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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Holocaust - Coming Through
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( 2743 letture )
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La storia della nwobhm è farcita di nomi che taluni possono considerare fondamentali, altri trascurabili, ma che hanno contribuito a dare un’impronta ad un intero genere ed hanno partecipato in maniera più o meno marcata a forgiare anche la scena attuale. Quelli cui ci riferiamo erano tempi romantici, ingenui, eccessivi, trash per molti versi, ma possedevano un'energia, una voglia di fare, di proporsi in condizioni nemmeno lontanamente paragonabili a quelle attuali –non tutte oggettivamente inferiori, però- che oggi come oggi chi non li ha vissuti non può che decodificarne soltanto la patina superficiale. Tempi in cui le mail erano di carta ed impiegavano 15 giorni per darti le notizie che aspettavi, tempi in cui si perdevano giornate intere ad aspettare il postino che doveva recapitarti i dischi che avevi ordinato –quasi sempre sulla fiducia, sul passa parola, perché le anteprime erano impossibili- tempi in cui si vedevano e si ascoltavano 12” pollici dall’improbabile cover come questo.
Gli Holocaust sono stati a loro modo fondamentali e, per chi non dovesse conoscerli, ancora una volta chiamo sul banco dei testimoni i Metallica, i quali inclusero il brano The Small Hours nel loro 5,98 EP: Garage Days Revisited. Partiti come Buzzard -senza strumenti musicali- e poi conosciuti anche come Preyng Mantis -nome cambiato a causa dell’esistenza della nota band omonima- gli Holocaust si stabilirono nella sala parrocchiale di padre Brockie (padre nel senso religioso e padre del batterista della band) ed arriva nell’81 ad incidere un album, il tutto non prima di aver millantato per mano del loro discografico la condivisione del palco con Samson, Vardis e Tygers of Pan Tang.
Poggiato sul lavoro al microfono di Gary Lettice e di John Mortimer, chitarrista e compositore della band, il suono del gruppo era assolutamente paradigmatico della nwobhm anche se, per ciò che attiene la presente recensione, devo sottolineare di aver operato una scelta piuttosto inconsueta, proponendovi infatti un maxi singolo di tre pezzi, per poco più di undici minuti di musica, edito nel periodo in cui Mortimer lasciò la band per essere sostituito da Ray Marciano -questa è anche l’unica registrazione in cui Mortimer non compare nella line-up.
Un po’ oscuri, con qualche riferimento ai Black Sabbath ed un po’ ultra-moderni –per i primi anni 80, ovvio- i tre brani qui proposti ci consegnano una cartolina di una band che attraversava un momento difficile ma che conservava voglia di esprimersi e di comunicare e, per questo motivo, ho scelto Coming Through, non certo l’episodio più significativo della loro carriera ma un esempio di come andavano le cose all’epoca, con Mortimer che potrebbe essere citato ad esempio del modo di scrivere e di suonare metal della prima metà degli 80’s e dalla personalità forse troppo marcata. Il momento difficile lasciò segni notevoli, e nonostante il rientro del mentore compositivo ed un live la band si sciolse per tornare però nel '97, col solo Mortimer nella line-up e con un buon disco intitolato Covenant , dopo il '92 -e ridotti a trio- si finanziarono con i proventi delle royalties del brano inciso dai Metallica. La carriera della band scozzese prosegue –per ciò che ne so- ancora tutt’oggi negli States con l’ultimo album edito nel 2004.
Ritengo Coming Through un documento importantissimo, ma probabilmente sarebbe opportuno rivolgersi a The Nightcomers per avere una panoramica esaustiva su di loro, anche se non vendettero mai in maniera significativa e sicuramente molto meno di gruppi più conosciuti ed osannati. Il bassista originale Robin Begg è morto nel 1990 per una caduta accidentale.
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9
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Heavy Metal Mania è un manifesto del genere, ma prendendo una Smokin' Valves è intramontabile sempre anno 1980 e dopo inclusa nel miglior The Nightcomers.... "I love to rock, I love to get down low... I love to rooock...rock 'n' roll". NWOBHM, Holocaust |
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8
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The Nightcomers è un gran bell'album..molto pesante e roccioso per l'epoca.Nel suono delle chitarre e nella voce del cantante ci sento molte similitudini con la voce le soronita' dei Metallica. |
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7
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Ho il vinile di 'The nightcomers' e 'Live', il primo è il disco più pesante di tutta la nwobhm, quindi grandi Holocaust li ascolto ancora dopo 30 anni . |
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6
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Anche io mi son perso questo ep..ma ...a quando.. "It's Heavy, Heavy, Heavy Heavy Metal Mania all the way" |
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5
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Non conosco questo album, ma ne approfitto per parlare di The Nightcomers . Un lp bellissimo, dove gli holocaust dimostrano di essere un gruppo molto eclettico; da un lato tradizionale, come piace dire a me , ovvero con sonorità vincolate ad una tonalità con riff classici, e dall'altro anche prog . dove le melodie e i ritmi sono un pò più complessi. Il brano The Nightcomers è meraviglioso. ciao |
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4
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Grazie  |
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3
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Oltre a "The Nightcomers" (per me la loro migliore produzione), ricorderei anche il "Live (Hot Curry & Wine)", ove è contenuta la celebre The Small Hours. Come sempre la recensione è ottima!  |
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2
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Si , poi si sono spostati su una sorta di prog metal. Per la rece....chiedi a Khaine o ad Agent come è stata scritta  |
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1
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Una grandissima band che non è mai stata ferma dal punto di vista musicale, davvero eclettici....e ottima recensione come sempre Raven!  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Coming Through 2. Don't Wanna Be (A Loser) 3. Good Thing Going
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Line Up
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Gary Lettice - Vocals Ray Marciano - Guitars Ed Dudley - Guitar Robin Begg - Bass Niel Brockie - Drums
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