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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 9923 letture )
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E' con un certo timore reverenziale che mi appresto a scrivere di un disco (e di un gruppo) che può a pieno diritto vantarsi di aver creato un nuovo genere, il death metal tecnico. Nati col nome di RAVAGE (acronimo per Raging Atheist Vowing A Gory End) i Nostri furono i primi infatti a mischiare, per dirla con le parole di Kelly Shaefer “la violenza degli Slayer con la tecnica esecutiva dei Rush e gli arrangiamenti dei Mercyful Fate”, influenzando addiritura un certo Chuck Schuldiner che dopo l'uscita di Piece of Time diede vita alla svolta tecnica dei Death.
Dopo questo doveroso preambolo veniamo all'analisi dell'opera prima del combo di Sarasota. Il disco si apre con la title track, che mette subito in campo le doti tecniche della band con riff obliqui e spesso svincolati dal classico 4/4, oltre che con cambi di tempo e di atmosfere allora sconosciuti al metal estremo. In mostra da subito la sezione ritmica, potentissima e tecnicamente al di sopra di qualsiasi altra compagine death dell'epoca. Ad essere sinceri è ancora presto per parlare di death, le influenze di Slayer e Venom fanno attestare gli Atheist su una interpretazione ultratecnica del thrash metal, come appare evidente ascoltando Unholy War, seconda traccia, costruita su un riff di basso del magistrale Roger Patterson e votata all'impatto frontale, con stop start, riff di batteria e assoli che più di una volta richiamano lo spettro di Kerry King e soci. Con Room With A View si torna a strutture più varie e tecniche, e ad atmosfere più opprimenti a supporto di uno dei testi migliori dell'album, che comunque da quel punto di vista brilla di luce propria grazie alla scelta di non adagiarsi sugli sterili clichè del genere, ma di esplorare argomenti filosofici, psicologici e sociali, come anche nella successiva On They Slay, forse il capitolo più rappresentativo della primissima fase della band, quando ancora si faceva chiamare RAVAGE. Qui la dicotomia tra tecnica e violenza è marcatissima, con un cambio repentino di identità tra il mid tempo del primo verso e la sfuriata thrash del refrain. Pezzo sicuramente acerbo rispetto al resto dell'album ma con una carica e un tiro che lo rendono comunque un classico della band. Ancora relativa al primissimo periodo della band la successiva Beyond, diretta e thrasheggiante anche se mai ovvia a livello di tessiture ritmiche. Sicuramente questo album soffre la sua condizione di opera prima, via di mezzo tra i primi vagiti underground e la vena sperimentale e innovatrice che comunque già fa presagire un potenziale di crescita e di sperimentazione tutt'altro che comune. Nonostante ciò a tutt'oggi il platter ha un suono fresco e coinvolgente che porta l'ascoltatore a mangiarsi la prima metà del disco senza cali di attenzione. Proprio quando ci si aspetterebbe un momento di calo la tracklist sorprende l'ascoltatore con il pezzo più riuscito dell'album, ovvero I Deny, insieme atmosferica e ultratecnica fin dall'intro, con un lavoro mostruoso di Patterson al basso sia nei momenti in cui svetta con fraseggi solisti sia quando sostiene perfettamente il riffing da sotto le chitarre. I cambi di ritmo, di tempo e di atmosfera si susseguono, Shaefer abbandona la dislalia Slayeriana scandendo le strofe di un altro testo ispiratissimo oltre che di indubbia intelligenza. Se I Deny alzava il piede dall'acceleratore, Why Bother? e Life ripartono a testa bassa, con riff rabbiosi e un drumming che non fa prigionieri, sforando a volte nel blastbeat. Ulteriore sorpresa arriva dalla traccia conclusiva dell'album No Thruth, aperta da un intro di tastiere e chitarre acustiche che sfocia in un riffing antesignano di molto di ciò che sarebbe venuto dopo... con un po' di malizia vi consiglio di ascoltare questa traccia prima di mettere su Midian dei Cradle of Filth.
Il voto in conclusione non può che attestarsi ai massimi livelli, sia per la valenza storica di questo album, sia per le sue qualità effettive, soprattutto se rapportate all'anno di uscita dello stesso; 90 dunque ma solo per rispetto alla successiva evoluzione della band che nell'arco dei successivi due album porterà il concetto di metal tecnico al massimo del suo splendore.
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.... riascoltato oggi.....disco di enorme qualità.....tecnica...e rabbia all\' ennesima potenza....., |
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Capolavoro assoluto, di uno dei tanti dischi rimasti più nel \"culto\" della scena death floridiana dei primi anni novanta. Questo e il successivo (ancor più articolato e tecnico) sono i due masterpiece degli Atheist, anche se io preferisco la violenza più selvaggia (sebbene sempre molto tecnica) di questo debut. Il lavoro di musicisti straordinari come Steve Flynn e Roger Patterson è incredibile...danno una dinamica ai brani che non ha pari. Album assolutamente favoloso!!! |
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Anche quasi tutti i testi sono scritti molto bene secondo me e costringono a riflettere, sia che si condivida o meno la loro ottica |
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@thrasher, concordo, qui si sentono ancora le influenze passate mentre il secondo è proprio originale. |
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Ottimo e storico ma il successivo ha una marcia in più |
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Ma Steve Flynn è parente di Robb? |
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Niente da aggiungere ai commenti di Aceshigh e all’analisi dell’album e del gruppo fatta da The Nightcomer. Un album che suona nuovo e diverso ogni volta che lo riprendo, mi piacciono molto anche i suoni, basso in evidenza e batteria... umana! Anche x me geniale il “There's no truth“ sussurrato in chiusura dopo tanta furia. A mio parere questo capolavoro vale 96 come minimo |
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Epocale! Come gli sia venuto in mente di mischiare il death al prog lo sanno solo loro e già solo per questo meritano di essere celebrati in eterno. In ambito estremo nel 1989 un tasso tecnico medio così elevato ce l'avevano gli Atheist e stop! Ma la cosa importante da sottolineare è che (contrariamente a tanta roba tecnical death uscita negli anni seguenti) nei loro dischi la tecnica non è mai fine a se stessa; i pezzi, pur se di struttura e di esecuzione complicata, mantengono sempre e comunque un tiro pazzesco! Esemplare a tal proposito la title-track che si ficca in testa già al primo ascolto: da sturbo la coda finale. Voto 93 |
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Lo sto riacoltando ora... mi piace molto questo album ma per me il migliore è unquestionable presence ! io amo sia il Technicale death che il brutal death! |
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Acquistai il disco che all'epoca era pompato da recensioni che lo esaltavano, non mi è mai piaciuto, ma io non faccio testo, questo genere di Death iper tecnico non lo gradisco, ho smesso di ascoltare i Death dopo 'Human proprio per questo motivo.Non mi piace nemmeno il Technical thrash, sono per le cose decisamente più truculente. |
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Il mio preferito, forse il più diretto ed "immediato" della band, un capolavoro assoluto di technical death. I successivi sono addirittura superiori per tecnica e sperimentazione, ma questo è quello che ascolto di più. L'urlo iniziale di "The Truth" non può non rimandarmi a "Leprosy", un altro disco immenso di quel periodo. Enormi. |
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Il mio disco preferito della band, capolavoro insieme al successivo... Elements grande disco,ma mi piace un po' meno di questo... Jupiter proprio nn mi piace. Grande Patterson ,il Cliff Burton del death metal... Voto lettori :71,non si può proprio leggere... |
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Lo sto ascoltando ora..poco da dire,uno dei migliori album di Death Metal tecnico con anche un po' di melodia..questo è propio il mio genere..melodia e tecnica..la roba troppo grezza e brutale,non la sopporto.. |
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Ho ancora il numero di Metal Hammer del 1991 che riporta la notizia della morte di Patterson, davvero una grande perdita, disco strepitoso, non saprei dire se preferisco questo o il successivo, comunque 2 capolavori, poi gli altri dovrò riascoltarli, specialmente Elements , che mi era piaciuto un po' meno. |
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Non so perchè ma preferisco di gran lunga Piece of Time rispetto a Unquestionable Presence. Per me quest'album è un capolavoro, voto 94 |
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Cervellotici. Come dice xutij, l'anello di congiunzione tra techno thrash e techno death. |
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pietra miliare....comunque ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire anche nella perfezione.nel senso che sembra piu per spirito di contraddizione il commento negativo a priori...boh,sarà invidia che ti devo dire |
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Semplicemente l'anello mancante tra il Techno Thrash e il Techno Death. Pesantemente influenzato dai Watchtower, sentite il basso ad esempio.Room With A View è il capolavoro del disco a mio parere. R.I.P. Roger Patterson VOTO : 90 |
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Non ho bisogno di riascoltarlo prima di scrivere, da tanto lo ricordo, brano per brano, questo Piece Of Time! E' vero che gli Atheist hanno ispirato il grande Chuck, cosa che avevo pensato da subito ascoltando l'immenso The Sound Of Perseverance, così come è altrettanto vero che sono riusciti ad esprimersi su livelli eccelsi in ogni loro album, salvo l'ultimo deludente Jupiter. Piece Of Time è un disco tanto estremo quanto cristallino; possiede un impatto raramente riscontrabile in altri dischi e nel contempo lo estrinseca con una tecnica ed una precisione spaventose. Definire gli Atheist una band death, collocazione temporale a parte, è riduttivo: i nostri, rinnovandosi di album in album, non si sono mai fatti imbrigliare da etichette e stereotipi, pur riuscendo a evitare di snaturare la loro musica. E' comunque vero che questo debutto, stilisticamente parlando, è più vicino ad un genere già espresso in precedenza e meno personale, ma mai prima della sua uscita si era sentito un disco tanto curato e tecnico nel metal estremo. Per me, semplicemente imprescindibile! |
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Sono delle belve, dei fottuti alieni... Disco bestiale e tecnico come pochi, meritatissimo il voto 90 |
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questo disco ce l'ho da circa 2 settimane nel mio lettore. Bel botto...non vedo l'ora di sentire gli altri. |
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@ Edo, di straquoto, il nuovo album è bellissimo |
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IL NUOVO ALBUM è STUPENDO,assomiglia più a questo qua che a Unquestion...se veramente c'è qualcuno che riesce a criticarlo è un folle! con o senza tony choy sono 5 passi avanti a tutti! |
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9
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gli atheist sono dei geni,punto e basta.Tre soli album tre centri,tre capolavori inarivabili per chiunque,loro hanno inventato il thecno death metal. |
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Secondo me però quest'album ha poco a che vedere con i due seguenti. C'è troppo Thrash e Death standard. Il loro album migliore è Elements, che credo sia il miglior album Death mai uscito su questo pianeta. A quando la recensione? |
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7
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Sempliceente fantastico come tutta la loro produzione. Alla faccia di chi dice che il metal non sa rinnovarsi! |
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Ciao Gabriele, benvenuto nel team!  |
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3
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Disco memorabile, lo comprai in vinile appena uscìe e lo custodisco gelosamente. Una band irripetibile, forse la mia preferita in ambito death metal tecnico. Quello che hanno fatto dopo ha dell'incredibile! |
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2
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Rece molto bella: chiara, tecnica, competente... Benvenuto |
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1
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Grande disco, grande recensione. Benvenuto Gabri  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Piece Of Time 2. Unholy War 3. Room With A View 4. On They Slay 5. Beyond 6. I Deny 7. Why Bother 8. Life 9. No Truth
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Line Up
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Steve Flynn– Drums Kelly Schaefer - Guitars/Vocals Rand Burkey– Guitars Roger Patterson - Bass
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RECENSIONI |
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