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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Hackneyed - Death Prevails
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( 3826 letture )
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Ero proprio curioso di ascoltarli, questi Hackneyed. Non solo perché il loro debutto discografico esce sotto la prestigiosa Nuclear Blast, ma anche, e soprattutto, perché l'età media dei membri del gruppo è di 16 (si, avete capito bene, sedici) anni.
Sarebbe assolutamente comprensibile riscontrare nel loro lavoro pecche dovute a carenze tecniche o ad un songwriting ancora acerbo e migliorabile. A smentirci, 9 tracce di death metal convincente, d'impatto e ben suonato.
I nostri si presentano nella maniera più aggressiva possibile, con l'opener Unseen Enemy, aperta da uno straordinario e lunghissimo urlo di Philipp Mazal, che sfodera un growl inimmaginabile, vedendo il suo aspetto da adolescente nelle foto del gruppo; un growl cupo, profondissimo, inquietante, che cede talvolta il passo ad uno scream altrettanto violento e graffiante, sebbene non così sensazionale, ed anche per questo meno utilizzato. Ma la sorpresa non finisce qua: uno dei due chitarristi ha solo 14 anni, eppure i riff intessuti dai due axeman sono azzeccati e vincenti; sostenuto nelle sezioni al limite del brutal, più melodico e raffinato nelle parti in cui la band dimostra di saperci fare anche rallentando, in maniera considerevole, il ritmo (notevoli alcuni passaggi di Neon Sun e Bone Grinder), il lavoro dei due ragazzi si fa sempre notare e non manca di catturare l'ascoltatore dato anche il buon tasso tecnico (ottimo, se relazionato all'età) dimostrato.
I passaggi più tendenti al brutal, presenti in pezzi come l'opener Unseen Enemy, Gut Candy e Axe Splatter, sono tra i meglio riusciti dell'album, sorretti da una sezione ritmica potente e impeccabile, guidata da uno straordinario Tim Cox, che da dietro le pelli regge i fili delle canzoni, tessendo trame ritmiche velocissime con precisione chirurgica, aggiungendo passaggi e cambi di tempo molto vari, e utilizzando al meglio tutti gli elementi della sua batteria. Ma, come accennato in precedenza, proprio al culmine dei pezzi più violenti, la band mette in campo le proprie buone capacità di songwriting sospendendo l'ascoltatore in uno stato di stasi, facendolo passare dalla furia distruttrice a momenti di sospensione, in cui la ritmica si fa più rarefatta: Cox è sempre protagonista di passaggi complessi, ma lo fa con discrezione, cedendo il passo ai due chitarristi, che catturano l'attenzione con riff derivati dalla tradizione melodic death, per prepararci infine all'ennesimo attacco del granitico trio basso-batteria-voce, implacabile e travolgente.
La durata mediamente breve delle tracce (9 canzoni per 30 minuti totali), il buon tasso tecnico, l'assenza di punti morti e la produzione decisamente all'altezza rendono l'ascolto di questo Death Prevails davvero piacevole, senza stufare neanche dopo numerosissimi giri nel lettore. Ascoltando questo disco non ho potuto fare a meno di pensare ai Death Angel: anche loro erano giovanissimi quando produssero il loro primo disco, e continuano da allora su grandissimi livelli; certamente Death Prevails, per quanto sia un ottimo disco, non è un capolavoro come The Ultra-Violence, ma io sono comunque molto ottimista.
Scommettiamo che dopo l'ascolto lo sarete anche voi?
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5
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Ma si era un mea culpa tanto per dire Tranquillo non ho preso il tuo commento come un attacco anche perchè era educato Semplicemente ho ritenuto giusto dire la mia, grazie comunque dei commenti  |
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4
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vabè dire mea culpa per un voto leggermente sbagliato mi pare esagerato XD cmq mi fa piacere che hai rivalutato seppur non di molto questo disco. Ovviamente il mio commento precedente non voleva essere un'attacco alla tua valutazione, sia chiaro lo dico per evitare fraintendimenti  |
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3
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RIascoltando il disco dopo un po'... ammetto il mio errore di valutazione; non che il disco faccia schifo, per carità, diciamo che ho esagerato di un 5/6 punti circa. Non ho scusanti e non posso far altro che riconoscere di aver esagerato. Mea culpa. |
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2
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ottimismo...ho persino scordato che cosa sia, poi leggendo sulla copertina "NUCLEAR BLAST" allora si spiega tutto. Un altro gruppo assoldato dall'impero discografico radioattivo utilizzato per attirare giovani leve ascoltatrici di metal. Oramai nn credo + in bambini prodigio, é finita l'era in cui il gruppo bravo tirava fuori un bel prodotto, il gruppo mostruoso tirava fuori un capolavoro e il gruppo bidone tira fuori un rotolo di carta igienica, oramai tutti possono fare tutto e il vero banco di prova é il live. Per me questo disco é bocciato , se nn fosse per la eccellente produzione nn lo avrei neanche sentito, queste mosse finanziare fatte ultimamente dalla nuclear blast cominciano seriamente a nausearmi. Daltronde de gustibus... |
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1
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E' vero, scivola abbastanza bene quest'album. Un pò di ottimismo ce l'ho anch'io. 70. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Unseen Enemy 2. Gut Candy 3. Ravenous 4. Axe Splatter 5. Neon Sun 6. Worlds Collide 7. Symphony Of Death 8. Bone Grinder 9. Again
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Line Up
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Alex - Bass Devin -Guitar iX - Guitar Phil - Vocals Tim -Drums
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RECENSIONI |
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