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17/10/24
1349 + KAMPFAR + AFSKY
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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11/09/2024
( 570 letture )
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La dark-wave anni Ottanta, Danzig, Type O Negative, il goth misto col rock'n'roll e un certo cantautorato “dannato”, senza contare il metal. Vi piacciono o perlomeno vi incuriosiscono tutte queste citazioni? Allora The Sade e l'album Nocturna possono fare al caso vostro. A sei anni di distanza da Grave -nel 2013 era intanto uscito II, con Nicola Manzan (Bologna Violenta, Il Teatro degli Orrori) alle parti orchestrali-, la band è tornata sulle scene nel post-pandemia con un lavoro che mostra delle differenze rispetto al passato, sia nella formazione, che nella proposta musicale.
Per quanto riguarda la prima, il gruppo del chitarrista Andrew Pozzy (ex OJM) schiera adesso la bassista Silvia (Kröwnn) -già subentrata nell'immediatezza dell'uscita di Grave- in luogo di Marco, dedicatosi ai Messa. La musica, come detto, si focalizza più sulla parte dark-wave e gothic, anche se un certo furore metal'n'roll resta presente con buona evidenza. Ad esempio in Another Prayer. Il simbolismo adottato è quello del gallo nero, che pone il trionfo della 'bestia' in una visione pessimistica e nichilista della condizione umana, che mai come di questi tempi diviene fragile e colpevole. È un rimando grafico al medioevo come periodo buio, dominato da ignoranza e incertezza, paragonabile a quello che stiamo vivendo oggi. Il gallo è simbolo di passaggio tra vita e morte, luce e ombra, inizio e fine, caduta e rinascita, altalenante come gli umori causati delle recenti costrizioni. Un approccio filosofico che viene spiegato dalla genesi di questo crepuscolare prodotto, fatto di canzoni composte tra il 2019 e il 2020 – quindi in piena pandemia – fatte di tanti synth oscuri, da un cantato profondo, accelerazioni alternate a momenti lenti e malinconici in cui si scorgono solo tenebre. E altri quasi in dissolvenza, che introducono una specie di rassegnazione che riporta appunto al periodo in cui le canzoni hanno preso vita. Diviso in due capitoli un po' come le facciate di un vecchio album, (Vesperum e Tenebrus), per quanto riguarda la prima, Sinner ed End of Time prendono subito per la loro piena appartenenza concettuale agli anni Ottanta, con le chitarre che si irrobustiscono un po' con No Mercy e la scaletta che scorre via ben bilanciata tra languida oscurità e momenti molto intimi. Come Guilty e ancora di più Lullaby, una scarna ballata che potrebbe ricordare certe cose di Johnny Cash. La seconda parte si apre con She Dies, coi Bauhaus sullo sfondo e si snoda attraverso il brano più lungo dell'album (Long Live Death), il metal “cavalcante” e manieristico di Another Prayer e si conclude in maniera deliziosamente rarefatta con Reflection.
In sostanza, Nocturna sembra l'estremizzazione del primo album Damned Love, cui risulta più vicino di Grave. Un CD decadente, che poggia sulle esperienze post-punk di fine anni 70, sui rimandi al rock'n'roll puro e su tutta quella corrente gotica che partendo dall'Inghilterra, caratterizzò un certo comparto musicale che poi si sarebbe spesso ibridato col metal. Lavoro maturo, equilibrato, privo di hit di valore assoluto, ma anche di filler o di pezzi non interessanti, Nocturna è un passo avanti evidente nella carriera dei The Sade. In grado di interessare una fascia di pubblico molto trasversale, mantenendo alta la qualità e senza ammiccamenti al mercato. Non è poco.
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Non conoscevo la band, sto ascoltando ora il disco e non mi dispiace affatto, penso proprio che approfondiró |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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Capitolo I – Vesperum 1. Sinner 2. End of Time 3. No Mercy 4. Guilty 5. King and Queen 6. Oracle 7. Lullaby Capitolo II – Tenebris 8. She Dies 9. Long Live Death 10. Another Prayer 11. Flatline 12. Drama 13. Reflection
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Line Up
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Andrew Pozzy (Voce, chitarre, piano, synth) Silvia (Basso, cori) Matt Sade (Batteria, pads)
Musicisti Ospiti: Maurizio Baggio (Chitarra, synth)
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RECENSIONI |
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