 su 5 voti [ VOTA]
LUCIO 77
Venerdì 31 Maggio 2024, 14.43.52
23
Album tiratissimo e senza compromessi..
Area
Martedì 28 Maggio 2024, 15.00.56
22
@Galilee, purtroppo ancora attualissima
Galilee
Martedì 28 Maggio 2024, 14.32.09
21
Vero, la copertina è fichissima.
Area
Martedì 28 Maggio 2024, 12.13.13
20
Comunque una cosa che AMO di questo disco é la copertina che in una singola immagine descrive tutte le storture di una nazione demolendo l\'immagine da cartolina turistica da paradiso tutto calcio, samba e ballerine.
Area
Martedì 28 Maggio 2024, 12.11.46
19
Boh secondo me qui i R D P erano una mezza via tra i Poison Idea e i Sepultura di quel periodo. In quell\'anno lì nello stesso studio e con lo stesso produttore venne registrato anche il mio disco Thrash Tedesco della vita \"The morning After\" dei Tankard, che infatti era molto sul Crossover Thrash.
LAMBRUSCORE
Lunedì 27 Maggio 2024, 22.03.54
18
DaveHC, d\'accordissimo sui Crucifix, direi anche Thou Shalt not Kill degli Antidote di NY.
DaveHC
Lunedì 27 Maggio 2024, 21.39.19
17
A questo punto andrebbero citati i Crucifix, dehumanizaton è un classico del d-beat hc e ha influenzato pesantemente anche gli stessi ratos de porao
duke
Lunedì 27 Maggio 2024, 18.41.01
16
...magari i poison idea....😊
LAMBRUSCORE
Lunedì 27 Maggio 2024, 13.20.36
15
Dei Poison Idea, i primi 3, Kings of Punk, War all the Time e Feel the Darkness, per me sono obbligatori, insieme anche a qualche ep.
Galilee
Lunedì 27 Maggio 2024, 11.54.23
14
I Driller Killer li conosco solo di nome purtroppo, feel the Darkness dei Poison idea invece lo so a memoria.
Area
Domenica 26 Maggio 2024, 21.33.18
13
Brasil e Anarkophobia rappresentano perfettamente come le band Hardcore del primo periodo ( o comunque un discreto numero di esse) proveninenti dalle scene più importanti (USA, UK, Italia, Giappon e in questo caso Brasil) a un certo punto dopo il 1986 abbiano fatto lo switch verso il Metal finendo poi a fare Crossover Thrash. Nella recensione viene ottimamente citato il grande contributo merito dato da Igor Cavalera per questa transizione... @LAMBRU, guarda io personalmente la settimana che viene vorrei a questo punto vedere anche una bella recensione di Anarkophobia oppure che ne so un Feel the darkness o Blank Black Vacant dei Poison Idea.
LAMBRUSCORE
Domenica 26 Maggio 2024, 20.43.34
12
Voglio rompere un po\' i maroni. Avete nominato GIUSTAMENTE ,negli ultimi 3 post, l\'altro capolavoro della band. Adesso vorrei, anzi ESIGO una recensione di una band che -non so perchè- non è mai stata nominata su questo sito, se non nel forum: DRILLER KILLER
Galilee
Domenica 26 Maggio 2024, 18.41.25
11
In realtà il valore è più o meno lo stesso. Ma Anarkophobia ha un valore affettivo che l\'altro non ha. E poi in generale ha pezzi che mi piacciono di più. Però obiettivamente sono lì.
Area
Domenica 26 Maggio 2024, 18.10.34
10
Galilee, ma secondo me sono quasi pari merito! Su Anarkpphobia però c\'é il mio pezzo preferito in assoluto dei loro che é Morto Ao Rei con una batteria devastante! Anarkophobia é in assoluto il loro disco più Thrash Metal poi. io ti consiglio la versione su CD della Pinhead - Eldorado (e\' una ristampa Argentina) oppure quella Brasiliana della Voice Music - Eldorado, entrambe, entrambe sono le versioni originali in Portoghese e bonus track con alcune dei pezzi presi dalla versione in Inglese. Se lo vuoi in vinile invece c\'è la ristampa della Beat Generation un etichetta Spagnola
Galilee
Domenica 26 Maggio 2024, 12.18.42
9
Disco fenomenale, anche se Anarkophobia per me resta irraggiungibile. Tra l\'altro devo ricomprarlo questo Brasil . Ce l\'avevo in MC , poi lo ripresi in CD , ma non so per quale motivo non si sente più...
duke
Sabato 25 Maggio 2024, 20.54.09
8
...no lambru.....meglio i poster di lita ford....e lee aaron...😂..
LAMBRUSCORE
Sabato 25 Maggio 2024, 20.46.52
7
Duke, non volermi male, però secondo me in camera hai il poster di Icons of Evil dei Vital Remains..
LAMBRUSCORE
Sabato 25 Maggio 2024, 19.55.40
6
@Duke, allora se la metti sui testi , su questo sito ne hai di recensioni, notizie, articoli, ecc..da criticare
Area
Sabato 25 Maggio 2024, 19.01.30
5
Il mio disco preferito dei Ratos de Porao. Pezzi preferiti Amazona Nunca Mais, Plano Furado e Terra do carnavl. Un disco Hardcore / Crossover Thrash veramente di valore, suonato benissimo e registrato ottimamente in Germania da un autentica istituzione del genere Thrash! A livello tematico spaventosamente attuale, non solo per quanto riguarda il Brasile, ci si può trovare tanta roba di contatto e profetica anche relativamente alla attuale situazione Italiana ed Europea. Molti tuttavia conoscono la versione della Roadrunner in lingue Inglese, io ho quella su CD della Eldorado / Pinhead records tutta in Portoghese. Ci sono 4 bonus tratte dalla versione in lingua inglese tuttavia!
duke
Sabato 25 Maggio 2024, 18.13.18
4
...sono sempre stato....un loro fan....e poi critico gli idioti pseudosatanisti....e non chi critica dal punto di vista socio-politico.....😁
No Fun
Sabato 25 Maggio 2024, 17.26.50
3
Pensavo che il buon Duke avesse da ridire sulla copertina con le croci nel culo, invece per fortuna passa oltre e giudica la musica. Meno male 😅
LAMBRUSCORE
Sabato 25 Maggio 2024, 15.47.38
2
Io ho la versione coi titoli in inglese. Ne avevamo già parlato, disco bello violento, prodotto benissimo, una furia dall\'inizio alla fine. Per me è da massimo dei voti, lo ascolto dall\'epoca e non mi stanca mai, questo qua è il Crossover che intendo io.
duke
Sabato 25 Maggio 2024, 11.29.14
1
..per me anche 95.....finalmente la recensione....complimenti griso....🤟
INFORMAZIONI
1989
Estúdio Eldorado / Roadracer Records
Crossover
Tracklist
Original Version
1. Amazônia Nunca Mais
2. Retrocesso
3. Aids, Pop, Repressão
4. Lei do Silêncio
5. S.O.S. País Falido
6. Gil Goma
7. Beber Até Morrer
8. Plano Furado II
9. Heroína Suicida
10. Crianças Sem Futuro
11. Farsa Nacionalista
12. Traidor
13. Porcos Sanguinários
14. Vida Animal
15. O Fim
16. Máquina Militar
17. Terra do Carnaval
18. Herança

International Version
1. Amazonia Never More
2. Backwards
3. Aids, Pop, Repression
4. Law of Silence
5. S.O.S. Broken Country
6. Gil Coma
7. Drink til You Die
8. Fucked Plan
9. Suicidal Heroin
10. Children Without Future
11. Nationalist Farce
12. Traitor
13. Bloody Pigs
14. Animal Life
15. The End
16. Military Machine
17. Land of Carnival
18. Will I Receive My Heritage
Line Up
João Gordo (Voce)
Jão (Chitarra)
Jabá (Basso)
Spaghetti (Batteria)
 
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