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Sigh - Infidel Art
09/11/2024
( 561 letture )
Millenovecentonovantacinque-black metal e la mente vola subito in Norvegia, non propriamente e immediatamente in Giappone, che resta sempre un luogo un po’ esotico, anche nel mondo del metal. Eppure, proprio in quell’anno i Sigh dettero alle stampe un lavoro cardine per la loro evoluzione musicale: Infidel Art. Disco poco considerato nella discografia dei nipponici, ma di fondamentale importanza per la carriera postuma, dato che proprio qui Kawashima & Co. gettarono le basi di sperimentazione e di derive extra-canoniche del loro suono.

La produzione di Infidel Art è sporca e bastarda, di spirito black permeata, con batteria e basso profondi e naturali, chitarre in primo piano, molto grosse e ronzanti e delle tastiere che emergono distinte con suoni MIDI abbastanza particolari che spesso non si intarsiano perfettamente con il sound strumentale generale. Le voci poste praticamente a livello delle chitarre fanno capitolo a sé: la voce di Kawashima sui toni sporchi è unica e particolare e ben si fonde al suono Sigh mentre nelle partiture clean si sente l’incertezza dei primi tentativi che va di pari passo al coraggio di una scelta simile.

Musicalmente parlando invece questo è l’ultimo lavoro con marcate e principali influenze black, il riffing è spesso incrociato a momenti thrash, rallentamenti doom e attitudine generale quasi punk (nei momenti più spinti). A tutto ciò va intrecciato un lavoro di tastiere che spiazza i generi, toccando momenti disparati e differenti (non sempre definibili). Le sei composizioni del disco si susseguono in un ascolto abbastanza eterogeneo con scenari inaspettati e cambi di tempo-ambient-mood efficaci e divertenti. Seppur sia un lavoro tecnicamente non eccelso, le idee del trio sono solide e convincono e il susseguirsi dei momenti musicali riesce a mantenere l’ascolto vivido in modo convincente ed è difficile menzionare un brano a discapito di un altro, in quanto ognuno ha una personalità ben definita e unica anche se sin da un primo rapido ascolto a restar forse più impresse sono Izuna, The Last Elegy e Suicidogenic.

Un secondo disco quindi più compatto e maturo, sperimentale e seminale per l’evoluzione della band (i dischi migliori verranno in seguito) che osa e inizia il cammino verso un sentiero a sé stante. Probabilmente anche a causa della difficile reperibilità che ha avuto nella sua vita discografica Infidel Art è ancor oggi il disco meno conosciuto ed ascoltato dei Sigh (anche se ora è alla portata su qualsiasi piattaforma di distribuzione). Certo va infine ricordato che siamo al cospetto di un disco imperfetto sotto diversi punti di vista, ma che non ha mai perso di fascino, magnetismo ed interesse. Passaggio chiave da riscoprire.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
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Rain ex Area
Sabato 16 Novembre 2024, 9.24.16
4
Comunque questo disco non é avantgarde ma é Black Metal melodico. Imaginary Soniscape era avantgarde.
Rain ex Area
Giovedì 14 Novembre 2024, 20.42.28
3
Assolutamente si e beh... Non negli anni 90 ma all\'inizio del decennio successivo io avevo recuperato anche alcuni dei dischi Italiani di quel periodo soprattutto quelli di Necromass (primo album), Handful of Hate (primi due album), Opera IX, Mortuary Drape, Altar of Perversion... ad eccezione del gruppo di Ossian e Cadaveria (al tempo) che si rifacevano all\'immaginario Pagano gli altri mi piaceva che proponessero un Black più Mediterraneo e Sud Europeo e ispirato all\'occultismo Italico.
DaveHC
Mercoledì 13 Novembre 2024, 21.54.37
2
Li ricordo solo per il primo disco uscito su DSP. Sicuramente una evidenza di quanto nei primi anni 90 la scena underground black metal fosse molto più ampia e diffusa del solo giro scandinavo.
Rain ex Area
Sabato 9 Novembre 2024, 21.31.45
1
Beh qua non parlerei ancora proprio di Avantgarde... qui proponevano ancora Black Metal, già originale certo e infatti molte delle soluzioni melodiche del precedente Scorn Defeat qui arrivano a completa maturazione! Una roba mi sento di dire... conoscete gli Chthonic (o Shan Ling) da Taiwan? Beh i Sigh hanno un po anticipato il loro stile sonoro e per certi versi anche quello estetico almeno durante il periodo del primo album e di quello con la Cacophonus.
INFORMAZIONI
1995
Cacophonous Records
Avantgarde
Tracklist
1. Izuna
2. The Zombie Terror
3. Desolation
4. The Last Elegy
5. Suicidogenic
6. Beyond Centuries
Line Up
Mirai Kawashima (Voce, Basso, Tastiera)
Shinichi Ishikawa (Chitarra)
Satoshi Fujinami (Batteria)
 
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