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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Norma Jean - Bless the Martyr and Kiss the Child
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30/11/2024
( 474 letture )
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Potente ed autentico. Questo l’aspetto essenziale di Bless The Martyr And Kiss The Child. Il debutto dei Norma Jean che si giova dell’equilibrio tra la brutalità dei riff ed i momenti d’atmosfera profonda che lo rende un lavoro senza tempo, ancora oggi amato dagli appassionati del genere. Si parla degli albori del metalcore con la nascita di Converge, Botch e We Are The Romans, Zao che stavano ridefinendo i confini del genere con un approccio più tecnico e sperimentale. In questo contesto, i Norma Jean, provenienti dalla scena underground della Georgia, hanno creato un’esplosione sonora che ha lasciato un segno indelebile nei fan e nella loro discografia con le sue strutture ritmiche complesse, cambi di tempo improvvisi e un’intensità travolgente che, in realtà, avrebbe più a che fare con il post-hardcore e lo sludge. Pubblicato il 13 agosto 2002 dalla Solid State Records e prodotto da Adam Dutkiewicz (chitarra fondante dei Killswitch Engage) Bless The Martyr And Kiss The Child è l'unico album della band con il bassista Joshua Doolittle e il cantante Josh Scogin che fonderà, l’anno successivo, i The Chariot che si scioglieranno, però, dieci anni dopo. I due, dal successivo O’God, The Aftermath, verranno sostituiti dalla band da Cory Brandan alla voce e da Jake Schultz al basso. I suoi riferimenti spirituali si contrappongono ad un’attitudine totalmente “in your face” e ad una sporcizia sonora che creano apparentemente una specie di dissonanza cognitiva. Ogni membro della band contribuisce allo stesso modo a ciò che sta accadendo senza risparmiarsi sia dal punto di vista performativo che emotivo. Stiamo, infatti, parlando di una band che non ha mai nascosto la propria impronta spirituale seppur espressa con una rabbia atroce e spietata; i testi sono criptici ed enigmatici lasciando prevalentemente spazio all'interpretazione personale. In Bless The Martyr And Kiss The Child il caos sonoro si trasforma in arte della più grezza ed emozionale, selvaggia ed empatica, registrata interamente in presa live e con pochissime sovra incisioni. I Norma Jean hanno un suono che graffia le viscere e che lacera le orecchie, rumoroso ed inquietante, oscuro e malato.
Inutile nasconderlo: Memphis Will Be Laid to Waste è la vera pietra miliare di questo lavoro, uno dei pezzi più celebri, grazie anche alla partecipazione di Aaron Weiss (MeWithoutYou) nella parte vocale finale. Impossibile non essere rapiti da un brano così brutale ed impattante. Com’è da prerogativa dell’hardcore i titoli sono intere frasi, talvolta ironiche come la meravigliosa I Used to Hate Cell Phones, But Now I Hate Car Accidents talvolta più mature come Sometimes It's Our Mistakes That Make For The Greatest Ideas che esplora l'importanza di sbagliare per una crescita personale con un tono crudo e sporco. I breakdown sono devastanti e le progressioni ipnotiche di Creating Something Out of Nothing, Only to Destroy It o di Pretty Soon, I Don't Know What, But Something Is Going to Happen vi conduce ossessivamente in un viaggio complesso, frenetico ed emotivo di quasi 16 minuti che non vi sembreranno effettivi, tale è la sua capacità immersiva come una continua attesa in sospensione tra la realtà e l’incubo. Da quel quarto d’ora si passa e meno di 2 minuti di The Shotgun Message, non meno intensa e forsennata. L’influenza del mathcore è chiara in Face:Face ma non mancano i momenti di tregua, strumentali come It Was As If the Dead Man Stood Upon the Air, mai convenzionali e piuttosto contemplativi. The Human Face, Divine conduce verso la conclusione con isterismo vocale e chitarristico interfacciato ad ormai consolidate martellate ritmiche; sembra concludersi naturalmente dopo poco più di tre minuti ma la nevrosi riprende mistica e sfocia in arpeggi introversi che sottolineano l’alone di misticismo spirituale di questo lavoro. La traccia finale è la degna chiusura di questo disco massivo, con una leggera intenzione di stemperare l’angoscia ma senza snaturarsi grazie alla sua congenita ossessività.
I Norma Jean sono dissonanza temporale, hanno un suono fatto di energia primitiva e irrazionale. A questo disco, alle sue ritmiche spigolose e schitarrate irregolari devo rendere un ringraziamento per avermi permesso di avvicinarmi più agevolmente ai mostri sacri Dillinger Escape Plan e ad amare, oggi, nuovi progetti folli come i Thoughtcrimes o I The Callous Daoboys e gli stessi Norma Jean, ancora oggi, faticano a deludere. Bless The Martyr And Kiss The Child è un’ora di apocalisse sonora, implacabile, a cui vi affezionerete obbligatoriamente se avrete la giusta attitudine ed apertura mentale per sprofondarci dentro perché sa essere straripante e drammatico. C’è chi lo ritiene uno degli album metal più grezzi e creativi di sempre. Non mi sento di dare un credito ad un’affermazione cosi positivamente assolutista ma, ad ogni modo, fatico a trovare elementi per screditare tale tesi. Di certo, per gli amanti dell’hardcore, è un “must have” imprescindibile!
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2
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...più che altro...metalcore.... |
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1
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Questi qua non fanno Hardcore  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Entire World Is Counting On Me, and They Don't Even Know It 2. Face:Face 3. Memphis Will Be Laid to Waste 4. Creating Something Out of Nothing, Only to Destroy It 5. Pretty Soon, I Don't Know What, But Something Is Going to Happen 6. The Shotgun Message 7. Sometimes It's Our Mistakes That Make for the Greatest Ideas 8. I Used to Hate Cell Phones, But Now I Hate Car Accidents 9. It Was As If the Dead Man Stood Upon the Air 10. The Human Face, Divine 11. Organized Beyond Recognition
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Line Up
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Josh Scogin (voce) Christopher Day (chitarra) Scottie Henry (chitarra, cori) Joshua Doolittle (basso) Daniel Davison (batteria)
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RECENSIONI |
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