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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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The Ferrymen - The Ferrymen
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18/06/2017
( 2534 letture )
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I The Ferrymen, nonostante siano al disco d’esordio, si possono considerare tutto fuori che un gruppo alle prime armi. Magnus Karlsson (Primal Fear, Allen/Lande), Ronnie Romero (Lords of Black, Rainbow) e Mike Terrana (Rage, Axel Rudi Pell) vanno a formare un terzetto di heavy power metal che di dilettantistico non ha proprio niente, un vero e proprio supergruppo con idée chiare, pronto a smuovere le teste scapoccianti dei fan del metal più classico e melodico. Talento compositivo, esplosività, dinamicità, grande esecuzione sono gli elementi principali delle dodici tracce dell’album omonimo dei Ferrymen. Un power metal farcito di tastiere mai troppo invasive, della voce di Romero (che probabilmente non a caso si fa chiamare “Ronnie”) che ricorda quella dell’indimenticato Dio, di azzeccate puntate in territorio hard rock anni ottanta e di un pizzico di epicità costituisce una musica calda e focosa, anche nei suoi momenti più melanconici, piuttosto che cupa e tenebrosa come la cover sembrerebbe suggerire. Nonostante tanti pregi, il disco però a volte finisce per perdersi in canzoni dalla struttura prevedibile, priva di reali colpi di scena, che poi sulla (abbastanza consistente) lunghezza dell’album finiscono per penalizzarlo.
L’opener End of the Road è discretamente riuscita: mette in evidenza bene le qualità di tutti i membri della band, la produzione è bella pulita, il sound ben bilanciato e potente il giusto, bene il riff, molto bene la strofa, ma dopo un minuto e mezzo abbiamo già capito dove la canzone andrà a parare per i restanti due terzi di durata, attraverso un buon ritornello e i tecnicismi degli assoli di Karlsson. Si migliora con la quasi title track, che punta tutto su un ritornello forse non originalissimo, ma di grandissima efficacia con la chitarra di Karlsson che rimane assai piacevolmente in testa, anche autore di un ottimo assolo che nella parte finale s’incupisce, quasi evocando suggestioni di sapore orientale e sinistro. Di grande livello è la tripletta lanciata dalla quinta alla settima traccia. L’entusiastica Cry Wolf potrebbe quasi stare in un album hard rock di una qualche formazione storica e risultarne come una delle canzoni migliori, davvero splendidi l’ammiccante riff e il liberatorio ritornello Don’t cry wolf!; evidente il talento di Romero, diventato improvvisamente un rocker d’altri tempi. Con One Heart si rimane negli anni ottanta ma si cambiano i toni, in una ballad magari un po’ manieristica, ma di certo riuscita. Si punta poi facile con The Darkest Hour, in strofe dalle chitarre massicce che si caricano fino ad esplodere in un ritornello melodico e di presa immediata. Forse ci sono un po’ di Edguy nella conclusiva Welcome to My Show, il pezzo più diretto e tirato della scaletta e senz’altro uno dei più memorabili. In ogni caso, tutte le tracce sono valide e siamo sicuramente davanti a un prodotto di caratura superiore alla grande massa delle uscite del genere.
Tutti i tre nocchieri si comportano egregiamente, dai virtuosismi di Karlsson, passando per l’eccellente sezione ritmica di Terrana per poi finire nella voce di Romero, che si adagia con invidiabile naturalezza sul tappeto sonoro creato dagli altri due. Tuttavia, è tutto molto simile e in alcuni casi fin troppo intuibile, va sempre sul sicuro, traccia dopo traccia ci si rischia di stancare, si vorrebbe forse qualcosa di più (è in infatti un sollievo, in questo senso, arrivare alla conclusiva Welcome to My Show, non solo per un leggero calo qualitativo della seconda parte dell’album, ma anche per il suo impatto di grande energia, che si riprende immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore, che fino a quel momento stava lentamente scemando). Dunque un buon progetto quello dei Ferrymen, che sicuramente farà la gioia di tantissimi, ma non sarebbe forse bello vedere musicisti di grande caratura come questi tre tentare di osare un po’ di più?
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6
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Album bellissimo, potente e melodico. Cantante e chitarrista veri fuoriclasse. Voto 88. |
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5
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vince 60 , cd semplicemente fantastico romero un grandissimo si avvicina moltissimo all grande ronnie dio. complimenti a tutti i componenti un gppo fantastico per me il piu bel cd power dell,anno voto 100 yeaaaaa |
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4
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non nutrivo fiducia prima all'ascolto,una decina di giorni fa, ma invece il disco risulta veramente buono. ha il tiro giusto, si lascia ascoltare piacevolmente |
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3
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Concordo con JC. La Frontiers è solita organizzare a tavolino super gruppi unendo in formazioni dei grandi nomi. Alla fine però il risultato è quello di dischi ottimamente suonati, prodotti ma ai quali manca la scintilla della band vera. Difatti spesso questi super gruppi/progetti non vanno nemmeno in tour. Anche i Ferrymen alla fine mi sembra cadano in questa categoria. Oltretutto si nota dal video come Romero a differenza degli altri due, abbia registrato le sue parti video da uno studio a parte, mentre Terrana e Karlsson erano parte integrante nella scenografia del video. Questi mi sa che si saranno visti si e no tre volte: Karlsson avrà scritto i brani, mandato le parti a Terrana e Romero e loro avranno registrato dai loro studi. Peccato. Penso che il talento di Karlsson sia da mettere più al servizio di Jorn Lande (che continua a ciccare i suoi dischi solisti sbagliando formazioni) |
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2
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Allora, il disco é oggettivamente buonissimo, da 80. Paragonabile per sound e voce alle prove più robuste di Jorn Lande, a mio avviso vince il derby di scuderia Frontiers con il cantante norvegese. La qualità é alta, resta però il mio rammarico per questi progetti da studio della Frontiers...spesso molto buoni ma...a cui manca quel quid psicologico che ti dà una band "vera". Consigliato a tutti, se qualcuno dell'etichetta leggesse: é una band con un potenziale enorme...mandateli in tour!!! |
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1
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Sinceramente non mi aspettavo tanto da questo disco: purtroppo troppo spesso la Frontier crea supergruppi con musicisti famosi che poi fanno dischi validi ma di maniera. Invece qui mi ritrovo un buonissimo disco di heavy power, sconfinante a volte nell`hard rock, che m ha fatto ricredere. Sara` che impazzisco per la voce di Romero, cantante fuoriclasse assoluto, ma questo disco mi ha soddisfatto in pieno. Ottimamente suonato, il lavoro di Karlsonn e Terrana e` notevole, riescono a tirare fuori un buon numero di ottime songs, forse un po` troppo lungo, ma con picchi notevoli. Se oseranno in un futuro, se lo avranno, potranno darci soddisfazioni. Voto 80. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. End of the Road 2. Ferryman 3. Fool You All 4. Still Standing Up 5. Cry Wolf 6. One Heart 7. The Darkest Hour 8. How the Story Ends 9. Enter Your Dream 10. Eyes on the Sky 11. Eternal Night 12. Welcome to My Show
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Line Up
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Ronnie Romero (Voce) Magnus Karlsson (Chitarra, Basso, Tastiere) Mike Terrana (Batteria)
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RECENSIONI |
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