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Lahmia - Forget Every Sunrise
( 3288 letture )
Utilizzare una parte del proprio tempo per ascoltare e raccontare musica in questo torrido agosto si trasforma in una piacevole occupazione quando si parla del ritorno dei Lahmia, band romana che aveva già messo in mostra notevoli capacità con il precedente lavoro “An Eternal Memory”. Li avevamo lasciati alle prese con un thrash old style acerbo e istintivo, che lanciava occhiate ammiccanti verso quel filone di death metal melodico che tanta fortuna sta regalando ad una lunga serie di gruppi formatisi negli ultimi anni sulla scena scandinava. Li ritroviamo oggi ancora più maturi dal punto di vista musicale e rinnovati da una nuova veste grafica estremamente accattivante e professionale. L’istinto più oscuro della band nel frattempo ha avuto modo di emergere completamente, sino a manifestarsi in quella che si sintetizza come una virata verso sonorità più death: la più immediata innovazione rispetto ai capitoli precedenti della discografia targata Lahmia è la pressoché totale mancanza di clean vocals, sostituite su “Forget Every Sunrise” da un apprezzabile lavoro in growl di Francesco Amerise.

I nuovi brani sono incredibilmente compatti e, pur mantenendo un’elevatissima densità specifica di riff, la loro omogeneità garantisce una facilità di ascolto che rimane il marchio di fabbrica della band. L’approccio a ritmiche e melodie diventa ora più aggressivo, decisamente orientato verso qualcosa di simile ai Dark Tranquillity di Projector, pur con le dovute proporzioni, sia in termini di resa vocale, sia di tematiche ed atmosfere. Le ritmiche sono efficaci ed accattivanti: pur seguendo i parametri del genere e mostrando una maturità artistica ormai consolidata, si susseguono stop n’ go, sfuriate in doppia cassa e break acustici in grado di alleviare il peso di questo mini-cd senza per questo ridurre la capacità distruttiva dell’impatto sonoro. Come già era stato per i lavori precedenti della band, sono le asce Flavio Gianello e Samuele Piacenti a farla da padroni con una fittissima tela di soluzioni ritmiche e melodiche davvero affascinanti, indubbiamente frutto di attenta ponderazione oltre che di un talento che si esprime al meglio proprio nel gusto musicale dei cinque romani.

Inutile sottolineare che questa parziale svolta della band (in fondo niente più che un passo in avanti verso obiettivi più ambiziosi) coincide con la perdita di quella componente acida e grezza che in “An Eternal Memory” aveva fatto la differenza. Ora ci troviamo di fronte ad un prodotto che nulla ha da invidiare alle produzioni più blasonate dell’ambiente death/thrash: suoni cristallini ed efficaci, voce piena ed una perizia di esecuzione realmente professionale. Questo significa che la musica dei Lahmia è ora ancora più efficace e godibile, potente e precisa, ma vanno lievemente a sfumare quelle soluzioni in grado di donare ai brani della band quel gusto di selvaggia istintività che aveva contribuito al loro successo. “Forget Every Sunrise” merita di essere il disco in grado di fornire ai Lahmia quel valido contratto discografico che potrebbe portarli a dismettere i panni di band “non abbastanza conosciuta sulla scena nazionale” proprio ora che, alla luce di quanto prodotto in studio, questi panni cominciano ad andare un po’ stretti.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
45.03 su 28 voti [ VOTA]
Pink christ
Lunedì 12 Marzo 2018, 9.52.04
1
Niente male, li sto ascoltando adesso e devo dire che son d'accordo con la recensione. 85
INFORMAZIONI
2008
Autoprodotto
Death / Thrash
Tracklist
1. Nightfall
2. Grinding Dreams
3. Glass Eyed Child
4. Game of Sacrifice
5. The Last Dance
Line Up
Samuele Piacenti - rhythm guitar
Corrado Ciaccia - bass
Fabio Cesarini - drums
Francesco Amerise - all vocals
Flavio Gianello - lead and rhythm guitar
 
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