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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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( 5484 letture )
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ALCUNI CENNI SULLA BAND Gli Ashent si formano nel 2001 a Venezia per volontà dei fratelli Falanga e negli anni sviluppano, attraverso la pubblicazione di un demo e due dischi, uno stile che si può collocare a metà strada tra il progressive alla Symphony X e il power metal europeo, con l’aggiunta di diverse influenze thrash (aspetto quest’ultimo che si palesa soprattutto analizzando le forme ritmiche proposte dai Nostri). Anticipo ai Lettori che Deconstructive è un disco molto buono, che potrà appagare soprattutto i gusti dei progsters e in generale di tutti coloro che amano la musica melodica ma non banale.
BREVE CRONACA DI UN SUCCESSO MERITATO
E’ per un insieme di motivi che ritengo essere un piacere ascoltare e poter recensire dischi come Deconstructive, sia perché la proposta è altamente sopra la media sia perché gli autori sono connazionali, cosa che mi rende molto fiero di poter dare un giudizio sul disco. L’album ha tutta una serie di punti di forza: una produzione molto pulita e al contempo “voluminosa”, ricca di arrangiamenti e di sovraincisioni (aspetto che, inserendosi in un contesto musicale variegato qual è quello del progressive metal, si rivela assolutamente fondamentale in quanto la band deve dimostrare coi fatti di saper produrre e arrangiare musica ad alti livelli); una certa varietà interna, dal momento che durante l’ascolto si passa da tematiche ritmicamente aggressive –è il caso di Sinking Beneath– a brani sofisticati nella forma quanto nel contenuto –si ascolti How Could It Feel Like This per un’esempio; inoltre i sei musicisti riescono sempre a sfruttare al massimo le proprie capacità tecniche, dai frazionamenti del batterista Davide Buso agli sweep picking dei chitarristi Onofrio Falanga e Cristiano Bergamo, senza dimenticare i numerosi acuti del cantante Steve Braun. Proprio in quest’ultimo senso mi sento di muovere, però, due critiche alla band: innanzitutto in un disco così tecnicamente spinto sarebbe stato meglio evidenziare di più le capacità del bassista Giampaolo Falanga e del tastierista Gilles Boscolo, che tra assoli di chitarra e tappeti di doppia cassa in certi momenti tendono a scomparire; inoltre le sovraincisioni delle parti vocali sono a volte eccessive, nel senso che si poteva fare a meno di farle. Queste mie critiche sono comunque frutto della mia personale visione della musica e non sono tese a mostare una falla nel disco, che sotto quest’aspetto non credo che sia oggettivamente criticabile.
SI PUO' ANCORA MIGLIORARE?
Di certo gli Ashent possono crescere ancora molto: ho come il sentore che se la band si sforzerà in futuro di sviluppare ulteriormente il suo sound, allora il prossimo disco potrebbe essere ancora migliore di questo già buono Deconstructive. In particolare mi piacerebbe sentire vibrare con più teatralità la voce di Steve Braun, cantante tecnicamente molto preparato eppure con enormi potenzialità migliorative (un interpretazione vocalmente meno uniforme di un brano come Ephemera avrebbe probabilmente impreziosito la prestazione globale del gruppo) e confesso anche che mi piacerebbe che i chitarristi osassero di più nella composizione delle sezioni ritmiche, magari tentando approcci ritmicamente meno diretti e, passatemi il termine non esattamente corretto, prevedibili di quelli che spesso vengono esibiti in questa seconda prova in studio. Comunque sia, non ci si può lamentare: ribadisco che Deconstructive è un ottimo disco e ne consiglio l’ascolto a tutti gli amanti del genere. Chiudo complimentandomi con gli Ashent e spero vivamente di poterli non solo sentire presto dal vivo, ma anche in un nuovo cd: excelsior!
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3
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sarò sincero: continuo ad ascoltarlo! Uno dei pochi cd che mi ha veramente convinto in questo 2009 |
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2
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Davvero bell'album.Canzoni che vanno dal buono all'eccezionale. Gran tecnica e suoni veramente belli. |
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1
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Buon album, ma con poca personalità...Si sentono deja-vu in quasi tutte la songs... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 Sinking Beneath 02 Imperfect 03 Ephemera 04 To Develop Self-Creativity 05 The Resonance Of Life 06 Cassandra 07 Spectral Vanity 08 How Could It Feel Like This? 09 Ebb And Flow Of Awareness 10 Starlinked Innerness 11 Eclipsing Binary 12 Music For Departure
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Line Up
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Steve Braun - Voce Onofrio Falanga - Chitarra Giampaolo Falanga - Basso Davide Buso - Batteria Cristiano Bergamo - Chitarra Gilles Boscolo - Tastiera
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