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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Rosae Crucis - Il Re del Mondo
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( 4281 letture )
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Pochi giorni fa sono riuscito a trovare il tempo per cominciare gli ascolti per la recensione del nuovo lavoro dei Rosae Crucis, (anche se “nuovo”, come vedremo, si può dire fino ad un certo punto), quando mi sono reso conto che in realtà non ci eravamo occupati ancora del precedente lavoro datato 2008 -Il Re del Mondo- anche questo un disco nuovo solo in senso lato. Nell’attesa della recensione di Fede, Potere, Vendetta allora ho deciso di colmare questa lacuna; bè, meglio tardi che mai , no?
Il Re del Mondo non è altro che la ristampa, debitamente riarrangiata e rimixata per renderlo più moderno, dell’omonimo demo edito nel 92 e re-immesso ora sul mercato dalla JollyRoger, etichetta nostrana che ha come mission quella di riscoprire, rivalutare e riproporre quanto di puro è stato dato alle stampe in Italia nel settore Heavy e di supportarne le nuove uscite. In questa ottica ascoltare, (o ri-ascoltare per chi in quel primo scorcio di anni 90 che videro uscire alla ribalta i Rosae Crucis erano già dei >Defenders), Il Re del Mondo può essere una buona occasione per rendersi conto dell’allora stato dell’arte dell’Heavy-Epic Italiano, uno stato dell’arte ben rappresentato da questa band con tutti e due i piedi nella lezione impartita dalla nwobhm prima e da band quali i Manilla Road più evocativi dopo.
Al di là di alcune critiche ai testi in cui molti hanno voluto vedere quel che probabilmente non c’è e che comunque qui non approfondiremo più di tanto, si tratta di un lotto di pezzi che a mio parere ha ancora qualcosa da dire, potendo contare su un buon impatto e su una freschezza che spesso, pur sfiorando e talvolta superando i limiti dell’ingenuità, (ricordo che la scrittura dei brani risale ormai ad alcuni lustri fa), sono ancora più che piacevoli da ascoltare per chi è cresciuto in una certa epoca e per chi vuol rendersi conto di come si suona Heavy in maniera piuttosto pesante senza ricorrere a produzione iper-massicce e suoni ultracompressi che talvolta servono solo a nascondere un vuoto compositivo che altrimenti balzerebbe subito alle orecchie.
I brani contenuti in Il Re del Mondo sono tutti di buon livello ed i testi in italiano sono a mio parere un valore aggiunto dato che non ritengo l’Inglese di per sé stesso più adatto al rock, ma solo molto più facile da adattare in quanto composto da una serie di tronche pressoché assenti nella nostra lingua. Quando però si riesce invece ad inserire l’Italiano –che deriva dal Latino, lingua più che adatta alle atmosfere epiche e/o Gotiche ad esempio dei Canti Gregoriani, ed a maggior ragione adatta al metallo epico- il risultato è sempre molto positivo, quello che semmai trovo migliorabile sono alcuni passaggi recitati che andrebbero porti all’ascoltatore in maniera più attoriale, più impostata e meno irruente, ma è forse un dettaglio. Tra i brani citerei comunque l’impetuosa Rosa Croce, la furiosa invettiva contro i misfatti medioevali della Chiesa Cattolica di La Croce ed il classico inno HM de La Sacra Corona, ma quello che più sorprende è la cover del Ballo in Fa # Minore di Branduardi, (non c’è niente da fare, prima o poi dovremo occuparcene), reso qui in maniera oscura, Heavy, forse non più rispettosa di tanto dell’originale, ma che comunque restituisce il sapore dell’origine di certe partiture che, come detto in occasione di alcuni articoli editi in passato, è certamente comune.
Un buon aperitivo in attesa della recensione di Fede, Potere, Vendetta -anch’esso nuova edizione di un demo anni 90- e soprattutto di un lavoro successivo che invece dovrebbe essere composto da brani originali.
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2
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Gran bei pezzi che forse erano ancora un po acerbi ma si notano gia subito grandissime potenzialità! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 Sacrem Reformationem 2 Rosa Croce 3 La Chiesa 4 Contro Il Mio Destino 5 Il Signore Delle Tempeste 6 La Sacra Corona 7 Il Re Del Mondo 8 Ballo In Fa# Minore (cover Branduardi)
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Line Up
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Andrea Magini – chitarre Giuseppe Cialone – voce Tiziano Marcozzi – chitarre Daniele Cerqua – basso Piero Arioni - batteria
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