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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 4681 letture )
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La potenza è nulla senza il controllo.
Così recita un famoso spot TV di un celeberrimo marchio di pneumatici ed in questo stesso modo potrebbe definirsi il nuovo album degli schizoidi Psyopus. La band statunitense, che nel precedente Our Puzzling Encounters Considered aveva strabiliato il sottoscritto per le doti non comuni di tecnica e ed impulsività sonora, questa volta compie l'errore fatale di eccedere, strafando tanto da accarezzare la pericolosa linea di confine col non senso.
Odd Senses - sensazioni bizzarre, appunto - è un album che fin dall'apertura conferma le qualità tecniche eccelse dei ragazzi provenienti da Rochester. Purtroppo identifica anche alla perfezione quali errori si possano commettere quando si perde il contatto con l'attitudine sonora infilandosi in continui giri spasmodici, tra futili sincopazioni e tempi dispari. Il tutto, se con il precedente disco poteva essere digerito come una sorta di intellettuale divagazione schizofrenica, ora assume i connotati di un agglomerato slegato e privo di forme, tale da far avvitare la musica della band su se stessa, come se l'unico fine fosse quello di correre senza una precisa meta.
Certo, è lampante, soprattutto per chi li segue sin dagli esordi, che gli Psyopus hanno avuto come precipuo momento fondante per il proprio sound una miscela tanto esplosiva quanto indecifrabile di grind e math/core. Se questo era da segnalarsi quale positivo punto di partenza nel precedente platter, ora il discorso sonoro è stato ulteriormente estremizzato, portato verso una sorta di enfasi della sincopazione che si riproduce in continuazione, accentuato dalla totale assenza melodica, ma soprattutto dimenticando colpevolmente quella solida base hardcore che teneva insieme il progetto. Questo differente approccio non fa altro che spostare fortemente la linea conduttrice verso un qualcosa che suona maledettamente ibrido e di difficile assimilazione.
Ho ascoltato l'album diverse volte, e la convinzione rimane la stessa. Poco aggiunge il fatto che la band in questione sia consapevole dei propri mezzi, che spinga sempre al massimo delle potenzialità tecniche fin dall'iniziale Medusa. A nulla serve dare conferme continue e ripetute degli anni spesi ad esercitarsi con gli strumenti. Poco conta anche il fatto che di tanto in tanto il ritmo rallenti e si frammenti in break sporadici. Il problema alla base dell'album, che quindi si ripropone anche nelle seguenti tracce, è evidentemente nel songwriting. Se la scrittura è lo stampo degli Psyopus, e come in precedenza fa dell'eterogeneità math/grind la propria base, in questo caso definisce con poco spessore i contenuti, ripetendoli in continuazione ed appesantendoli con fischi di chitarra e frasi parlate infilate alla meno peggio nel mentre delle canzoni. Il senso di claustrofobia aumenta e grida vendetta col passare delle tracce. Se a questo si aggiunge un suono di batteria davvero poco azzeccato ci si accorge che Odd Senses fallisce proprio perché vittima della propria base, alias la schizofrenia sonora.
A scanso di qualsiasi equivoco, ribadisco ancora una volta che il tutto è eseguito con perizia tecnica e padronanza esemplare, eppure ciò non basta. Aggiungere qualche refrain impazzito e tentare di variare una proposta già di per sé di difficile assimilazione non fa che confondere ulteriormente l'ascoltatore, che si trova ad ammirare velocità di esecuzione sì ipersoniche ma altrettanto vuote. Anni fa i The Dillinger Escape Plan hanno segnato la via, e non è detto che non la si possa migliorare ed evolvere. Per farlo però c'è bisogno di qualche idea, non solo di una produzione adeguata e della velocità tecnica di esecuzione, perché se quest'ultima si specchia in se stessa, allora non si può certo parlare di progresso, ma piuttosto dell'esatto contrario. Gli americani, paradossalmente, paiono immaturi al pari di esordienti, come vittime delle proprie idee e della voglia di strafare. Non è di certo il primo caso di narcisismo grind, ma in tempi come quelli attuali dove la qualità complessiva è rara, questa involuzione preoccupa.
Parafrasando l'andamento giurisprudenziale possiamo metterla in questi termini: gli Psyopus col disco d'esordio hanno vinto il primo grado di giudizio, con questa seconda opera hanno perso in Appello. Rimane comunque la Cassazione, sperando che un eventuale terzo album abbia argomenti migliori per la propria memoria difensiva.
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2
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Mi fa piacere che questo gruppo, purtroppo poco conosciuto, non sia passato inosservato agli "occhi" di Metallized! Sono d'accordo con la recensione, disco valido, ma inferiore ai primi due. |
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questo è il loro terzo album, non il secondo! nel 2004 sono usciti con Ideas of Reference, poi Our Puzzling Encounters Considered nel 2007, poi questo. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. 44 2. Medusa 3. The Burning Halo 4. Duct Tape Smile 5. X And Y 6. Boogeyman 7. Imogen's Puzzle Pt 3 8. Choker Chain 9. Ms Shyflower 10. A Murder To Child
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Line Up
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- Brian Woodruff / vocals - Christopher 'Arpmandude' Arp / guitars - Michael Horn / bass - Jason Bauers / drums
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RECENSIONI |
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