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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Spleen Flipper - Alchimia del Dolore
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( 3938 letture )
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Hardcore diretto e senza fronzoli, qualche innesto Death e Grind, violenti testi cantati tutti in italiano di matrice Oi!, insomma: gli Spleen Flipper -un po’ Negazione, un po’ Indigesti, un po’ Cripple Bastards- puntano tutto sul mood puro e violento della musica e dei testi, risultando non troppo moderni nella prima –sentivo cose simili già all’inizio degli 80’s, niente di male comunque- e rivedibili nei secondi, più che altro per il modo di porgere le liriche.
Dieci brani cortissimi, come costume del settore, fatti di accelerazioni violentissime e breaks di discreto impatto seminati qua e là che fanno dell’atteggiamento “in your face” la loro principale, (unica?) arma, sfruttata però male in relazione ai testi. Come sapete apprezzo sempre e per principio chi decide di cimentarsi con la lingua di Dante, sia perché –in linea di massima. Vuol dire che ritiene di avere qualcosa di importante da dire, sia perché il lavoro di adattamento metrico alla musica è sicuramente più difficile di quello necessario per l’uso dell’inglese e delle sue tronche. In questo caso però ci troviamo davanti a liriche che definirei di livello non più che medio riguardanti tematiche che contribuiscono molto a dare alla musica degli Spleen Flipper quel sapore Oi! che citavo nel primo paragrafo, ma che vengono molto limitate nel loro impatto dal cantato di Topper, il quale, se risulta accettabile nelle parti più lente dell’album, risulta parimenti totalmente insufficiente in quelle veloci, che, manco a dirlo, rappresentano la grande parte di Alchimia del Dolore.
Non aiutato da un adeguato lavoro per inserire le parole nella metrica della musica, Topper è costretto a sfuriate velocissime che rendono quasi completamente incomprensibile quando cantato e che lo vedono costantemente in apnea con difficoltà di pronuncia per cercare di non “sforare” dai tempi imposti dalle battute musicali, e la cosa ovviamente viene ingigantita dal fatto che col cantato in italiano certe cose si notano maggiormente rispetto a quello in inglese che, almeno in teoria, perdona di più. Uno sporadico ricorso ad un growl senza infamia e senza lode non contribuisce a modificare il giudizio in tal senso.
Per l resto troviamo una discreta qualità di incisione –considerati settore d’appartenenza e presumibili mezzi a disposizione- qualche buon riff, ma poco che si elevi al di sopra della media. In questo senso citerei quelli con gli stacchi più incisivi, ossia Buio Apparente e –soprattutto- Solo Merda, con chiari riferimenti poco…lusinghieri verso la società attuale. Un disco fisico e muscolare che sicuramente risulterà più “vero” ed incisivo nelle esecuzioni live, vera dimensione degli Spleen Flipper, una band che ha ancora bisogno di lavorare per trovare il giusto equilibrio tra violenza espressiva e necessità di far arrivare chiaramente il loro messaggio all’audience. Da risentire.
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niente da fare, il cantato in italiano non mi va giu', tolti i vecchi negazione, indigesti, declino,ecc... ho alcuni gruppi validi, secondo me, tipo: the 4th sin, madido respiro, nettezza umana, dissonanza... ma preferisco l'inglese o il portoghese, non so cosa farci, comunque bisogna elogiare chi si fa il culo x portare avanti questo tipo di musica, snobbato da sempre.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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Zion Buio Apparente Cielo Nero L’Arco L’Urlo Niente Da Perdere Artigli Senza Solo Merda Polvere
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Line Up
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Topper - Voice Katta - Guitar Little - Bass Nico - Drums Mario - Guitar
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RECENSIONI |
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