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22/03/25
THE MEFFS
ASTRO CLUB - FONTANAFREDDA (PN)
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The Night Flight Orchestra - Give Us The Moon
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07/03/2025
( 1114 letture )
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Ecco arrivare il settimo album degli svedesi The Night Flight Orchestra. La band, di base ad Helsingborg, nasce come progetto nel 2007 quando Björn Strid (Soilwork) e David Andersson (Soilwork-Mean Streak) erano in tour insieme, viaggiando in Nord America. Björn e David (perito tragicamente nel 2022) avevano un’idea ben precisa, creare un nuovo nucleo a sette note capace di distaccarsi da ciò che suonavano nelle band madri, costruendo una miscela melodica fatta di rock, AOR con richiami ai fasti settantiani ed eighties. Completata la line-up nel tempo, il gruppo pubblica il disco d’esordio, Internal Affairs, il 18 giugno 2012 attraverso l'etichetta italiana Coroner Records e compare la prima volta per suonare su un palcoscenico, il 1°agosto 2013 al Dina-scenen di Lidköping, in madre patria. A causa dei tanti impegni sia con i Soilwork che con gli Arch Enemy (il bassista Sharlee D’Angelo), l’ensemble suona solo una manciata di concerti tra il 2013 e il 2014, incluso uno spettacolo allo Sweden Rock Festival nel 2014. Poi il gruppo, in formazione ottagonale, trova una certa continuità nelle uscite discografiche, lanciando sul mercato un album ogni 2-3 anni, mentre dal penultimo Aeromantic II (targato 2021), è passato qualche mese in più. Il qui presente Give Us the Moon rappresenta il settimo sigillo da studio degli scandinavi e si incardina su 12 tracce impregnate di melodie e levigate song sempre molto convincenti e con tiro elevato, senza rinunciare, però, a corposità e potenza esecutiva, con la voce di Björn sempre in sella e a comandare ogni singola partitura.
Dopo l’intro si passa subito alla vera opener, con Stratus che sprigiona tastiere a cascata, partendo diretta e scandita con un ritornello assai ottantiano nella forma e nei cori, con un guitar solo molto ritmico ma gustoso e atmosfere americane: buona partenza. Shooting Velvet sfoggia un video scanzonato in stile seventies e la struttura del brano cattura sin dal primo ascolto, ricordandomi alcune armonizzazioni degli immensi E.L.O., altro ritaglio pienamente riuscito. Poi arriva Like the Beating of a Heart che costruisce un ponte rock/pop gradevolissimo, che si può canticchiare subito, senza esitazioni, grazie ad un refrain catchy, richiamando alla memoria alcune cose che imperversano nelle classifiche tra fine settanta e primissimi anni ottanta, anche grazie ad un magniloquente intreccio tra chitarre e synth. Melbourne, May I? è rock/AOR tipicamente yankee grazie a coralità articolate, tante tastiere e chitarre affilate, producendo sensazioni da pellicola americana ottantiana di cassetta; song che se fosse finita nelle colonne sonore dei primi Rocky o di Cobra non avrebbe di certo sfigurato, mentre Miraculous ha la targetta anni 80 stampigliata in fronte, con una successione di note tipiche di quei periodi e un ritornello che utilizza il falsetto accompagnato da cori eterei. Giunge l’ora del primo singolo estratto, Paloma, con tanto di clip, che estrinseca ancor di più il sound eighties con linee molto raffinate, comandate dalle key e da armonizzazioni pregevoli e un inciso molto avvenente e solare, al contrario Cosmic Tide sfoggia un’anima hard rock e anche il cantato sale di tono facendo sfogare l’ugola del singer, invece la titletrack sciorina tastiere lunari, abbigliandosi da grande pezzo AORistico con scansioni melodiche ad alto tasso di piacevolezza, con i cori che tracciano la via. A Paris Point of View diventa preda di un incedere nervoso e un ritornello squillante ma siamo già al rush finale e si va verso l’epilogo con Runaways e la sua deliziosa andatura spezzata richiama dettagli di Toto e Survivor solo per citare un paio di nomi stellari. Way to Spend the Night è un grande pezzo di rock melodico con picchi goderecci, una sorta di inno su come vivere la vita da nottambuli, poi Stewardess, Empress, Hot Mess (and the Captain of Pain) chiude i battenti del lavoro con una proposta dai toni eleganti, una batteria che picchia forte e filamenti delle key che pervadono tutto il tessuto del brano.
Un bell’album senza dubbio questo nuovo lavoro della band svedese, non esiste alcun filler nella tracklist e tutte le composizioni sono lucenti di scrittura, tecnica, melodie azzeccate e perizia esecutiva. Un full length da ascoltarsi più volte per percepire gli effluvi e i ricami distribuiti sapientemente in tutti i pezzi presenti, a metà tra ripescaggi di climi del recente passato e fresche arieggiature, ancora tanto in voga oggi. 12 brani che colpiscono dapprima i padiglioni auricolari e poi le parti della mente e del cuore che rievocano nostalgie e ricordi. Pollice alto per i ragazzi e le coriste dei The Night Flight Orchestra, una band che, da sempre, sa il fatto suo e che non ha mai sbagliato un colpo per gli amanti del genere.
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Goodbye and goodnight.... Bang! |
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Skull, una persona che mi dice che scrivo stronzate senza però argomentare nel merito, ai miei occhi varrà sempre come uno schizzo di sfaccimma sul pavimento. Non ti preoccupare. |
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@SkullBeneathTheSkin: che non piaccia un certo genere e relativi gruppi è un conto, scrivere stronzate giusto per attaccare tali gruppi e chi li ascolti è stupido e basta. In questi giorni ho provato ad ascoltare Tsunami Sea, a me non dice granché ma posso capire chi lo esalti. Oppure la nuova canzone degli Sleep Token che trovo terribile (e col metal non c\'entra proprio niente), ma se hanno successo sono contento per loro e per chi li ascolta. |
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@Andy: non perdere tempo a rispondere a certi personaggi, tempo sprecato. |
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Ciò detto, anche io non mi spiego l\'entusiasmo per questa band. Ho provato ad ascoltare uno dei loro vecchi lavori... non ricordo quale, ma a me sta roba proprio non piace. |
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....detto dalla bocca del cantante questa era una band di amici che suonavano ,solo per divertimento, lo stile che da adolescenti ascoltavano....non hanno mire di essere i numeri uno Carmine....tante canzoni belle pero\' le hanno scritte...amber galactic e\' stato un grande album pieno di hits assemblate bene e divertenti...alcune altre molto buone sono uscite dai vari album...stop...dal vivo sono ancora piu\' coinvolgenti...che non abbiano poi inventato nulla e\' palese! |
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Cartellino giallo per @Carmine. Ultimamente ho letto commenti veramente osceni e fuori posto di utenti-meteora mai visti prima, pessimo davvero. \"Noi\" no dai. @Carmine, non conta l\'eleganza delle parole se il bersaglio è basso. |
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Nessuno ha chiesto una risposta, tranquillo. E patetico lo dici a chi ti ha messo al mondo convinto di aver fatto l\'opera di bene. |
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Che personaggio patetico. Un sacco di cazzate (a cui non vale neanche la pena di rispondere) dette da uno che ascolta quella merda di trap, che coraggio. |
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Ciliegina sulla torta: se volete farvi due risate, recuperate il videoclip di Black Stars and Diamonds, girato circa due anni fa. Uno street video che riprende la band a cantare mentre viene trainata da una macchina per le strade... noterete che non se li filano manco i randagi sui marciapiedi. \"Is not retrò, is timeless!\" diceva un altro presunto artista in un articolo sull\'aor svedese moderno, pubblicato qui sopra non molto tempo fa. |
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3
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In giro si legge addirittura che una pubblicazione di questa band rimetta tutte le cose al loro posto... a giudicare da quello che sento e quello che vedo questi non hanno (e non avranno mai) né la potenza, né lo status, né i numeri dei veri pesi massimi del genere. Se dopo più di dieci anni il tuo pubblico è ancora composto da fan dei Soilwork e del Gothenburg Sound (prendono parte al WOA e all\' Hellfest, non nascondiamoci dietro al dito) e da quei pochi appassionati di AOR rimasti, significa che la tua musica non è andata avanti per niente. È più corretto e soprattutto onesto affermare che stiamo parlando di un\'operazione ragionata per quella piccola fetta di pubblico in nord europa, e non uscirà mai da lì. Aggiungiamo che a livello di critica sono quasi inesistenti e vengono trattati soltanto su testate e webzines tematiche come questa, di cosa stiamo parlando? Hanno senso tutti sti toni sensazionalisti che si leggono in giro? Però dai, ai fan (nordeuropei) piacciono e visto che ad oggi nel rock si contano più le vedove degli anni andati rispetto a chi vuole davvero vedere la musica andare avanti, l\'approccio ha senso. Allora vai di soluzioni iper-ruffiane, fuori tempo e spudoratamente citazioniste (anche i grandi di allora erano dei ruffiani, ma qui l\'autenticità è proprio latitante); vai con qualche inserto synthwave per ammodernare un po\' (per chi non lo sapesse, la synthwave è saturata e si è defilata da circa 5 anni) et voilà. Well done, Night Flight Boomerchestra 👍 Voto 30 perché mettere 0 non è possibile. Questa è solo musica di paese, da parte di una tribute band presa sul serio in modo molto molto preoccupante. |
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Ultimamente questo album lo ascolto spesso, ha il dono di farmi venire il buonumore. Mi piace questo sound fine anni 70 inizio anni 80, un periodo molto criticato dai puristi ma musicalmente felice , in cui i Kiss hanno dato alla luce Dynasty e gli ELO Discovery, solo per citarne un paio ; grandi album , contaminati dalla disco, è vero , ma con pezzi meravigliosi che ricordiamo ancora adesso. Tutto questo per dire che ovviamente i Night Flight Orchestra non fanno nulla di nuovo ma lo fanno benissimo anche con questo settimo album. Tutto scorre bene: la voce , le tastiere, gli assoli di chitarra . E i pezzi? Belli, alcuni davvero luminosi. Piccolo difetto: è vero che non ci sono filler ma avrei tagliato di una decina di minuti, per rendere il tutto ancora più trascinante. Ottima recensione. Per me 82
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Avevo un pò di dubbi sul proseguimento della carriera dei NFO (ed anche Soilwork) vista la morte prematura di David Andersson, ma per fortuna il gruppo Aor di Speed ne esce alla grande, con un album semplicemente bellissimo, pregno di quelle melodie che hanno contraddistinto la carriera del gruppo svedese, con la voce di Strid che svetta sempre su tutto, ed una serie di canzoni stupende, senza un filler che sia uno. Straordinari come sempre. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 Final Call (intro) 2 Stratus 3 Shooting Velvet 4 Like the Beating of a Heart 5 Melbourne, May I? 6 Miraculous 7 Paloma 8 Cosmic Tide 9 Give Us the Moon 10 A Paris Point of View 11 Runaways 12 Way to Spend the Night 13 Stewardess, Empress, Hot Mess (and the Captain of Pain)
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Line Up
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Björn "Speed" Strid (Voce) Sebastian Forslund (Chitarre, congas, percussioni) Rasmus Ehrnborn (Chitarre) John Lönnmyr (Tastiere) Sharlee D'Angelo (Basso) Jonas Källsbäck (Batteria) Anna Brygård (Cori) Åsa Lundman (Cori)
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