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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 3855 letture )
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Debutto discografico per questa giovane band svedese che si affaccia sulla scena per mano dell’altrettanto giovane etichetta Solitude Productions, specializzata in sonorità opprimenti e malinconiche per lo più riconducibili al doom metal più atmosferico. Ho ascoltato questo disco una quantità innumerevole di volte, ma devo ammettere che sono stati pochissimi gli ascolti che sono riusciti a scorrere ininterrotti fino al settantunesimo minuto, nonostante la bontà delle composizioni presenti in Via Gnosis.
L’album si compone di 9 brani della durata media di 10 minuti, chiaramente riconducibili alla scena melodic doom/death ed intercettabili nella scia lasciata da bands come gli Swallow the Sun oppure gli ultimi Morgion; una grande predilezione per la melodia dunque, velocità non particolarmente opprimenti ed un abbondante uso dei synth che contribuiscono ad ammorbidire il sound. Altri elementi che contribuiscono a spostare drasticamente il baricentro stilistico verso il gothic doom sono le female vocals mielose e assolutamente impersonali, cosa resa ancor più evidente dalla produzione, curata dal mostro sacro Andy LaRocque, rea di aver ammantato su questo disco una coltre di zucchero a velo che ha reso inoffensive le armi in dotazione ai Nox Aurea. Rimane infatti mia ferma convinzione che se un simile disco fosse stato nelle mani di un altro produttore, magari con già esperienze death metal alle spalle, sarebbe potuto uscir fuori qualcosa di molto più che interessante. Di contro però è evidente anche la propensione della band per certe sonorità, la grande attenzione che hanno profuso per la composizione delle orchestrazioni, e soprattutto la scelta delle foto simil-depresse che lascia intendere chiaramente dove vogliano andare a parare gli svedesi. Sicuramente gli sfegatati di tali sonorità avranno momenti di piacevole malinconia nell’ascolto di questo lavoro che, ad onor del vero, gode di parecchi spunti piacevoli come la solenne The funeral of all, che nei suoi 10 minuti abbondanti regala momenti solennemente sognanti, oppure Odium divinum, mesta e placidamente oscura nel suo lento incedere. Nota di grande demerito per questo Via Gnosis (già di per sé mediocre) sono i titoli dell’album, al limite della parodia del genere stesso, culminati da banalità tipo la già citata The funeral of all, oppure l’immancabile Suffer, Odium Divinum dev’essere invece avanzato dalle esperienze precedenti in ambito black metal di alcuni dei membri della band, oppure ancora Nights in Solitude che, volendola interpretare con malizia, fa pensare proprio male…
Stilando un bilancio globale su questo Via Gnosis, ritengo che i Nox Aurea possano tranquillamente raggiungere la sufficienza, in quanto non manca loro nulla a livello strumentale, compositivo e di produzione, mentre dal canto della mera stesura dei brani sarebbe invece lecito chiedere un impegno maggiore nel cercare una formula più personale che permetta loro di distinguersi dalla massa di depressi cronici che affolla la scena.
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8
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@remy: mi dispiace non incontrare i tuoi gusti, capita! Immagino tu sia fan dei Nortt e di quel genere di doom? |
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7
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Furio è inutile anche ripeterlo, non sono d'accordo. |
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6
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finalmente me lo sono preso e me lo sto ascoltando proprio ora. essendo uno dei miei generi preferiti posso dire che nonostante siano un clone (imbarazzante) dei draconian (possibile che nessuno l'abbia notato?) io già li adoro e trovo meraviglioso il disco. anzi, devo sbrigarmi a prendere il secondo! |
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5
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Non digerisco ne gli Swallow ne i Draconian se non per il debut "Where Lovers Mourn". Questi ragazzi li reputo sullo stesso livello, secondo me c'è anche da dire che si copiano tutti a vicenda sembrano mangiare nello stesso piatto da sempre. |
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4
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Ce l'ho su proprio ora e devo dire che la mancanza di originalità è il peggior difetto. E poi non trovo nella tracklist quei 2-3 pezzi che (per melodia) si ricordano da subito. A mio avviso i Draconian non sono MOLTO meglio, però riescono quasi sempre ad offrire qualche brano da canticchiare sotto la doccia... Gli Swallow invece proprio non mi convincono, per il loro approccio alla materia, più che altro. |
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3
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Si! Effettivamente somiglia più ai Draconian che ai Morgion, devo darvi ragione... La mia politica del 60 scarso è attribuibile esclusivamente alla mancanza di originalità, più che un voto riferito ai lettori è stato un voto rivolto al gruppo! |
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2
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Il disco non lo trovo così mediocre, forse uno dei limiti e la sin troppo lunga durata, accorciato e rielaborato in alcuni frangenti sarebbe stato un ottimo lavor seppur giustamente come indicato nella recensione privo di personalità, troppo forti le derivatività sia da Swallow The Sun che come faceva notare secondo me giustamente Giasse dai Draconian più che dai Morgion. Detto questo comunque non lo ritengo da sei politico ma qualcosa di più la merita almeno secondo il mio pensiero. |
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1
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Sanno molto di Draconian... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Opus Draconus 2. The Funeral of all 3. Suffer 4. Odium Divinum 5. Nights in Solitude 6. Distant stars 7. Last amongs earth and sky 8. Mother Alethia 9. Via Gnosis
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Line Up
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Jan Sallander - Vocals Peter Laustsen - Guitars, Bass, Keyboards Grim Vindkall - Guitars, Bass, Keyboards, Vocals Robert Persson - Guitars, Bass, Keyboards, Vocals Alice Persell - Vocals Joakim Antonsson - Drums
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RECENSIONI |
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