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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 4744 letture )
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Devo riconoscere di aver sentito ora per la prima volta dei Green Arrows, nonostante le informazioni -poche- che li riguardano su internet li dicono attivi da ormai ben 10 anni.
Nati traendo ispirazione dal punk "melodico" dei Green Day -ma la band stessa ci tiene a sottolineare che la somiglianza tra i nomi non c'entra nulla-, i ragazzi di Bolzano si sono poi spostati su sonorità tendenti all'hardcore più diretto, portandosi quindi più vicini alle sonorità metal trattate su questo portale. Il qui presente The Earth è, a quanto mi risulta, il primo full-lenght della band, costituito da 10 tracce per una durata di poco inferiore ai 40 minuti; la componente hardcore domina il sound della band, condita però in maniera evidente da influenze NuMetal (Soulfly tra tutti).
I brani seguono sostanzialmente due strade: alcuni sono alfieri di un hardcore nudo e crudo, come l'opener G@ V2.0 o Frustrati, mentre le altre si affidano di più alle influenze metal e parliamo di pezzi aggressivi come Final X-plosion o Hypocrite. Nei primi si nota da subito una spiccata tendenza al rap nella stesura delle strofe -cosa peraltro abbastanza usuale nell'hardcore- che hanno il pregio di essere in italiano, sebbene a volte lo schema utilizzato appaia un po' troppo scolastico e stridente col ritmo del pezzo. Le seconde si distinguono invece per un massiccio uso di cambi di ritmo -è un continuo susseguirsi di accelerazioni e rallentamenti- e di un buon lavoro chitarristico soprattutto nell'accompagnamento di questi ultimi. Personalmente trovo piuttosto deludente la voce, la cui aggressività risulta terribilmente forzata e in realtà non nelle corde del cantante -tutti e tre i membri si alternano alla voce, in questo caso mi riferisco alla voce nei pezzi più aggressivi- , penalizzata anche da una produzione davvero di basso livello, sporchissima e confusionaria (in Final X-plosion le backing vocals sono quasi inudibili); considerando che il genere proposto fa generalmente molto affidamento sull'impatto vocale questo rappresenta un grosso impedimento.
L'altro lato oscuro della prova della band è il songwriting: a fronte di prove individuali sicuramente sufficienti -quella del batterista anche di più- è la struttura generale delle canzoni ad essere troppo slegata e confusionaria: la band accelera, frena, inserisce stacchi al limite dell'ambient, intermezzi parlati, e più che mescolare le varie idee le accosta senza troppa grazie, ottenendo un sound troppo slegato che confonde l'ascoltatore impedendogli di arrivare a fine disco immergendosi nel sound, ma anzi obbligandolo ad una pausa di tanto in tanto.
Alla fine questo The Earth è un'occasione sprecata: le idee ci sono, le capacità anche, ma una produzione davvero pessima e un songwriting spesso zoppicante ne penalizzano parecchio il giudizio finale. Peccato, li aspettiamo al prossimo appuntamento.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. G@ v.2.0 2. Final X-plosion 3. Slave Of Today 4. God's Mistake 5. Hypocrite 6. Kazakhstan 7. Before My Last Breath 8. Moloch 9. Frustrati 10. Commerciable
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Line Up
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Marmo - Guitar, Vocals Karma - Bass, Vocals Fog - Drums, Vocals
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RECENSIONI |
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