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30/01/25
BERNTH, CHARLES BERTHOUD E OLA ENGLUND
SANTERIA TOSCANA 31, VIALE TOSCANA 31 - MILANO
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Helloween - Live at Budokan
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16/12/2024
( 2775 letture )
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E’ notizia di questi giorni che gli Helloween siano impegnati nelle registrazioni del nuovo album, che sarà il diciassettesimo di una lunga e quarantennale carriera, nonchè il secondo in mega formazione a sette dopo il come-back con l’omonimo album del 2021. Nell’attesa viene dato alle stampe questo Live at Budokan, registrato in una sera di fine estate nel 16 settembre 2023 all’iconico Nippon Budokan di Tokyo, di fronte a migliaia di festanti fan giapponesi.
L’inizio e’ affidato a Skyfall, brano lungo, articolato e complesso tratto dall’ultimo Helloween, che condensa tutta la potenza della formazione a sette, tanto a livello della ormai rodatissima sezione ritmica tra il sempreverde e pulsante Großkopf al basso e il tellurico Löble alle pelli, quanto in relazione alle tre chitarre in cui i ritrovati Hansen e Weiki ben si appoggiano al più giovane Gerstner, ma soprattutto con le linee delle tre voci in primo piano e capaci di alternarsi sapientemente in un grande brano, già un classico a tutti gli effetti nella discografia degli Helloween. Altri due brani tratti dal recente album confermano il buono stato di forma complessivo, dalla tirata Mass Pollution alla più happy e cadenzata Best Time. Sono tuttavia i primi due Keepers a guadagnare il maggior spazio in scaletta, con brani imperdibili come Eagle Fly Free, Save Us e Keeper of the Seven Keys, su cui Kiske dimostra di sapersi destreggiare ancora su livelli qualitativamente molto alti, nonostante la complessità e le altezze richieste da pezzi originariamente intesi per l’ugola d’oro di un ventenne. Sono invece altri classici come Dr. Stein, Future World e I Want Out (quest’ultima in versione molto interattiva con il pubblico e fin troppo prolissa) che lasciano trasparire l’inesorabile scorrere degli anni e qualche dubbio sull’efficacia delle due voci Deris - Kiske, che spesso danno l’impressione di forzare eccessivamente nel desiderio di creare armonie o linee incrociate a tutti i costi. Stessa impressione di ingombro nella zuccherosa ballad Forever and One, mentre meglio quando Deris si concentra da solo in brani del proprio repertorio come Power o Perfect Gentleman, ormai pezzi irrinunciabili nella scaletta delle zucche. Il climax emozionale viene raggiunto nei quasi venti minuti di puro headbanging scatenato nel corso del Kai’s Medley, in cui Hansen si erge ancora una volta a paladino del power metal, in una doppia performance da urlo sia a livello chitarristico sia vocale, trascinando il pubblico nipponico in visibilio con estratti in rapida sequenza di Metal Invaders, Victim of Fate, Gorgar, Ride the Sky e Heavy Metal Is the Law, tratti direttamente dagli esordi e interpretati in maniera vera, trascinante e coinvolgente da vero leader della band. Queste sono le vere radici che hanno fatto la storia del power metal!
Live at Budokan è il quinto album live della band di Amburgo, che immortala in modo efficace e molto oggettivo lo stato di forma degli Helloween a quarant’anni dalla nascita del gruppo, con un sound diretto e per nulla ritoccato. Il tempo scorre, segnando volti e fisici in modo inesorabile, ma nonostante molti chili in più e altrettanti capelli in meno, quello che emerge è ancora una sensazione di grande compattezza e professionalità. Si può opinare sull’opportunità o meno di far uscire un nuovo album live a distanza di soli cinque anni dal precedente United Alive (che diede inizio alla reunion dopo anni di Kiske e Hansen con il resto della band), ma la scelta di appagare nuovamente i fan con ciò che è una fotografia onesta e senza troppi fronzoli dello stato attuale del gruppo in extended line-up risulta essere un gradito regalo di Natale, oltre che un corposo antipasto in attesa del prossimo lavoro in studio previsto per il nuovo anno.
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Secondo disco. Quanto ci perde in cattiveria sgraziata How Many Tears non cantata da hansen? Lo penso da quando presi il the best, the rest, the rare. Quanto esalta durante lo stesso brano l\'accenno a Heading fo Tomorrow? Quanto mi mancano i gamma ray? Quento sarebbe stato bello un finale a sorpresa con una inaspettata e divertente First Time prima di I Want Out (inutilmente dilatata)? |
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Alla fine l\'ho preso. Primo disco interessante per i brani nuovi dal vivo. L\'intro di basso prima di Mass Pollution mi ricorda Sweet Emotion. Purtroppo si sente la difficoltà di Hansen a livello vocale durante il medley. Ho provato lo stesso malessere di quando ho ascoltato gli ultimi dischi live dei Rush. Hansen rimarrà per sempre la mia voce preferita degli Helloween.
Nell\'era Deris ci sarebbero dei pezzoni da rispolverare, anche recenti (vedi Nabatea), o più vecchi (Revelation - onore a Kusch) che potrebbero sostituire le sempliciotte Power e Perfect Gentleman. Concludo dicendo che i duetti vocali non è che siano particolarmente entusiasmanti. |
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far fuori deris per me sarebbe una follia. Che si sbaglia farlo cantare sui pezzi di kiske invece si sta. e che dovrebbero quanto meno studiare un intreccio vocale migliore anzichè fargli cantare insieme concordo. Sbagliata anche la scelta dei pezzi dell\'ultimo album e sulla valutazione di quali fossero i migliori dell\'era deris da inserire. Che l\'era deris sia inferiore a quella kiske non concordo assolutamente, ma penso che in effetti i grandi pezzi con deris siano diluiti in diversi album via via pieni di riempitivi, mentre kiske ha concentrato tutto il meglio nei due keeper senza alcun riempitivo (e al contrario ha fatto pena in pink bubbles go ape) |
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Arrivato finalmente il blu ray, non sarà la mia scaletta ideale ma nel complesso mi e piaciuto. Gli anni passano ma il legame con la loro splendida musica resta. Brividi quando Kai, a tradimento, accenna Heading for Tomorrow sulla parte lenta di How Many Tears |
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bel live, bei suoni, probabilmente qualche ritocco c\'è qua e là ma ormai è prassi.. quello che viene fuori da questo disco sono essenzialmente due cose: la prima è che l\'ultimo album viene abbastanza trascurato e che dei 3 pezzi estratti uno è ottimo (skyfall) uno è mediocre (best time) e l\'altro è una cagata immonda , uno dei pezzi più brutti mai scritti dalla band (mass pollution). l\'altro è che dell\'era Deris sono stati presi solo 3 pezzi , che dimostrano la pochezza di quella fase della band.. se al posto della facilotta power ci fosse stata march of time, di quella cagata di perfect gentleman Halloween e della melensa e insulsa forever and one ci fosse stata your turn sarebbe stato molto meglio. l\'altra è che Deris meno canta meglio è, quando duetta con Kiske è perennemente fuori posto, i suoi pezzi sono delle cagate, quindi potrebbero pure farlo fuori e rimanere con Michael e Kai, e magari suonare altri pezzi del primissimo periodo. |
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Quello che mi fa un po\' di amarezza è vedere che bel repertorio dell\'era Deris ci sono solamente 3 canzoni, è vero che qui si glorifica l\'epoca Hansen - Kiske, ma sarebbe anche belle vedere qualcosina di più anche da Deris |
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In che senso? L’ho visto recentemente dal vivo e canta esattamente come su wueste registrazioni. Lontano dai picchi ma ora ha quasi 60 anni, sui Keepers 20. Ci sta. |
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La voce di Kiske è più finta di quella di Sferaebbasta |
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@alino purtroppo arriverà anche a me tra 13 gennaio e 5 marzo e non ho capito perché così tanto tempo |
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Le armonizzazioni vocali di solito mi piacciono molto, vedasi il duetto Sharon DA/Anneke VG su somewhere dei within temptation. Linee vocali su registri opposti, prima va più in alto con le note una, mentre l’altra scende, e viceversa, gran duetto. Trovo che Kiske/Deris abbiano fatto meglio nel live precedente, ma tutto sommato mi piacciono comunque. |
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@AlinoSky solo il disco , su you tube trovo tutti gli spezzoni del live ed a questo punto non mi attira più il blu-ray. |
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Ecco un altro utente che non impazzisce per le voci in contemporanea. Non sono il solo. |
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Io sono un fan sfegatato degli Helloween ma devo dire che, indipendentemente dal risultato, trovo abbastanza inutile fare un live album dopo poco tempo dal precedente, seppur con un disco nuovo alle spalle e con una scaletta a lunghi tratti simile. Inoltre alcune armonizzazioni vocali studiate sulle due voci non mi garbano parecchio, ci sono forzature qua e là e a volte Deris non è il massimo nelle canzoni che originariamente erano di Kiske. Lascerei cantare a ognuno le sue dando anche ad Hansen qua e là qualche spazio in più. Prestazione vocale di Kiske spettacolare così come quella di Hansen mentre reputo grandioso il lavoro di Loebe alla batteria. Il voto è comunque alto ed in linea col recensore. 80 |
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@mauroe cosa hai ordinato e dove? |
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Ordinato mi arriva a breve, |
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Hansen secondo me è un genio del metal come Mustaine, negli Helloween lo vedo sprecatissimo |
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Ho provato ad ascoltarlo, e mi ha lasciato una pessima sensazione. Suonato professionalmente (ci mancherebbe), anche se oltremodo sterile - Gerstner è abile professionista, ma impersonale come pochi, quanto sarebbe diversa la situazione con Grapow (o quel fenomeno di Henjo); Löble allo stesso modo non regge il paragone con Ingo e Uli. Scaletta a mio avviso studiata male, poche novità e non tutte azzeccate. Vocalmente vince Kai, di carisma e repertorio, si salva in corner Deris e - mi piange il cuore scriverlo - Kiske è ai limiti dell\'inascoltabile. E io per Kiske ho una venerazione. Veramente, l\'unico aspetto positivo è sentire una mezza versione dal vivo di Metal Invaders e Gorgar. Avevo basse aspettative, ma non immaginavo di rimanere tanto deluso. |
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Io spero che Hansen trovi il tempo di pubblicare un nuovo disco con i Gamma Ray, senza il cantante di supporto. In studio con la voce dovrebbe farcela. Riguardo agli helloween di certo finirò col prendere anche questo per completezza. Se le tre voci si alternassero sarebbe anche una cosa interessante, nel senso che ognuno dovrebbe cantare i pezzi di pertinenza. Quando si sovrappongono il risultato non è che sia tutto sto granché. Io poi con il ritorno di Hansen avrei gradito l\'allontanamento di Scialpi |
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Il live e’ poco o niente ritoccato e Deris qualche stecca la fa (Dr Stein ad esempio) - ma va bene e mostra i punti di forza e debolezza degli Helloween di oggi |
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@ciccio ti è arrivato il bluray? A me vinile e bluray presi su Amazon da consegna tra gennaio e marzo 😭😭😭 |
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Detto questo comunque mi sono comprato il blu-ray lo stesso |
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Unica pecca la scaletta , simile al live precedente , levavano keeper e mettevano 3 pezzi inediti , perfect potevano non metterla e mettevano , che ne so , dark ride , gira e rigira sempre le stesse canzoni, va bene che sono dei cavalli di battaglia ma un po\' di inediti avrebbero fatto gioire di più, fate voi un paragone con gli altri live |
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A me il suono degli ultimi due live non piace per niente. Se lo paragono al sound dei live dei Volbeat, prendo loro perché sto ascoltando il loro live, ne esce distrutto sotto tutti i punti di vista. |
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ci sono più voci processate qui dentro che al prossimo festival di sanscemo...bah |
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Ho trovato la \"reunion\" con Kiske e Hansen qualche anno fa un\'idea strepitosa oltretutto fatta in maniera assolutamente esemplare. Ma doveva rimanere tale, una celebrazione col timer e basta.
Mi sorprende, oppure sono dei grandi professionisti, che non siano ancora nati attriti interni al gruppo.
Detto questo se il momento più alto dei loro show è il medley con Hansem protagonista una domanda me la farei...
p.s. Sto ascoltando ora questo live indubbiamente bello ma i bassi?
voto personale 75 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Orbit 2. Skyfall 3. Eagle Fly Free 4. Mass Pollution 5. Future World 6. Power 7. Save Us 8. Kai’s Medley 9. Forever and One 10. Best Time 11. Dr. Stein 12. How Many Tears 13. Perfect Gentleman 14. Keeper of the Seven Keys 15. I Want Out
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Line Up
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Michael Kiske (Voce) Andi Deris (Voce) Kai Hansen (Voce, chitarra) Michael Weikath (Chitarra) Sascha Gerstner (Chitarra) Markus Großkopf (Basso) Daniel Löble (Batteria)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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