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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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23/03/2025
( 940 letture )
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Il progetto The Ferrymen, uno dei tanti messi in piedi dalla Frontiers del vulcanico label manager Serafino Perugino, prosegue spedito e taglia il traguardo del quarto episodio. Nati nel 2017 con l’omonimo esordio, il percorso è bissato a due anni di distanza con A New Evil e consolidato ulteriormente da One More River to Cross del 2022, album della maturità e prova convincente, un palmo sopra i primi due episodi. La band è un progetto con l’obiettivo di combinare l’abbondante quantitativamente e molto spesso pregevole qualitativamente songwriting di Magnus Karlsson, chitarrista e polistrumentista svedese, con il talento vocale di Ronnie Romero, anch’egli coinvolto in una serie incredibile di progetti in parallelo, il tutto completato ed esaltato dalla potenza e dalla tecnica di Mike Terrana che non ha bisogno di ulteriori presentazioni in quanto a curriculum e trascorsi. The Ferrymen trovano da un lato la composizione bilanciata tra power metal melodico e hard rock classico di Karlsson, sulla scia di quanto proposto agli albori come mastermind dietro al progetto Allen-Lande, filone poi proseguito con la saga Free Fall, senza scordare alcuni richiami a momenti più vicini a melodic metal e hard rock di classe dei tempi che furono con Starbreaker e Planet Alliance.
Iron Will è un disco che senza sorprese o particolari iniezioni di novità procede il discorso intrapreso con i precedenti tre episodi, laddove il lavoro di chitarra e tastiere di Karlsson costituisce una solida, anche se spesso un po’ troppo prevedibile, base sulla quale innestare il drumming possente di Terrana e la voce versatile, profonda e vibrante di Romero, interprete quanto mai maturo e capace di passare con disinvoltura da momenti graffianti e potenti a frangenti melodici e morbidi. Ecco che l’opener Chokehold sintetizza con maestria gli elementi del cocktail alla base dei The Ferrymen, con una batteria terremotante alternata a riff potenti e arrangiamenti sinfonici e orchestrali lascia spazio a un Romero grande conduttore tra linee vocali catchy e allo stesso tempo graffianti, e un refrain arioso, in un brano con alcune vene progressive a richiamare Angra, Kamelot e Labyrinth. Non mancano mid tempos rocciosi come Mother Unholy e la titletrack, invero penalizzata da un refrain piuttosto scontato ma valorizzata da un solo esplosivo di Karlsson, che conferma di essere un ottimo esecutore alla sei corde oltre che un navigato songwriter. Il livello resta tra il discreto e il buono con Above it All, dall’intro pianistico che lascia spazio a un intreccio chitarre e tastiere propri dei Nightwish mentre si torna a picchiare duro su Adrenaline, con Terrana devastante alla batteria e un Romero che qui mette in risalto la vena più ruvida e heavy della sua varia vocalità, mentre Darkest Storm e Dust to Dust sono mid tempos sostenuti che scorrono senza infamia e senza lode. Non manca in scaletta una power ballad come Dreams and Destiny, che sia pure ineccepibilmente interpretata a livello vocale e strumentale, non lascia segni indimenticabili, mentre il sound torna ad indurirsi con la più che discreta accoppiata di brani melodic power dal titolo Mind Games e You’re the Jocker, entrambe sapientemente interpretate da un Romero formalmente ineccepibile.
Oggi in pianta stabile ai power metallers Primal Fear, Karlsson resta un vulcano di idee e se ne guarda bene di restare confinato in una band. Il trio confeziona un nuovo episodio che da un lato conferma la buona amalgama tra il songwriting di Karlsson, le partiture sempre stupefacenti di Terrana e il cantato di Romero, che da sfogo al lato più heavy e graffiante della propria vocalità proprio con i The Ferrymen. Il lavoro risulta tuttavia al di sotto dei picchi raggiunti dal precedente, molto buono, One More River to Cross, risultando nel complesso scorrevole ma tutt’altro che indimenticabile. Parziale occasione persa questa volta, specialmente considerando la qualità dei tre soggetti coinvolti e il potenziale solo parzialmente espresso con questo Iron Will.
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4
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Non memorabili ma solidi e tecnicamente molto buono - un po di anima in piu non guasterebbe. 73 anche per me. |
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3
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spazzatura. ormai terrana lontano anni luce dal batterista che era. Canzonette elementari...Romero un grande cantante sprecato in questo progetto
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2
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Sono d accordo con il recensore,l album parte bene con ottima Chokehold e prosegue con un altro paio di buone canzoni ma sinceramente da un trio del genere ci si aspetta di più,un album di mestiere niente più! peccato, per quanto mi riguarda un 6.5 stiracchiato grazie alle performance di Romero... |
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1
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Romero bravissimo. E\' davvero l\'erede di Dio. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Chokehold 2. Mother Unholy 3. Iron Will 4. Above It All 5. Adrenaline 6. Darkest Storm 7. Dreams and Destiny 8. Dust to Dust 9. The Darkness that Divides 10. Mind Games 11. You’re the Jocker
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Line Up
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Ronnie Romero (Voce) Magnus Karlsson (Chitarra, tastiere, basso) Mike Terrana (Batteria)
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RECENSIONI |
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