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19/09/24
GIANCANE
ARCI BELLEZZA - MILANO
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09/06/2024
( 1889 letture )
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Nonostante non siano probabilmente tra le band che vengono in mente di primo acchito, i Rossometile sono invece una delle più interessanti del panorama nazionale. Giunti al settimo album di una carriera partita nel 2004 –ma la fondazione del gruppo risale al 1996– i salernitani confezionano con Gehenna il disco più riuscito della loro carriera.
Il lavoro in questione non è un vero concept, ma tutte le canzoni sono comunque legate da un tema comune. Nello specifico, quello di ”tormento e passione, una condizione che rende impossibile nascondere i nostri sentimenti e ci costringe a mostrare il nostro vero cuore, a vivere il nostro dolore e a mostrare il nostro vero essere nella sua interezza. Questo tema è sottolineato dall'uso della figura femminile come simbolo di passione”. In questa cornice generale, a spiccare sono la maturità compositiva dei Nostri -anche quando le canzoni possono potenzialmente risolversi in qualcosa di più facile all'ascolto- la fluidità che ogni pezzo possiede, con la conseguente capacità di stamparsi rapidamente in testa non cedendo mai alla faciloneria appena richiamata. Senza contare la voce di Hela Bernardini, un vero valore aggiunto. Aperto dalla title-track (Gehenna è l'Inferno nel Nuovo Testamento, luogo di punizione dei dannati per gli scritti rabbinici e l'Islam), manifesto musical-testuale dell'opera, da cui emergono di prepotenza i lati sinfonici e il cantato in italiano, dopo l'introduzione Voci nel deserto, è con Magdalena e col tema del suo tormento e dell'interpretazione del suo peccato, che il CD prende davvero quota. Pasionaria, una delle potenziali hit, è dedicata a Frida Kahlo e lascia intendere come il lato più "facile" dei Rossometile non sia affatto da intendere nel senso che il mainstream gli assegna di solito. Pezzo alla portata di ascoltatori di vari generi, ma senza snaturare la sua essenza rock-metal. Davvero molto riuscito. Discorso ulteriormente ampliato con Sangue e Seduzione. L'impulso verso il desiderio di possesso su un'altra persona, “che si materializza vampirescamente sul corpo attraverso il dolore e il sangue”, declinato mediante l'uso accorto di un po' di elettronica. Una possibile anticipazione dell'evoluzione futura del gruppo. Altro tormento, quello dell'amore non corrisposto, con la sinuosa Sangue e seduzione, da cui è tratto un bellissimo video. Ancora un brano riuscito. Dat Melti Min Modir è un'altra intro, stavolta per gli accenti tribali di Valhalla, giocata sul tormento per la possibilità di morire in battaglia che si mischia all'onore di farlo per raggiungere Odino. La Stella del mattino può servire a mitigare un altro tormento, quello dell'attesa di un'alba che rischiari un cammino notturno. Non la punta di diamante dell'album, ma ancora qualcosa di gradevole. Il legame quantistico causato dal fenomeno dell'entanglement trasfigurato attraverso quello del rapporto inestinguibile tra due persone, è poi descritto con Geminus. Duet With Satan (bisogna visitare gli Inferi e il loro dominatore per poter risalire più forti di prima) riporta tutto in territori più heavy-prog, con tanto di citazioni dantesche. Tutto ciò prima di concludere con The Dying Mermaid. L'ultimo, struggente canto della sirena prima della morte e della ricongiunzione totale col mare.
Confermate sostanzialmente le coordinate musicali di sempre, comprendenti forti tinte sinfoniche, metal, goth, folk e altre ancora, dietro la sua bella copertina Gehenna introduce anche qualche piccola novità. Che forse non sposta di molto il focus del lavoro dei Rossometile, ma li proietta in una dimensione leggermente diversa. Mixato e masterizzato da Simone Mularoni presso i Domination Studios (come dire: “un nome, una garanzia”), Gehenna suona benissimo, contiene ottime canzoni ed è connotato da gusto ed equilibrio espressivo. Esce senza etichetta e se non è una scelta della band, è davvero scandaloso.
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3
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Veramente un bellissimo disco .. tanto di cappello! |
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2
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L\'album è bellissimo. Da non perdere. Un paio di mesi fa ho preso il cd dal loro sito e lo sto letteralmente consumando. |
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1
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Che bello sentire Symphonic Metal cantato in lingua italiana da una bravissima singer.
Buon album. Alcune canzoni molto belle. Su tutte preferisco Duet with Satan.
Desdemona lo trovo leggermente più bello di questo. Ma solo per delle mie personali sottigliezze.
I Rossometile sono il classico esempio di grande Band italiana sottovalutata da chi in Italia è appassionato di Metal.
Continuate così.
Per me un 85 pieno. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Gehenna 2. Voci dal deserto 3. Magdalena 4. Pasionaria (Frida) 5. Sangue e Seduzione 6. La Rosa d’Inverno 7. Þat mælti mín móðir 8. Valhalla 9. Stella del Mattino 10. Geminus 11. Duet with Satan 12. The Dying Mermaid
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Line Up
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Ilaria Hela Bernardini (Voce, Piano) Rosario Runes Reina (Chitarra) Pasquale Pat Murino (Basso) Gennaro Rino Balletta (Batteria)
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RECENSIONI |
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