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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Forsaken - After The Fall
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( 2446 letture )
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Tra le varie articolazioni che il doom ha conosciuto dalla sua nascita ad oggi, è sicuramente la sua accezione più classica - legata all'epic o alla NWOBHM - che sembra godere di un successo e di un seguito di pubblico sempre costante nel tempo; ciò spiega il continuo proliferare di band dedite a queste sonorità e provenienti da ogni parte del globo. A questa nutrita schiera vanno inseriti i Forsaken, band originaria nientemeno che dell'isola di Malta.
I maltesi sono giunti oramai al quinto full-lenght, e tra le loro fila milita Leo Stivala, vocalist dei greci Reflection; ma proprio come la band greca - con la quale è possibile rintracciare più di una similarità - i Forsaken non sono mai riusciti a compiere il vero salto di qualità, proponendo nel tempo lavori oscillanti dal discreto al buono senza poter mai accedere all'olimpo del genere. Non fa eccezione questo nuovo After The Fall, dove le tematiche bibliche delle lyrics sono il vero motore trainante dell'opera, e la musica sembra fluire in un continuum interessante - seppur non esente da passaggi sottotono - travalicando i confini tra le varie canzoni. Non è difatti sulla varietà ritmico-tematica che i Forsaken giocano le loro carte migliori, bensì sulla cascata di note organizzate in avvolgenti arrangiamenti che donano un movimento più concettuale che fisico all'intera opera.
Volendo analizzare i singoli episodi, molte sono le tracce ben confezionate a partire da Armida's Kiss, dove fanno capolino i Cathedral pre-stoner era, o la lunga Vanguards Of The Void dove l'attenzione è totalmente catturata da un refrain di una malinconia disarmante che attanaglia letteralmente i sensi, e che soprattutto riesce a tenere a freno la noia nonostante il minutaggio imponente e la scarsa variazione tematica. Non sono certo da meno Aidenn Falls e Sins of The Tempter; dove la lezione dei grandi Solitude Aeturnus sembra ottimamente assimilata in un crescendo emozionale da brividi, sottolineato da riff di chitarra ben congegnati e soprattutto non banali.
Fin qui i pregi di un lavoro che tutto sommato può dirsi ben realizzato, ma tra le pecche maggiori ho notato uno sfoggio tecnico ultraveloce in fase solistica che poco giova all'economia dei brani, e che a tratti risulta addirittura fuori tonalità. Nella nostra musica a volte la pratica di eseguire assoli sganciati dal motivo tonale del brano ha portato a dei risultati sorprendenti, ma non è questo il caso, purtroppo; qui alcuni soli sembrano costruiti in fretta ed inseriti a forza nel brano piuttosto che meditati. Oltre a questo aspetto segnalerei anche una sezione ritmica sicuramente ben quadrata, ma forse un po' troppo timida in fase compositiva, e anche una produzione granulosa che purtroppo toglie un poco d'impatto alla musica dei maltesi. Probabilmente l'unico ad uscirne immacolato è il solito Stivala che, nonostante non sia dotato di una voce comparabile con quella dei grandi del genere, ci mette davvero l'anima in ogni frangente.
Tirando le somme After The Fall è l'ennesima grande occasione fallita per il gruppo maltese, e oramai questa può essere davvero considerata la loro media artistica. Consigliato solo agli oltranzisti del genere.
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6
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Un disco bellissimo, imponente e drammatico allo stesso tempo. Puro doom metal dall\'incedere devastante e dai toni sacro-religiosi dei testi e dell\'atmosfera. 90 |
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5
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Troppo bello. I Forsaken fanno un lavoro tutto sommato buono da difendere a ferro e fuoco tra le band epiche del doom metal classico. Ottimo anche il lavoro successivo del 2017, Pentateuch, molto bello. Una realtà sempre più promettente e longeva da oltre vent'anni |
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4
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Doom hai ragione sui Nomad Son (che tra l'altro preferisco di gran lunga) ma non è un caso che le due band abbiano in comune lo stesso bassista (e mastermind). Certo, sempre "meglio pochi ma buoni" |
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3
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Concordo abbastanza con la recensione dei cali ci sono però gloria a Malta che un paio ne tira fuori ma sanno comunque il fatto loro vedi i nomad son |
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2
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D'accordo con il commento qua' sopra. Secondo me questo e' un album davvero fatto bene. Tutti i brani sono di un livello sopra la media e gli assoli sono a dir poco eccezzionali specialmente quello su Aidenn Falls. Questo gruppo ha sempre progredito album dopo album e per me sono tra i gruppi preferiti nella scena dell Epic Doom! |
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1
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Per quanto in sostanza sia d'accordo con la recensione dare settanta ad un disco simile mi sembra alquanto striminzito. Capisco che sia canonico e chi s'aspetti il salto di qualità e quindi il capolavoro dalla band ma proprio come qualità effettiva dello stesso non ci si può proprio lamentare. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 - Tenebrarum (Intro) 2 - Aidenn Falls 3 - Sins Of The Tempter 4 - The Lord Sayeth 5 - Vanguards Of The Void 6 - Armida's Kiss 7 - The Sage 8 - Dies Irae (Day Of Wrath) 9 - Metatron And The Mybor Mithos
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Line Up
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Leo Stivala (voce) Sean Vukovic (chitarra) Albert Bell (basso) Simeon Gatt (batteria)
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RECENSIONI |
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