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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 4466 letture )
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Ecco un altro gruppo che potrei liquidare in poche righe e con non troppo lusinghiere parole, ma il mio “dovere professionale” e il mio senso di responsabilità mi portano, per forza di cose, a cercare di analizzare l’opera in questione cercando di sviscerarne per bene i contenuti in modo che ognuno possa valutare con il proprio istinto e “fiuto musicale” e trarne poi le adeguate conclusioni.
Andiamo quindi con ordine. Gli Horn sono una one-man band tedesca formata dal tuttofare Nerrath (Niklas Thiele) e che ha già all’attivo tre album, tenendo conto anche di questo Naturkraft, e si presentano con un Black Metal cadenzato, velatamente depressivo e forzatamente “solenne”, che si snoda su territori musicali e lirici vicini a certo Pagan Metal.
Il mio problema è davvero grosso riguardo questo album, e la farò davvero molto breve: non riesco a trovare NESSUN elemento che si salvi in questo prodotto. Nerrath pare non avere la minima concezione di cosa voglia dire scrivere delle canzoni degne di tale nome, non è capace di tirare fuori mezzo riff che possa essere considerato almeno sufficiente, non riesce a suscitare nessun tipo di emozione nell’ascoltatore, insistendo su un songwriting banale e una esecuzione strumentale che, soprattutto a livello di drumming, fa davvero pena, e non conto nemmeno più le imprecisioni e gli errori sparsi qua e là nel disco. Mi chiedo se certi musicisti abbiano un minimo di autocritica e buon senso, ma ascoltando questo album penso proprio che queste “doti”, che poi doti non dovrebbero essere ma solo normalità, siano cosa assolutamente non scontata. L’unico barlume di speranza l’ho avuto con la quarta traccia, ovvero Space Above Capacity, dove un discreto assalto in puro stile Black Metal sembrava promettere bene ad inizio song, ma ecco arrivare inesorabili, come la famosa nuvola di Fantozzi (scusate l’azzardato paragone cinematografico), i soliti riff incolori, inutili, in poche parole insulsi, a rovinare una song che di certo non avrebbe cambiato la vita a nessuno, ma che sarebbe servita come ipotetico “goal della bandiera”.
Ma ancora non è finita, bisogna definitivamente cadere nell’apatia e sconforto più profondi, ed ecco che arriva la strumentale Akustikeinschub a darci il colpo di grazia, traccia fintamente “sentita e accorata” che pare una canzone da menestrello, ma che in realtà si dimostra come ciliegina su una torta nata male e finita carbonizzata. Risultato globale quindi pessimo con conseguente volo nel cestino della pattumiera.
Ancora più esilaranti della musica in sé sono dei paragoni che ho letto in giro per la rete, che scomodano nomi del calibro di Burzum e Storm per descrivere la proposta di questi Horn. La definizione poi, data dalla casa discografica, di Grim Melancholic Forest Metal mi ha letteralmente buttato in un misto di sconforto, ilarità e rassegnazione. Rassegnazione soprattutto nel constatare che gente di questa risma abbia alle spalle una casa discografica e una buona distribuzione-promozione, e tante band capaci sono ferme “al palo” e ignorate alla grande.
Concludendo e riassumendo quello che finora ho espresso, qualora non si fosse capito, dico di evitare questo album come la peste e fare in modo che sempre meno prodotti infimi di questo genere infestino la nostra musica preferita.
Da boicottare, senza mezzi termini.
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8
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Era da tempo che volevo ascoltare questo disco, incuriosito dalla recensione negativa e dal fatto che in generale di questo gruppo e di questo disco in particolare avevo letto valutazione molto positive. Il commento di Spirit qualche giorno fa me l\'ha fatto tornare in mente, così oggi, mattina presto, in viaggio in macchina, l\'ho ascoltato. Che dire, bellissimo. Sono completamente in disaccordo con quello che è scritto qui e con il voto. In generale del voto mi interessa ben poco, soprattutto in questo genere che presenta cose particolarmente \"sporche e cattive\" (ad esempio gli Abruptum o un Deathcrush possono avere un 30 come un 90, la cosa non mi stupisce). Ma se leggo che \"Nerrath pare non avere la minima concezione di cosa voglia dire scrivere delle canzoni degne di tale nome, non è capace di tirare fuori mezzo riff che possa essere considerato almeno sufficiente, non riesce a suscitare nessun tipo di emozione nell’ascoltatore, insistendo su un songwriting banale e una esecuzione strumentale che, soprattutto a livello di drumming, fa davvero pena, e non conto nemmeno più le imprecisioni e gli errori sparsi qua e là nel disco\" posso dire che l\'ascolto del disco a me, mi fa dire il contrario. A parte il discorso sugli errori, che non essendo un musicista non ho colto e magari ci sono sul serio, ho ascoltato dei riff che ti restano un testa al primo ascolto, emozionanti, con una voce non troppo strillata. Il bello del disco sono proprio le canzoni, è di facile ascolto, quindi avrei potuto capire se la critica avesse detto che era un po\' troppo catchy a volte, ma dire che non sa scrivere canzoni mi lascia davvero basito. Ho cominciato a battere le mani sul volante e non ho più smesso, il piede batteva il tempo e lo scapocciamento è partito a più riprese. Un gran disco, e mi sono subito ascoltato anche Monhgang. Per me 85. P.s. vero che il voto lettori è basso anche quello ma sappiamo tutti che non è indicativo dato i voti a cazzo che vengono messi molto spesso. |
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7
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Pagan black metal che omaggia e celebra efficacemente la natura,esaltandone il crudo misticismo.Si torna al vero BM, quello che non tradisce,quello che ti porta oltre,quello che spazza via le mode e vincerà per sempre. Un gran disco,onore a Nerrath. |
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6
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Secondo me questo Tipo di recensioni andrebbe proprio evitato, dovrebbe intervenire a posteriori la redazione, visto che non l’ha fatto prima. |
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5
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Secondo me questo Tipo di recensioni andrebbe proprio evitato, dovrebbe intervenire a posteriori la redazione, visto che non l’ha fatto prima. |
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4
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Quanto sfoggio di cattiveria e negatività per un più che valido ed apprezzato prodotto nel suo genere. Ci deve essere di mezzo per forza un fatto personale o magari qualche moglie trombata dal buon Nerrath, chissà. |
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3
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Una recensione ingiusta per questo capolavoro! Nerrath è un ottimo artista e compositore. |
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2
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Beh, non sarà un capolavoro, ma non è sicuramente da buttare! Per gli amanti del genere pagano, quale grezzo ed evocativo, è di certo un lavoro interessante! Il giudizio che dai a quest' album è poco professionale... se non ti piace il genere, non fare la recensione! |
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1
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non capisco il perchè di una recensione così negativa...ho comprato per caso questo cd durante le vacanze di passaggio a Desda e penso di non aver mai sentito un album di quelli in cui la produzione non è il punto di forza , così appagante...consigliatissimo a chi ama i paesaggi desolanti.. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. So kalt wie nie zuvor 2. Deute die Zeichen stehen auf Sturm 3. Marsjerende 4. Space Above Capacity 5. Akustikeinschub 6. Landscapes on Hold II 7. Mit Macht der Welt zu widerstehen 8. Naturkraft
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Line Up
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Nerrath (Niklas Thiele) - Vocals, Guitars, Bass, Drums, all Arrangements
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