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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Aleph - Seven Steps Of Stone
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( 2861 letture )
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Gli Aleph sono da molti considerati, probabilmente a ragion veduta, una delle migliori band italiane emergenti in circolazione. A tal proposito vi consiglio di recuperare il precedente In Tenebra del 2005, invito riferito soprattutto ai neofiti, per intendere non solo il livello di questi ragazzi provenienti da Bergamo, ma precisamente l’universo musicale che si celo dietro tale progetto. Infatti tentare di accostare un genere al combo nostrano è impresa quantomeno ardua: death, progressive, power, dark sono solo i principali punti di riferimento desumibili di primo acchito. Eppure i nostri già al primo colpo hanno dato prova di talento, riuscendo a trattare una materia particolarmente difficile, abili nel mescolare diversi atomi, dando così vita ad una creatura senz’altro non ancora perfetta, ma indubbiamente sensata e sufficientemente personale.
Dopo quattro anni di assenza, i lombardi tornano in laboratorio per dar corso ad un nuovo esperimento, così da dimostrare che gli avvincenti sviluppi del debutto sono stati tutt’altro che un fuoco di paglia. Come era facile presagire, Seven Steps Of Stone prosegue lungo il cammino tracciato dal precedente fortunato episodio. Anche se ingioiellato da una produzione non proprio scintillante, ascoltando il neonato si ha subito l’impressione che il quintetto sia cresciuto, puntando molto su una robusta facciata di professionalità. Da un punto di vista strettamente musicale, siamo quindi nuovamente al cospetto di una entità dalle molte sfaccettature nella quale le svariate influenze musicali, che in linea di massima rispecchiano quelle in precedenza indicate, vengono manipolate al fine di ergere un fastoso costrutto. L’aggressività del metal, spinta fino a punte estreme, si amalgama tanto a strutture sinfoniche, la maggior parte dal piglio oscuro, quanto ad aperture più ariose e galoppine, che molto devono alla tradizione teutonica. Non mancano inoltre all’appello arpeggi epici di derivazione classica, mid-tempo di matrice doom e alcune deliziose divagazioni acustiche, ben integrate in un quadro già evidentemente vario. Forse in questo novello episodio la componente power è leggermente più accentuata e tende a prevaricare le altre espressioni, in modo particolare nella prima parte dell’act nonché la meno . In ogni caso il tutto è chiaramente reso possibile dall’indiscutibile capacità esecutiva dei singoli, parecchio bravi nel cimentarsi in evoluzioni e repentini cambi di stile, tanto da non lasciare intendere mai la minima indecisione. Particolare nota di merito per il keyboarder Giulio Gasperini sommo artefice di tutte le intriganti atmosfere, sempre abile tessitore di infinite trame tutt’altro che banali. Anche il singer Battaglia dimostra di aver appreso la lezione, interpretando in maniera proficua le eterogenee intonazioni. Molto suggestiva la seconda parte del disco, dove troviamo in evidenza prima Chimera, dalla vocazione rapsodica, a seguire An Autumn Colder Than Winter, con tastiere protagoniste, Epitaph Lies, dagli intrecci subitanei e sorretto da un riffing serrato, e infine El Aleph, brano cadenzato dagli accenti funerei.
Nonostante tutta questa maestria e dispendio di energie, ho ancora l’impressione che gli Aleph non siano riusciti a superare i propri limiti, riproponendo alcune imperfezioni già esibite ai tempi degli esordi. In particolare, se da un lato, come già sottolineato, alcuni spigoli sono stati smussati, d’altro canto le ascendenze sono ancora troppo accentuate. Infatti, anche se la miscela è desueta, i singoli corpuscoli seguitano a suonare fortemente ispirati da illustri signori che rispondono al nome di Amorphis, Opeth, Iced Earth e Cirith Ungol (giusto per citarne alcuni).
Insomma, Seven Steps Of Stone si afferma come una discreta uscita che senza ombra di dubbio spunta tra la media delle pubblicazioni in circolazione, ma purtroppo, considerate le premesse, lascia l’amaro in bocca tipico dell’occasione mancata.
Reticolari!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Cradle And The Blade 2. Bringer Of Light 3. The Voices From Below 4. Chimera 5. An Autumn Colder Than Winter 6. Tidal Wave 7. Epitaph Lies 8. El Aleph
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Line Up
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Lorenzo Fugazza (Chitarra) Giulio Gasperini (Tastiere) Dave Battaglia (Voce, chitarra) Manuel Togni (Batteria) Antonio Ceresoli (Basso)
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