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26/04/25
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Urge Overkill - Saturation
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19/04/2025
( 323 letture )
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Gli Urge Overkill vissero un fulmineo e probabilmente inatteso momento di popolarità nel 1994, di pari passo al successo planetario di Pulp Fiction, la nota pellicola di Quentin Tarantino. La loro versione di Girl, You'll Be a Woman Soon, brano di Neil Diamond, fu infatti scelta dal celebre regista come sottofondo per la scena in cui Uma Thurman balla da sola nel salotto di casa sua, in attesa di incontrare John Travolta. Come altre canzoni della colonna sonora del film, anche il brano di questa sconosciuta band di Chicago divenne un tormentone a tutti gli effetti. La cover degli Urge Overkill era stata incisa in realtà due anni prima e faceva parte dell'EP Stull. Nel 1993, un anno prima che il nome della band uscisse definitivamente dall'anonimato grazie al successo del film, vedeva la luce questo Saturation, quarto LP della band americana. Se in Europa il trio di Chicago era poco noto, non così in patria. Gli Urge Overkill infatti di gavetta ne fecero parecchia da quando, negli anni '80, vennero pubblicati i loro primi lavori per l'etichetta Ruthless, del guru dell'indie rock Steve Albini. All'epoca la proposta musicale degli americani era una rude miscela di garage rock, blues, punk e hardcore, un pezzo di creta che doveva ancora essere modellato. Con quella formula confusa non riuscirono a sfondare e solo agli inizi dei '90, cessato il sodalizio con Albini e passata alla Touch and Go, la band impresse una virata netta al proprio stile, ammorbidendo i toni innanzitutto. Da qui in poi le cose cominciarono a migliorare: il gruppo affinò a mano a mano la propria tecnica ed entrò nel circuito che conta, quello dell'indie rock di prima fascia e poi anche in quello del grunge, grazie all'amicizia con i Nirvana e ai tour insieme a loro ed ai Pearl Jam. Quindi, quando Saturation, che segnò il debutto degli americani sull'etichetta Geffen Records, uscì in quel 1993, gli Urge Overkill stavano vivendo un periodo decisamente favorevole. La proposta musicale di Saturation è quanto mai eclettica e variegata, basata su un rock dal forte taglio pop e commerciale, eppure pieno zeppo di sperimentazioni inusuali, giusto per non rinnegare le radici indie della band. Sister Havana, uno dei singoli di lancio dell'album, apre la scaletta, con un efficacissimo riff hard rock che avvia un brano tanto semplice quanto irresistibile, il quale mette subito in evidenza la spiccata vena melodica del trio. Suoni nitidi e moderni ed un ritornello accattivante, rendono questa traccia una delle migliori dell'album, una perfetta hit radiofonica, non a caso all'epoca si piazzò al sesto posto in classifica in America nella categoria rock e al decimo posto in Europa. Dopo questo avvio fulminante i toni si fanno da subito più aggressivi e massicci con la successiva Tequila Sundae, pezzo che non avrebbe sfigurato in un album grunge. Ottimo anche il secondo singolo estratto, Positive Bleeding, il cui punto di forza è anche qui un ritornello di sicura presa. L'approccio melodico, fatto di linee di chitarre acustiche che sovente accompagnano l'elettrica e di ritornelli orecchiabili, è una costante della scaletta, mentre la band si muove con sorprendente dimestichezza attraverso i generi. Spudorati come pochi, i ragazzi di Chicago riescono a scrivere un pezzo di pop smielato come Back on Me, che sembra uscito dall'album di una boy band, eppure funziona alla grande. Il rock, il blues, ed il pop si fondono in modo esemplare in Bottle of Fur, mentre le sonorità garage e punk degli esordi emergono in Woman 2 Woman, Crackbabies e, soprattutto, in The Stalker, un ibrido punk/blues acido, in cui una chitarra elettrica ipersatura ronza e fischia ferendo i timpani. Gli Urge Overkill trascinano letteralmente l'ascoltatore in una sbornia di suoni, un miscuglio di atmosfere ora aggressive, ora romantiche, ora cupe, mescolando continuamente i colori, spiazzando e destabilizzando, sempre in bilico tra arrangiamenti pacchiani e finezze che vengono colte solo dopo ripetuti ascolti. Non si può fare altro che stare al gioco e sorbirsi il brusco cambio di toni quando dalla già citata e rude The Stalker si passa al brano successivo Dropout. Si potrebbe tranquillamente pensare che le due canzoni siano state scritte da due band diverse. Dropout è un brano ruffiano fino al midollo, spartano nella struttura, costruito su una sezione ritmica dance pop, con chitarra acustica, una zuccherosa melodia di organetto e le voci in falsetto, il tutto a comporre una traccia straniante e malinconica. Eppure, anche un brano del genere trova alla perfezione la sua ragion d'essere in un disco pieno di sorprese come questo. Sul finale si torna a correre con l'hard rock classico e ruvido, macchiato di blues nel sorprendente stacco centrale, di Erica Kane. E sempre blues, ma con sfumature funky, suona il riff caldo e distorto con cui comincia la strofa di Nite and Grey, per poi sfociare nell'ennesimo irresistibile ritornello. Chiude la scaletta un altro pezzo che aggancia inesorabilmente l'ascoltatore Heaven 90210, caratterizzato da linee morbide di chitarra e basso ed un chorus sdolcinato, ma impossibile da ignorare. L'album riserva un ultimo colpo di coda con la traccia fantasma posta in fondo al disco, la misteriosa ed allucinata Operation Kissinger, più che altro un "divertissement" che si rivela superfluo e trascurabile. Saturation è un album ruffiano, studiato per scalare le classifiche eppure, allo stesso tempo, libero dalle mode musicali dell'epoca, un lavoro con un'anima ribelle, che sembra voler sbeffeggiare l'ascoltatore con la sua scaletta eterogenea ed apparentemente sconclusionata. Come un vino pregiato, l'invecchiamento non ha fatto altro che giovare ai brani di questo disco, la fusione tra sonorità moderne e vintage che li caratterizza li rende immuni allo scorrere del tempo. La fama degli Urge Overkill si spense purtroppo troppo presto. L'anno dopo il rilascio del quinto disco Exit the Dragon, del 1995, la band si sciolse, per poi tornare in pista nel 2004. L'ultimo album risale al 2022. Il batterista Blackie Onassis è venuto a mancare nel 2023. Suona come una beffa che gran parte della celebrità di cui gli Urge Overkill godettero nel mondo, si deve più che altro alla cover di un brano non loro contenuto nella colonna sonora di un film.
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3
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Mitico UO, album bellissimo |
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2
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Che chicca. Tequila Sundae 🤣🤣 |
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1
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Madonna Santa che ricordi! Al tempo avevo vent\'anni, avevo scoperto gli UO con il disco precedente, e quando uscì questo mi ci fiondai. Un gruppo che sapeva mischiare in modo straordinario rock, garage, punk e pop, in uno stile unico, con cori che ti stampavano in mente e non ti lasciavano più. Un disco che al tempo consumai e che rappresentava benissimo quegli anni, ed incredibilmente è attuale pure oggi, alla faccia dei tanti fenomeni odierni. Poi li persi di vista e da quanto leggo si persero anche loro, ma questo album resta vivo nella mia memoria. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sister Havana 2. Tequila Sundae 3. Positive Bleeding 4. Back on Me 5. Woman 2 Woman 6. Bottle of Fur 7. Crackbabies 8. The Stalker 9. Dropout 10. Erica Kane 11. Nite and Grey 12. Heaven 90210
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Line Up
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Nash Kato (Voce, Chitarra) Eddie "King" Roeser (Voce, Basso) Blackie Onassis (Voce, Batteria)
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RECENSIONI |
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