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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Svartby - Riv, Hugg Och Bit
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( 2144 letture )
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Affacciata sul Mar Baltico sorge elegante San Pietroburgo, antica capitale russa fondata nel 1703 dallo zar Pietro il Grande. Disperso nella steppa invece sorge Svartby, luogo immaginario popolato da selvagge creature magiche. Un villaggio remoto immerso nella foresta dove folletti, streghe, gnomi e altri personaggi del folclore conducono la propria spensierata esistenza. Seppur di animo allegro e brioso gli abitanti del villaggio guardano con sospetto gli umani che osano addentrasi nelle loro contrade, con particolare attenzione nei riguardi di cacciatori e boscaioli. Questo mondo fantastico è il teatro naturale nel quale gli Svartby, band originaria della vecchia Leningrado, recitano la propria opera.
Prendendo spunto dalla scuola folk della vicina Finlandia i russi optano per un death/black metal di evidenti reminescenze finntrolliane. L’intera struttura di Riv, Hugg Och Bit si rifà alle produzioni goliardiche della stravagante band finnica, ma con risultati decisamente meno eclatanti. L’originalità da come avrete capito va a farsi benedire. I ritmi frenetici e le atmosfere festaiole non mancano, come del resto qualche capitolo interessante, ma nella totalità il disco scorre senza incantare finendo anche per annoiare. Se Groda, Rittare diverte con la sua accattivante melodia e Live Eller Guld non passa inosservata, non tanto può dirsi per gli altri brani che convergono in un riciclaggio forzato e poco ispirato. A dir la verità anche la title-track presenta degli elementi convincenti che riescono a salvarla dal restante mare di noia. Una proposta quella dei pietroburghesi che strappa una sufficienza ai punti; e tale situazione deve far riflettere una band con ormai più di un lavoro alle spalle. L’azione di scippo virtuale perpetuata nei confronti dei mostri sacri del genere non assicurerà alla formazione russa una longevità certa, salvo che non decideranno di reinventarsi almeno in qualche misura.
Se Riv, Hugg Och Bit affondasse nel marasma cosmico del mercato, non sarebbe una sorpresa a mio vedere. Il folk è un genere da afferrare con le pinze seppur contaminato dall’estrosità e dal dinamismo del metal. Proposte di tal genere annaspano come naufraghi nella fredda distesa del mainstream e per gli Svartby sarà difficile trovare marinai disposti ad esser solidali. Visto che la bussola punta verso terre già esplorate, per di più da avventurieri ben più blasonati, non rammaricatevi troppo se il vento dovesse cambiare improvvisamente la vostra rotta. Ripetitivo.
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2
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ALBUM BELLO MA UN PO' TROPPO SIMILE AI FINNTROLL |
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divertenti come sottofondo musicale... Voto: 60 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dvärgby 2. Trollkarlar Av Dvärgfolk 3. Dvärgars Bastu 4. Ölfrun 5. Ensam Ensling 6. Groda, Ryttare 7. Solens Ljus 8. Kvävande Gruvor 9. Regnbågen 10. Liv Eller Guld 11. Humus 12. Riv, Hugg och Bit 13. Vinterkväll
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Line Up
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Torhall (Voce, Basso Lindwurm (Chitarra) Giftsvamp (Tastiera) Fenrir (Batteria)
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RECENSIONI |
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