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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Into Eternity - Buried in Oblivion
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( 6288 letture )
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A distanza di poco tempo dall’uscita dei Kataklysm, mi capita per le mani un altro gruppo canadese, e l’idea che il Canada sia un paese “eletto” mi viene confermata. Oltre alla incredibile scena grind, con gruppi come i Cryptopsy, i Gorguts e i suddetti Northern Hyperblasters, o a quella più “folle” composta da band quali gli Strapping Young Lad o gli Zimmer’s Hole, si aggiungono anche questi Into Eternity, ormai giunti al terzo album, i quali si muovono su coordinate che contaminano death e prog. E lo fanno molto abilemente. Il nuovo parto, a mio parere, si candida come una delle maggiori uscite in campo extreme del 2004, portando una ventata di freschezza e originalità in ambito metal, evolvendolo verso una nuova dimensione.
La prima canzone contiene tutte le peculiarità che fanno grande questo disco: da un lato il death, con growls (addirittura in quattro per queste parti) e sfuriate classiche del genere, alternate a vocals pulite efficaci e molto curate, ad opera del nuovo cantante Chris Krall, dotato di una timbrica alta e pulita, riuscendo ad accontentare sia chi ama il prog e sia chi ama l’estremo. Uno dei punti di forza dell’album, se non IL punto di forza, è l’alternarsi dei diversi stili vocali, che entusiasmano dall’inizio fino all’ultima traccia, e un esempio ne è la penultima canzone “black sea of agony”,forse l’apice delle composizioni degli Into Eternity, che esalta anche per la splendida melodia creata. Altri esempi sono la title “buried in oblivion” e la conclusiva “morose seclusion”, addirittura due prove acustiche della band, dove doppie voci confermano che questi ragazzi non hanno lasciato nulla al caso.
Grande tecnica, e anche tanta fantasia, sono caratteristiche che i protagonisti sanno interpretare al meglio, riuscendo mai noiosi e sempre coinvolgenti (e soprattutto dinamici), tra partiture tecniche e altre melodiche, tra tradizione e evoluzione. Saranno presenti anche nel nostrano Gods Of Metal (il bill non gli da certo giustizia), in attesa del prossimo lavoro per il quale si nutriranno grandi aspettative. Complimenti.
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8
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E questo voto lettori infame? 24,97 ??? Scherzone? |
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7
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cosa di cui non si parla abbastanza sono i testi incentrati sui disturbi depressivi, ammetto che ci sono stati momenti dove ho quasi pianto perchè personalmente li ho provati sulla mia pelle e mi posso immedesimare facilmente |
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6
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Il "problema" di questa recensione e relativo voto, è che dopo sono arrivati Stu Block alla voce e due album come The scattering of ashes e The incurable tragedy che sono forse anche superiori, per cui la scala forse dovrebbe essere rivista. La bellezza di questo album, tuttavia, non consente di scendere sotto l'87! |
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5
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"Altra band che gira più per la promozione che ha che per le reali qualità espresse, il metal ahimè è anche questo" non credo sia il loro caso onestamente, ma è un mio punto di vista. In riferimento a d altre band invece è sicuramente così, senza ombra di dubbio |
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4
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Boh l'incipit già lascia perplessità, i Gorguts e i Cryptopsy grind? Tralasciando quest'aspetto il disco è bello, nulla da dire ma se questo si considera un gran disco, i Quo Vadis di "Defiant Imagination" dello stesso anno, non calcolati perché privi del supporto adeguato di una label come si deve, cosa dovrebbero prendere 6000?... Altra band che gira più per la promozione che ha che per le reali qualità espresse, il metal ahimè è anche questo. |
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3
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ricordo ancora le recensioni entusiastiche! |
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2
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Il migliore cd tra tutti i loro, di questo me ne sono proprio innamorato. Gli altri non mi dicono nemmeno molto, ma questo è fantastico davvero! Voto: 89 |
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1
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l' inizio di un nuovo modo di concepire il metal |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1-Splintered Visions
2-Embraced By Desolation
3-Three Dimensional Aperture
4-Beginning Of The End
5-Point Of Uncertainty
6-Spiralling Into Depression
7-Isolation
8-Buried In Oblivion
9-Black Sea Of Agony
10-Morose Seclusion
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Line Up
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Chris Krall – Vocals
Tim Roth – Guitars / Vocals
Rob Doherty – Guitars
Scott Krall – Bass
Jim Austin – Drums / Vocals
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RECENSIONI |
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