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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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BURZUM: LEGGENDA VIVENTE Pochi sono i protagonisti della scena musicale estrema che possono vantare fama modiale: come quella di cui Varg Vikernes ha goduto dagli anni novanta sino ai giorni nostri, semplicemente nessuno. Stiamo parlando di un personaggio soggetto all’adorazione da parte di molti e alle condanne atroci di altri, di una di quelle personalità così chiacchierate e discusse da ritrovarsi sulla bocca di tutti, anche e soprattutto di chi, in definitiva, non ha mai ascoltato un album firmato Burzum, figuriamoci averlo capito... Stiamo parlando di un musicista che ha segnato la storia della musica estrema a livello planetario, uno dei pochi veri fautori di ciò che ora denominiamo black metal, colui che scrisse pietre miliari del genere quali Hvis Lyset Tar Oss e Filosofem, prima di finire in carcere per il famigerato assassinio del chitarrista dei Mayhem Euronymous. Stiamo parlando di una leggenda vivente.
Per quante parole si possano scrivere, per quanto distanti possano essere le nostre opinioni ed idee al riguardo, una cosa sola tengo a sottolineare in questo mio scritto: Burzum è una leggenda vivente certo, ma anche un uomo, una persona che ha passato diciasette anni di vita in carcere e che, volenti o nolenti, ha scontato la propria pena di fronte al mondo intero. Non fraintendetemi, non c’è nessuna aurea di malcelato moralismo nella mia constatazione, desidero solo che teniate costantemente presente nella vostra mente che qui non si parla né di un mostro né di un eroe, ma di un uomo che -come tutti- ha commesso errori, e –come pochi- ne ha pagato le conseguenze, senza sconti. Conformemente al proprio modo d’essere, coerentemente con le proprie idee e la propria filosofia di vita, Varg Vikernes ha inciso un nuovo album metal appena uscito di prigione: regalandoci così ancora una volta il frutto della propria arte, ed assieme non potendo cimentarsi -appena riacquistata la libertà- in altra attività se non in ciò che egli reputa il suo mondo ed il suo destino: la musica e l’essere artista. Di Varg Vikernes quindi si può affermare tutto, tranne che non abbia le idee chiare circa i propri intenti.
BELUS: CONCEPT ALBUM DELLA MATURITÀ Una leggenda vivente tornata in scena dopo diciasette lunghi anni di reclusione, rendono questo settimo full-lenght firmato Burzum un’opera unica nel suo genere. Mai nessun musicista prima di Varg ha ripreso le redini del proprio passato dopo così tanto tempo riuscendo a rendere nelle note e nelle lyrics di questo Belus ciò che fu taciuto in lui per quasi un ventennio. Varg Vikernes si rivela come lo avevamo lasciato nel suo ultimo album metal (Filosofem, pubblicato nel 1996): sempre fedele al proprio sound claustrofobico ed estremo, sempre autore di brani capaci di trascinare l’ascoltatore nel passato pagano del nostro continente, eppure, in definitiva, le cose sono cambiate. Belus è testimone della naturale maturazione di Varg Vikernes a livello artistico: dai primi brani subito si coglie una maggior profondità d’intenti, una perfetta calibrazione tra i brani più mistici e le sfuriate in old school style, la presa di coscienza da parte di Varg di tutte le qualità che rendono unico il suo stile compositivo. Belus, non a caso, narra i miti concernenti l’omonimo dio pagano, simbolo del sole adorato nell’Europa antica da molti popoli, ognuno dei quali lo ha chiamato con diversi nomi: Apollon, Baldr, Belenus, Bragi, Byelobog, Jarilo ecc. A dimostrazione della maturità di Vikernes dunque, il concept album non tratta più i mondi pagan-fantasy di matrice tolkeniana ai quali Varg si era ispirato per i precedenti platters, ma, eliminata la “fantasia giovanile” una volta per tutte (senza occultarne però l’originale sensibilità), pesca a piene mani dalle radici culturali stesse del nostro continente. Belus narra quindi il viaggio della divinità nel mondo delle tenebre raggiunto dopo la morte, sino alla sua resurrezione: un itinerario in otto tappe costellate di metafore e vicende metafisiche raccontate con uno stile poetico e mitologico che trasuda il sapore proprio dell’antichità. Ciò che dopo lunghi ascolti ho dunque appurato da quest’album è che il tempo, incontrovertibilmente, muta tutto ciò che ci circonda: persone e leggende comprese.
VIAGGIO NEL MONDO DELLA MORTE Leukes Renkespill è un’intro atipico coposto dal monotono suono di un bastone ed un sasso -almeno stando al testo riportato dalle liriche dell’album- che ci portano al cospetto della Morte di Belus in poco più di trenta secondi. Belus' Død è null’altro che il rifacimento di Dauði Baldrs (prima traccia del platter ambient omonimo del 1997) in chiave metal: il senso di deja-vu che colpisce l’ascoltatore al primo ascolto grazie alla riproposizione della melodia originariamente composta con le tastiere, vien ben presto eliminato grazie al riffing grezzo e minimale della strofa. Con il suo funereo incedere e l’accattivante screaming, Belus' Død sembra una composizione uscita direttamente dal mitico Filosofem: per oltre sei minuti il riffing monocorda dell’armonia principale viene supportato dal monolitico incedere del classico quattro quarti burzumiano, mentre le roche e fredde parole di Varg ci conducono alla catarsi propria delle sue migliori composizioni. Come traccia d’apertura tutti i fans di Filosofem ne rimarrano estasiati. Glemselens Elv è la canzone che svela, a mio parere, la ventata di novità negli intenti di Vikernes: seppur seguendo a livello tecnico-compositivo le stesse coordinate della precedente traccia, il mood qui si fa più mistico e sulfureo grazie alla doppia registrazione della voce durante la strofa, all’ipnotico ritornello in clean vocals, e soprattutto allo splendido mid tempo dall’aroma quasi doom che pervade l’intera composizione. Quando interviene la doppiacassa al quinto minuto difatti, tutta la ferocia che il cambio di ritmo in questione un tempo segnava come apice di coinvolgimento emotivo, ora sembra la naturale prosecuzione della catarsi iniziata nei precedenti minuti. C’è poco da fare: l’intreccio delle melodie delle sei corde e i mutamenti a livello ritmico denotano una profonda conoscenza nell’arte di coinvolgere totalmente l’ascoltatore: forse la traccia migliore dell’album. Kaimadalthas' Nedstigning si apre in un furioso blast-beat che ricorda le composizioni giovanili di Burzum, ma la cosa, nuovamente, dura per poco: la strofa continua ad alternarsi ad un ritornello atipico, ancora una volta in voce pulita e supportato dalla chitarra solista in tremolo picking sulle note di due accordi come fosse un arpeggio, mentre le linee vocali si stampano indelebilmente nella mente:
Jeg reiser til mørkets dyp der alt er dødt. Viaggio verso le profondità delle tenebre dove ogni cosa è morta.
Sverddans è la sfuriata più diretta e ortodossa di Belus: un riff minimale basato su poche melodie angoscianti e precise, una doppiacassa perenne ed un cantato ferale alla Nocturno Culto mi hanno subito ricordato la vecchia War del lontano 1992. Keliohesten prosegue con la furia istintiva della precedente composizione: blast beat e doppiacassa imperanti ci accompagnano in un’attacco all’arma bianca che dimostra la sua maggior efficacia nell’ottima ipnotica melodia in tremolo picking che continua a ripetersi ad intermittenza patologica: devastante. Il testo si rivela ancora una volta azzeccato ed evocativo:
Quando la neve si scioglie noi piangiamo; L'inverno è stato sconfitto. Lo spirito della quercia sarà liberato, Gli spiriti dell'estate festeggiano.
Morgenrøde riporta l’ascoltatore sul versante più oscuro, profondo e psicologico dell’arte di Vikernes: l’incedere cadenzato della batteria, gli arpeggi che rasentano l’ossessione, le melodie cupe e inaspettate di un basso costantemente presente sboccano in un ountro malinconico, esasperante, che sembra durare in eterno: il tutto è evidentemente studiato ad introduzione del brano a chiusura di Belus. Belus' Tilbakekomst è ciò che, personalmente, aspettavo da lunghi anni: l’ennesimo catatonico viaggio della mente guidato dal Conte, il tipico ountro strumentale firmato Burzum che chiude il cerchio mistico apertosi da Leukes Renkespill, insomma: la firma inequivocabile di Varg Vikernes. Paragonabile all’ambient Tomhet di Hvis Lyset Tar Oss, il brano è una minimale infinita riproposizione dello stesso identico riff per nove minuti di apnea nel mondo burzumiano: catarsi pura ed annichilente, compimento e fine dell’incantesimo chiamato Belus, traguardo metafisico del tragitto compiuto con la mente assieme al dio del sole nel mondo della morte.
LA LEGGENDA VIVE A conlusione tengo a esprimermi su tutto ciò che ho volutamente tralasciato finora circa quest’album. La produzione di Belus è delle migliori si possa pretendere da un album di Varg Vikernes. Lo screaming è ottimale: non si eleva alle ottave azzardate dei primi albums né viene modulato da alcun effetto in fase di mixaggio come in Filosofem e, personalmente, credo sia una delle migliori prove canore di Varg in assoluto (anche per quanto riguarda le inedite clean vocals). La batteria è ben equalizzata con il resto degli strumenti, il basso finalmente è delineabile e non viene usato come mero accompagnamento nelle partiture, le chitarre godono di una distorsione né troppo grezza né troppo effettata, anch’essa quindi ottimale per la resa finale. Per quanto riguarda la performance generale di Varg sono rimasto stupito dalle soluzioni proposte in questo full lenght: le clean vocals, i mid tempos e sopratutto le lunghe composizioni mai come ora articolate e ragionate rivelano un nuovo Burzum, un promettente tentativo di superare i platters della giovinezza ed una ricerca più profonda e mirata nell’arte della catarsi. Considerando inoltre Belus come un’entità unica pur nelle sue 8 forme-canzoni (cosa che si dovrebbe fare per ogni album di Vikernes) si può evincere la spiccata genialità (sia a livello musicale che nei testi) nell’ordinare i brani proposti coerentemente al concept del viaggio di Belus. Leukes Renkespillci introduce ai primi tre brani che si potrebbero considerare l’inizio, più evocativo e cadenzato, dell’itinerario divino che prosegue nella fase più drammatica nel mondo della morte con le feroci e deliranti Sverddans e Keliohesten, per terminare nelle mistiche e introspettive Keliohesten e Belus' Tilbakekomst con le quali il cerchio si chiude. Piccola curiosità:Varg ha istituito un concorso sul suo sito ufficiale a cui chiunque può partecipare creando un’opera d’arte (quadro o scultura) ispirata al concept del viaggio di Belus.
Belus è il ritorno di Burzum, il ritorno di un artista alla propria arte, il ritorno di un uomo alla propria libertà. Varg Vikernes come musicista si è rivelato fedele al proprio sound e al proprio modus operandi in fase di song-writing, scrivendo una summa della propria arte in questo album che continene tutte le caratteristiche proprie dello stile del suo autore, ed insieme stupendoci con clean vocals e atmosfere quasi doom tanto inedite quanto apprezzate dal sottoscritto. Personalmente reputo questo platter di un livello qualitativo superiore alla media dei lavori precedenti: più maturo e calibrato rispetto a Filosofem, ricco delle atmosfere funeree di Hvis Lyset Tar Oss (che rimane comunque ai miei occhi il capolavoro di Varg), senza tralasciare del tutto gli attacchi frontali tipici di un Det Som Engang Var.Belus non è un full-lenght di facile assimilazione, sia chiaro, tutti coloro che non sono abituati allo stile burzumiano (o che lo detestano o che lo giudicano per ciò che Vikernes ha fatto come uomo invece che come artista) avranno di che lamentarsi, non c’è dubbio alcuno. Ma chi ha colto l’arte di Vikernes, chi ama viaggiare con lui nel passato del nostro popolo e assaggiare la pagana antichità dell’Europa, ebbene, ascoltando Belus con l’attenzione che merita, non potrà assolutamente rimanere indifferente.
Il Conte è tornato.
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102
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Semplicemente magnifico. |
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101
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Riascoltato mentre fuori nevica.Un album superiore,che come una tempesta di ghiaccio spazza via la concorrenza del nuovo millennio.Le vere leggende vincono. |
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100
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Album ipnotico, stordente, quasi "ballabile" in certi frangenti.. Sui minuti finali degli Album targati Burzum, ho imparato a rassegnarmi.. Detto ciò: lo ho apprezzato. |
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Dopo anni di oblio un opera sublime,arcaica, degna dei suoi lavori più iconici.Niente mode,calcoli o sbandate.Grandissimo artista. |
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98
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Grande album, niente da dire, l'ultima traccia è veramente pazzesca... |
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Ma quando si recensisce un album di burzum, potete evitare di fare tutte ste patetiche pugnette e concentrarvi solo dell'album? Non credo sia difficile.
Comunque, per me Belus è davvero un grande album. Una sorta di madrigale per lupi solitari. Descrittivo, quasi. Una pittura. |
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L'unico disco di Burzum che amo.Per atmosfere un capolavoro. |
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Il.metal di sinistra e' la bufala del giorno. E' prettamente apolitico ma l'iconografia e l'attitudine e' tutto l'opposto. Poi vabbè si può essere di sinistra senza essere tipi da centro sociale o da spacca vetrine e si può essere di destra o conservatori senza avere idee neonaziste alla vikernes o meglio il suo compare di merende breivik. Poi la storia degli occupatori mescolatori e' una sciocchezza. Gli idoli di vikernes hanno cominciato...i mescolatori hanno finito. Poi mescolare che cosa? I popoli si spostano e si mescolano da sempre. |
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Ah, non c'era alcun tono polemico nel commento é semplicemente la realtà dei fatti |
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Quante cagate, l'80% Dell heavy metal prodotto dai 70 ad oggi in tutte le sue varie sfaccettature é di stampo conservatore,fascio-nazista (molte band death-Black) o inattive politicamente, le band metal con ideali comunisti/di sinistra si possono contare sulle dita di una mano: sepultura e ratm gli esempi più eclatanti o maiden e queensryche i più moderati |
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Parto con una piccola premessa: purtroppo nel mondo del metal c'è una certa eredità da figli dei fiori e dei centri sociali che a mio parere ne omologa le tendenze, avvelenando anche chi non si piega a questo conformismo. Ecco perchè molte persone sono avverse a Varg Vikernes o a chi si mette a fare metal pur avendo ideali diversi da quelli simil-anarchici o da strafattoni derelitti e drogati. Viviamo ancora in un mondo obnubilato dagli "ideali" mescolatori di coloro che ci occuparono 71 anni fa e purtroppo oggi ne paghiamo le conseguenze. Chi ascolta Varg senza capirlo, senza capire che le sue canzoni vogliono ricordare le nostre origini di europei, con una precisa identità, non dovrebbe proprio ascoltarlo. |
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91
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c'è poco da aggiungere alle parole di stefano, lo sto ascoltando ora per la prima volta e la sua descrizione è perfettamente combaciante alle mie sensazioni. Un lavoro degno dei suoi capolavori novantiani, un black metal diverso dai canoni comunemente utilizzati e più vicino al drone-ambient che ad altro |
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Questo disco è un capolavoro assoluto. |
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L'album è ottimo Morningøde eccezionale.. |
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Le recensioni non devono essere fatte dai fan. [Ci si rivolge al Grande Dio Polpo con deferenza e rispetto anche come Sommo Cthulhu o Grande Dio Polpetta] |
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BURZUM E' COME MARADONA UN GENIO CHE POI HA FATTO E' DETTO CAZZATE COME DIEGHITO NON ME NE FREGA UNA MINKIA , IO GIUDICO SOLO LA MUSICA QUINDI NON FATE I MORALISTI AMEN |
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BURZUM E' COME MARADONA UN GENIO CHE POI HA FATTO E' DETTO CAZZATE COME DIEGHITO NON ME NE FREGA UNA MINKIA , IO GIUDICO SOLO LA MUSICA QUINDI NON FATE I MORALISTI AMEN |
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davvero bellissimo. venendo dai primi album black, all'inizio non ne avevo capito il senso, ma ora è tutta un'altra storia! Varg è uno dei miei musicisti preferiti, non si è mai perso nemmeno nel tempo, l'unico colpo che non ha messo a segno è stata quell'inutile compilation uscita nel 2011 con i reissue delle canzoni di det som en gang var, ma sinceramente gli perdonerei anche una compilation fatta di canzoni per bambini. Ho letto molti dei suoi articoli, è vero il fatto che si contraddice, che diceva che il black era un genere per gente di colore. Ma il fatto è che in prigione non poteva suonare la chitarra e allora ha detto che era un genere per neri. Credo di capirlo in qualche modo. Per quanto riguarda alle trovate commerciali non è vero nulla, anche l'ultimo libro che ha scritto con le traduzioni e le spiegazioni dell'edda poetica lo ha fatto per lui, e non per vendere il libro insieme all'album, infatti da internet sono reperibili facilmente traduzioni del primo canto dell'edda poetica (quello della veggente), con tutta la spiegazione. Sul suo sito ha anche pubblicato recentemente i suoi progetti per il gdr che vuole creare, andate a vedere che dice, e vi accorgerete che l'ultima cosa che vuole fare, è fare soldi. |
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se parliamo e della della persona non ascolterei mai la sua musica essendo il peggio di cosa possa passare .... resta la musica ed e' grande musica ... l' arte secondo alcuni viene dai folli ... |
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81
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Grandissimo album. Potente, freddo evocativo, la voce di Varg Vikernes è feroce e contribuisce all'incantesimo. Ovviamente se ci si fosilizza sui trascorsi di Burzum e si giudica la sua musica mentre si sta leggendo su Wikipedia le sue azioni criminali, non si potrà mai apprezzare questo grande artista, che si dica quel cazzo che si vuole, non ha mai realizzato un album brutto. Anche gli album ambienti sono magici e davvero ispirati, soprattutto il magnifico Dauði baldrs. Sia chiaro che anche a me Varg non mi piace come persona, con i suoi deliri razzisti e pagani che conserva tutt'ora (per tacere della partecipazione all'Inner Circle e dell'assassinio). Ma qui stiamo parlando di Varg artista, dei Burzum e questo disco è un capolavoro. Voto meritatissimo. |
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80
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Stupendo. Un ritorno incredibile |
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Come uomo non mi ispira per niente fiducia, è un razzista e un criminale . Ma come musicista...signori, mi piace da impazzire! questo disco è semplicemente MAGNIFICO, spazza via in un colpo tutta la black metal cacca che c'è in giro. Veramente, un album "magico". Grande BURZUM (l'artista). 95 |
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@ Stefy tranquillo, ci siamo capiti perfettamente  |
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@Elluis: beh anche tu se rileggi il mio commento noterai che la parte che riguardava te era solo quella di Euronymous ...il resto era rivolto in generale. per il "santificare" infatti è stato scritto "santificare" con le "" nn santificare speravo si capisse |
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@ Stefy: leggendo il tuo commento ne deduco che in fondo io e te non siamo poi così lontani come opinioni sul "buon" Vikernes. Detto questo, se ti rileggi i miei post, io non ho mai scritto una parola contro i suoi dischi o la sua musica, nè mai ho votato pro o contro i suoi album, e ho sempre chiarito che la mia opinione su di lui come uomo, va scissa da quella che ho per lui come artista. Io ho comprato ai tempi, e ascoltato i suoi primi album, fino a "Hvis lyset...", perchè poi come ho già detto, lui è stato arrestato, e quando ho letto tutta la storia, ho deciso di smettere di ascoltare la sua musica, tutto qui ! Per conto mio si trattava solo di non sponsorizzare una band il cui leader ha fatto e detto cose che io rifiuto categoricamente. Ultima cosa: non esagerare quando dici "santificare Euronymous": lo stimavo come musicista, e apprezzavo tutto lo sbattimento che si faceva per promuovere la musica che suonava e produceva, e secondo me, parte del successo che hanno alcune band scandinave ancora oggi, va attribuita anche a lui. Per me cmq la cosa è chiusa qui: e ora come hai detto tu giustamente, si parli solo di musica ! |
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ma poi che palle...si finisce sempre per parlare di ste cose su una rece di Burzum...la musica mai eh |
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@elluis: io nn voglio fare la morale a nessuno dato che io per primo nn mi ritengo un santone..anzi...ciò che intendo è che siamo tutti bravi a sparare sul prossimo ma a guardarci noi stessi mai. Varg lo ripeto avrà fatto ciò che ha fatto e sarà un uomo di merda...ma qua cè gente che viene e vede "assassino" e spara gli 0 a raffica senza sapere/conoscere la sua musica (con questo nn voglio dire che tu nn la conosca e abbia votato senza sapere). per quanto riguarda Euronymous l'hai detto tu "a lui va il merito di aver valicato i patrii confini con la sua musica, e aver dato il via all'ondata black metal dalla Norvegia" e lo ringrazio per aver "creato" questo genere ma tuttavia resta il fatto che odiare Burzum e santificare (si fa per dire) Euronymous è un controsenso in quanto entrambi "erano sulla stessa barca"..per quanto riguarda i tuoi valori (che nn credo siano molto diversi dai miei) nessuno te li toglie...si tratta solo di nn giudicare un disco in base a ciò che ha fatto una persona....quanti artisti (anche morti) ormai sono leggende pur essendo stati uomini di merda? quindi...per te Burzum è un uomo di merda che quando è stato in carcere le ha sparate grosse? mah sai anche per me. la differenza è che quando ascolto un suo disco e dico "questo è un genio" lo dico solo dal suo profilo compositivo/musicale |
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Certo che i Novanta e passa li regalate...boh veramente vien da chiedere se non sia solo l'esaltazione del primo istante, perché né questo né "Fallen" si avvicinano neanche lontanamente a questi voti, basito. |
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@ Stefy: solo oggi ho visto il tuo commento, e la mia risposta (senza offesa) è che non accetto che un perfetto sconosciuto mi faccia la morale, attaccandomi pipponi come nel tuo commento n. 67. Tutti quanti noi (te e me compresi) abbiamo i nostri lati oscuri, è naturale, perchè è insito nella natura umana, solo che alcuni l'hanno un po più "pronunciato", diciamola così. Venendo al nocciolo della questione, Euronymous probabilmente non era uno stinco di santo, io non lo so perchè non l'ho conosciuto, però dalle interviste lette su "Lords of Chaos" p.e., viene descritto come una persona gentile e disponibile: a lui va il merito di aver valicato i patrii confini con la sua musica, e aver dato il via all'ondata black metal dalla Norvegia: prima dei suoi Mayhem non esisteva niente (eccetto i Bathory, che però erano svedesi). A lui va il merito della Deathlike Silence Productions, grazie alla quale io ho potuto ascoltare ai tempi, i vari Deathcrush, Pure Fucking Armageddon, il primo di Burzum, Aske, De Mysteriis... ecc.. Quando poi ho letto la storia per intero, ho deciso di rinnegare i Burzum per quello che all'epoca rappresentavano, per certe affermazioni xenofobe di Vikernes, e per il fatto che quella sera si sia sparato 500 km da Bergen a Oslo per ammazzare Aarseth (omicidio di cui tra l'altro non si è mai pentito). Probabilmente la gente cambia, sono anche passati 18 anni, però secondo quella che è la mia educazione e i miei valori, il mio disprezzo per uno come Vikernes rimane ben integro. Tutto ciò non intacca certo il suo talento musicale che, ribadisco, gli riconosco senza problemi ! |
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@ Raven: beh nn mi stavo riferendo a te....infatti nn mi sembra che hai commentato qui sotto spalando merda su varg e su ciò che ha fatto :| |
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@elluis: visto che varg è un uomo così di merda lo sai che cosa faceva (e avrebbe potuto fare) Oystein Aarseth? odi varg e poi metti su un altarino Euronymous?? sei un pò autocontradditorio nn ti pare? ascoltiamoci il black metal senza fare i moralisti oppure evitiamo di ascoltarlo se ci fa schifo e finiamola qui |
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Io non ho mai fatto nulla del genere! e leggere questo post dopo essere tornato dal cercare proprio un barbone di colore che si aggira vicino a casa mia per regalargli un mio cappotto non mi ha messo di buon umore. |
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ma che belli che siete tutti a fare i moralisti "lui è un neo-nazista di merda" " assassino" beh ma che bravi....quante volte voi invece siete stati umilmente buoni e pronti a amare il prossimo? quante volte in strada avete detto "guarda quel negro di merda" eh miei cari odiatori del razzismo? quante volte avete detto "crepasse quel figlio di puttana" popolo di gente che odia gli assassini?? prima di sparare sentenze guardatevi voi...varg nn sarà certo stato un gran uomo...sarà stato un neo-nazista quanto volete..ha tutte le sue colpe e nessuno gliele toglie..ma voi?? che giudicate così solo xkè fate i santoni?? nono ditemi sono curioso...sono proprio curioso di sapere |
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Un disco che non si piega alle incertezze, miglior album BLACK METAL degli ULTIMI 10 Anni... |
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mi sono accorto di non aver poi commentato "musicalmente" il disco...beh, che dire ho trovato molto interessanti tre tracce su tutti il disco, il resto sono residuati bellici del passato scovati in chissà quale vecchio demotape...vediamo un po' se il "nuovo" disco, sarà composto di robba "completamente nuova"... |
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Erano 6 anni che non ascoltavo black e sinceramente pensavo che non l'avrei più ascoltato,poi ho ascoltato per curiosità il disco in rete..oh,son corso subito a comprarlo.Mi ha riportato alle atmosfere magiche dei primi 90',grande disco.Mi pare di aver letto in un' intervista su una rivista(grindzone?) che anche Fenriz ci sbavi sopra questo cd.Voto 90. |
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Mi fermo al profilo meramente musicale, gran bel disco... |
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Mi fermo al profilo meramente musicale, gran bel disco... |
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Spero che nessuno di voi due si riferisse a quello che ho scritto io...... |
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@ Pandemonium: vero, verissimo... |
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è interessante notare l'eterogeneità delle argomentazioni dei detrattori di Burzum: la volontà di dire puttanate al fine di spalare merda su ciò che non si apprezza è direttamente proporzionale alla mancanza di volontà di fare la fatica necessaria per comprendere l'altro da sè. |
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Dunque questo individuo oltre ad avere idee da molti non condivisibili fa anche della gran musica di mmerda!!! Ho letto commenti di gente che pur criticandolo x le sue idee dice di apprezzare la proposta musicale....De gustibus... Se vi piace avere nelle orecchie il rumore di uno sciaquone del cesso tirato a manetta e registrato con un recorder a cassetta anni '80 allora questo è l'album che fa x voi fulminati..  |
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Quoto Gabriele al 100%. Non giudico Vikernes come artista, ma umanamente è solo un lurido uomo di merda: è un assassino, reo confesso e conscio del gesto che ha compiuto premeditatamente, e un fottuto neo-nazista, dato che non ha mai nascosto le sue simpatie verso l'estrema destra: l'ultima sua affermazione è stata che il black-metal è una musica da negri, ma forse l'imbecille si è confuso con la black music che è tutt'altra cosa. Come artista non discuto che sarà sicuramente di spessore, ma il suo lato (dis)umano mi tiene lontanissimo dalla sua musica: onore a Oystein Aarseth, in arte Euronymous ! |
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signor gabriele... se sei ignorante sul genere evidentemente non puoi capire cosa significhi un simil ritorno di Burzum e in generale il Black Metal. chi lo boicotta o probabilmente anche volerlo morto è solo la frangia più estremista dei fan dei Mayhem. è cmq assai difficile giudicare qualcosa ke non si conosce, fermandosi a quello che viene volgarmente divulgato dalla massa. |
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Ammetto sinceramente la mia più completa ignoranza riguardo alla proposta musicale di Burzum. Però ragazzi... Questo è un pazzo omicida furioso con idee violente e neonaziste (con tutto ciò che comporta... divisione delle razze ecc.). Il conte è tornato una sega! Mi chiedo perchè un personaggio del genere non venga boicottato invece di osannarlo. Indipendentemente dalla proposta musicale, che ripeto, ignoro profondamente. |
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Il conte è tornatooooooooooo..è tornato cd da 95!!Quanto spacca sto disco..che bello fare un salto nel passato..che bello sapere che c'è ancora qualcuno che fà musica come i bei tempi..Grazie Varg!!!!Ottima recensione pande!! |
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Burzum è davvero tornato. Cattivo e rude come ai tempi di filosofem, quest'album è la sua degna continuazione. Otiima recensione e alcuni pessimi commenti. Se non sappiamo giudicare un musicista solo dalla e sulla musica che fa, non siamo più amanti della musica (e quindi, non più metallari) ma amanti delle mere apparenze. Il bello della musica metal (o estrema in ogni caso) è anche quello che rifuggendo chi non penetra nell'essenza della musica e si ferma alle apparenze e alla superficie (si parla della stragrande maggioranza delle persone, soprattutto in italia) diventa qualcosa di grande valore artistico. Dire poi che Burzum, propio lui, crea un disco commerciale è un po' eccessivo mi pare. |
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Grazie dei complimenti al sito M\B, effettivamente sarebbe interessante scrivere un articolo sul rappoto arte e vita privata. Molti personaggi scomodi della storia erano artisti: ho scoperto recentemente che Hitler era un bravo disegnatore, ad esempio, chi l'avrebbe mai detto? non so se troverò il tempo per scrivere l'articolo, ma grazie per lo spunto. |
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...e se a comporlo fosse stato un Apicella col prode compare?  |
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Grazie della risposta, complimenti a tutti per il livello molto civile del dibattito (cosa non molto comune). Ottimo sito, continuate così. Se posso dare un consiglio, quando si parla di musica, quello è l'unico metro di giudizio accettabile. Se Stalin (o Giulio Andreotti tanto per fare un esempio) avesse concepito un album come Hvis Lyset Tar Oss, avrebbe avuto il mio totale rispetto come artista  |
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P.S.: per la produzione, non fraintendermi, sono il primo ad amare quella grezza che caratterizza gli album old school. Il mio "buona produzione" è riferito al fatto che, pur rimanendo un suono sporco e simile alle antiche produzioni, è sicuramente meglio equalizzato per quanto riguarda i volumi e la qualità sonora dei vari strumenti identificabili singolarmente. Non mi riferivo certo a produzioni patinate o pompate a furia di trigger et similia. Concordo sull'influenza massiccia di Vag sul dsbm. |
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Devi ascoltarteli meglio anche tu i primi dischi di Burzum allora visto che confrontato ai primi 3 album Belus è di certo quello con maggiore predominanza di parti lente/cadenzate.Che poi Burzum ha sempre alternato parti lente ad altre veloci tuttaltro che occasionali,è 50 e 50 anzi tolto Filosofem fino a Hvis se dobbiamo analizzare i riff uno per uno sono più quelli veloci/andanti che non quelli lenti.Stiamo parlando di Burzum non dell'ennesima blanda lagna suicidal depressive. |
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Ciao M\B, i testi tradotti in italiano li puoi leggere nel sito ufficiale di Burzum, non ho le conoscenze linguistiche per tradurre il norvegese. Sullo spirito della musica di Varg beh, si potrebbe scrivere fino alla morte e non lo si sarebbe analiticamente descritto a sufficienza comunque... La mia opinione è che Burzum riesca a far sentire in ognuno di noi emozioni diverse, per quanto mi riguarda infatti, non ho mai adorato sino all'idolatria Filosofem quanto molti altri fans di Varg han fatto. Già da qui, da una certa prospettiva, parto prevenuto, preferendo senza esitazioni Hvis Liset Tar Oss, ed è forse per questo che reputo Belus superiore al suo immediato antecedente. Ma si tratta solo di gusti personali, non pretendo che siano condivisi. Ti ringrazio comunque per aver commentato. |
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Sono capitato qui per caso ed ho letto i vostri commenti. Tralasciando il discorso delle "azioni" extramusicali del conte, che mi sembra ovvio siano frutto della sua giovanissima età all'epoca, siamo sicuramente di fronte ad una leggenda vivente per la musica estrema, che però si è ormai spenta ed è materiale per ragazzini. Quello che ha scritto l'articolo ha approfondito molto ed a quel che ho capito si è tradotto persino i testi (dal dialetto bokmål o nynorsk che sia), ma non mi pare abbia colto assolutamente lo spirito del conte che pervade i primi album (in particolare filosofem) e di cui non vi è traccia in questo anonimo Belus. La produzione non deve essere buona, l'incedere burzumiano è lento, occasionalmente accelera e così è per il moderno dsbm (depressive suicide black metal) che dal conta ha attinto tanto. Questa è un'involuzione che speravo non ci fosse, ma dentro di me sapevo che sarebbe finita così. |
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ma anche caravaggio è un omicida....quindi non è artista? matteo matteo....pensa prima di scrivere |
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Bel disco...mi è sempre piaciuto Burzum per le sue atmosfere. |
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Guarda....la vuoi sapere tutta....l'album non mi piace davvero,Burzum in fin dei conti(conte!!!) ha fatto delle grandi cose nel genere.Però come persona in quanto tale e non scindibile in 2 entità,per me(e dico per me ok???!!!),non può essere considerato una leggenda vivente.Può essere considerato un grande artista(de gustibus).E' solo questo che mi lascia un pò perplesso.Dai,comunque smettiamola pure quì,sono io quello "diverso". |
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Si, Matteo ha esagerato, però se tu stesso ammetti di non riuscire a scindere arte e vita privata per quanto riguarda Varg, beh, questo di certo non giustifica la validità del ragionamento. Comunque grazie di aver commentato e aver detto la tua Suennio, non sarai perfetto (chi lo è?) ma sicuramente ti distingui per l'educazione delle tue parole. |
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Eh bravo Matteo,ascoltatelo tu il disco visto che sei un eletto(si evince da quello che dici)io sono ignorante,è vero,la terza elementare l'ho passata a stento quindi non posso permettermi di capire "l'arte".Riesco a scindere quasi sempre musica da vita privata,e praticamente quello che un "artista" fa per i cazzi suoi,per me,passa sempre in secondo piano,la penso anch'io come voi.Però con Varg non ce la faccio,difetto mio,vero.Non riesco a reggere proprio quando leggo di fianco a Burzum leggenda vivente...mi vien prurito è più forte di me.A me fa ridere questo accanimento verso uno che la pensa in modo diverso e che ammette di non essere perfetto,questo per me è da terza elementare.... |
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Ottima recensione. Disco di ottimo black metal come non se ne sentivano da tanto tempo. |
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Chi dice che burzum non è un artista perché è un omicida e le due cose si escludono, probabilmente è solo un ignorante, che conosce bene burzum perché magari appassionato di metal, ma ignora una lunga serie di grandi artisti (scrittori, poeti, registi, pittori, drammatirghi) che in vita hanno commesso omicidi, stupri, violenze, torture, ma che la storia ha imparato a ricordare solo per le proprie opere artistiche. il rapporto vita privata/arte è spesso profondo, le due cose sono ben lontane dall'escludersi a vicenda, giudicare moralmente e artisticamente solo burzum sulla base della propria cultura da terza elementare fa ridere. |
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Il mio voto è un bel 90. Lo scrivo qui perchè non sono riuscito a votare... mi da errore nella visualizzazione della pagina... muahà!!. Cmq bel disco davvero. |
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Dimentichiamo anche che la stragrande maggioranza della gente tiene in casa riproduzioni di Caravaggio... ah ma quella non è arte, è solo decorativismo. Ma proprio nessuno ce la fa a scindere musica con vita privata ??? |
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Si, che il disco non ti piaccia ci sta tutto, che gli artisti citati siano drogati e non assassini è vero, ma è il principio che volevo sottolineare. Un musicista originale di valore, di quelli che fondano i generi musicali (e non solo), è un artista al di la di qualisiasi cosa faccia nella sua vita. Non si tratta di avere pregiudizi, non sono qui ad inneggiare l'assassinio o a difendere aprioristicamente una persona che non conosco (Varg, appunto). Solo non accetto che, in base a giudizi personali riguardanti la fedina penale di Varg e non la sua musica, si sentenzi chi sia artista e chi no. è come dire: a me la musica classica fa cagare, Paganini era uno stupratore e adorava il diavolo, quindi Paganini non può essere un vero artista, perchè oltre a farmi cagare la sua musica ha fatto cose troppo efferate per essere considerato tale. |
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Vedi Pandemonium,io gli album li ascolto senza pregiudizi di alcun genere.Questo non mi piace per niente,saranno gusti...però per favore non far paragoni su gente che si droga che non calzano con il caso in questione.Poi i nomi citati sono artisti,Varg no...punto. La vediamo diversamente,mi spiace,si potrebbe continuare all'infinito ad attaccarci,per niente.La recensione è ben fatta,ma per favore,la frase iniziale è un pò fuori luogo.... |
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Su Belus mi esprimerò a tempo debito, ma alcuni commenti non riesco davvero a capirli. Premesso che io non sono certo il primo fan di Varg, premesso che ci sono bands norvegesi che mi sono sempre piaciute di più...perchè cavolo non può essere considerato un artista? Vabuò...cmq Belus l'ho ascoltato poco, mi riservo ancora una decina di ascolti prima di "sentenziare", ma così a pelle il disco mi piace. |
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A si.. è vero, è come dire: un drogato anche se si disintossica non può far nulla di buono artisticamente parlando... infatti hendrix joplin lemmy e compagnia, in fin dei conti, sono solo dei tossici privi di qualità artistiche... ma per favore.. finiamola di confondere la qualità delll'arte con l'artista in quanto persona, si scade nel moralismo da 4 soldi. |
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Quoto Stica... A me sto album fà defecare sangue... Deve solo racimolare soldi,e ci mancherebbe,tiene famiglia. Posso capire che in 16 anni di carcere uno può scavare dentro se stesso fino in fondo....ma la sostanza non cambia.Quì purtroppo la musica rimane in secondo piano,non c'è nulla da fare. Ah!un'ultima cosa...una persona che compie atti efferati come i suoi non può essere considerato un artista...mi spiace. |
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Io non ho mai apprezzato gli album di Burzum perchè totalmente distanti dalla mia concezione di musica sia a livello vocale che strumentale, però devo dire che appena ho iniziato ad ascoltare Belus sono rimasta molto sorpresa dal cambiamento che Varg ha fatto in questi anni. Devo dire di essermi (finalmente) ricreduta! Bella recensione Stefano!  |
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Io non ho mai apprezzato gli album di Burzum perchè totalmente distanti dalla mia concezione di musica sia a livello vocale che strumentale, però devo dire che appena ho iniziato ad ascoltare Belus sono rimasta molto sorpresa dal cambiamento che Varg ha fatto in questi anni. Devo dire di essermi (finalmente) ricreduta! Bella recensione Stefano!  |
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ottimo disco, almeno non è ambient, cmq non pensavo proprio... |
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credo che Burzum sia uno dei pochissii di cui si può parlare ANCHE SOLO unicamente di musica. E' stato precursore di così tanti generi che solo un idiota non parlerebbe della sua musica. |
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grande disco e grande recensione! |
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Se te lo confermassi non avrei scritto 3 pagine di recensione in cui parlo praticamente solo di musica. Comunque su una cosa siamo d'accordo: meglio ascoltare l'album che discutere sulle dichiarazioni passate di Vikernes. |
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@Pandemonium: Infatti, la rece non l'ho ancora letta perché non avevo tempo. Da ciò che mi dici però, mi confermi che parlando di Burzum è quasi impossibile parlare della sua musica ed è invece molto più facile parlare di lui, di ciò che dice etc etc. Comunque non voglio recare disturbo o un'altra discussione sotto a una recensione. Continuate pure a parlare, io (pura mia opinione) preferisco che sia la musica a parlare, non le dichiarazioni che Burzum faceva e/o fa. |
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@Uno qualsiasi: si sta discutendo su certe dichiarazioni di Burzum perchè si partiva dal mio discorso sulla coerenza, leggiti tutti i commenti prima di dire che stiamo parlando del nulla. "Burzum è "famoso" più per i testi o per i suoi pensieri che per altro": son felice di constatare che non hai letto una riga della mia rece, grazie. @Flv: grazie per la tua opinione e per i complimenti, concordo con la tua visione. Non si tratta del disco perfetto, ma di un ritorno come non se ne erano mai visti. |
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forse Belus e' il disco piu' onesto che abbia mai composto il conte . Nonostante abbia riabbracciato il black metal suonato con strumenti convenzionali tralasciando i"forzati"deliri ambient post Filosofem , cio' che il conte ha dimostrato con questo album e' di essere vivo musicalmente e che dietro al nome Burzum nel 2010 c'e' un uomo che si esprime perfettamente attraverso la musica che compone cercando di evolvere , di migliorarsi al contempo raccontando se stesso , il suo tempo e il suo spazio (non dimentichiamoci che 16 di carcere sono lungo viaggio spirituale in cui per forza uno deve scrutarsi dentro in tutto e per tutto). Musicalmente sia piu' maturo( Varg no ha piu' 20 anni ), personalmente l'ho trovato epico , fiero , insolitamente luminoso , anche nei momenti piu' aspri sembra come che quella sia una fase in un lungo cammino perso ua luce maestosa che credo solo lui sappia cosa sia in verita' . Lontano dall'essere ua pietra miliare oppure un disco perfetto , nel 2010 Burzum e' pero' credibile eper me forse coerente come mai prima . Sempre complimenti a voi per la recensione , siete grandi ! |
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Burzum è uno di quelli che ne ha dette talmente tante che la musica ormai è in secondo piano rispetto alle sue stupide dichiarazioni. Tanto è vero che qui si parla pochino dell'album e molto di come/cosa ha detto e perché. L'ascolto in sé dell'album è irrilevante per me, visto che Burzum è "famoso" più per i testi o per i suoi pensieri che per altro. Se faceva un disco con una nota sola, la gente apprezzava. |
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ovviamente quando si parla di Burzum è come se si parla di un dogma. @bloodykarma: Vikernes ha smesso di suonare blackmetal per ovvie ragioni. Ha usato la sparata "strumenti da negri" in un contesto in cui parlava della derivazione del blackmetal e il rock dal blues. Sta scritto sul Vargsmal. Ovviamente chi NON l'ha letto non può capire il discorso più ampio, un capitolo del libro. Eppoi ribadisco che tutti sono stati adolescenti, con le proprie stronzate e le proprie sparate. Per quanto non condivida, cmq lo comprendo. @Stica: per racimolare i soldi con questo disco, minimo deve vendere quanto l'ultimo album di Madonna + tour mondiale. Stiamo parlando di risarcimenti di milioni di euro, non decine di migliaia. @K.Reversum: concordo quando dici delle aspettative basse. In effetti è probabile che nessuno avesse scommesso su un bel disco di Burzum; tutti (me compreso) erano pronti alla sufficienza e questo disco è molto sopra ogni aspettativa. Facendo un surrogato del SUO blackmetal, Vikernes continua semplicemente il suo fare musica. Quanti surrogati di loro stessi hanno fatto gli Immortal dopo Pure Holocaust ? O i Gorgoroth dopo Under the Sign of Hell ? Solo che queste band hanno avuto una continuità nel tempo. |
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Aurea Mediocritas. Detto tutto. Voto: 75. |
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@BloodyKarma: si, le affermazioni rilasciate dalla galera erano incommentabili, non credo comunque volesse prendere per il culo i fans, ma esprimere la propria teoria circa il black metal, che per lui non è quello moderno ecc... ecc... cmq sia, un pò tutti nella scena hanno sparato cazzate e non ci bado più di tanto, quello che mi interessa sono i fatti, ossia gli album pubblicati. Solo in questo senso (artistico appunto) lo reputo coerente (la coerenza totale credo sia una chimera per un comune mortale). grazie per i complimenti. @Undercover: ho capito e concordo. @Blackout: anch'io inizialmente sono rimasto disorientato, ribadisco che si tratta di un album complesso e con non poche nuove idee (clean vocals su tutte) che in un prodotto firmato Burzum lasciano a primo acchito a bocca aperta. Con il proseguire degli ascolti il mio giudizio è cresciuto esponenzialmente: come ho scritto il tempo muta anche le leggende. Grazie a tutti per aver commentato e buon ascolto. |
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Io penso che - senza il minimo intento offensivo, sia chiaro - molti di quelli che hanno commentato hanno poco chiara la figura di Vikernes uomo. è un bugiardo, ma non un incoerente: le cose più eclatanti le ha dette e scritte quando era inc*zzato con tutto e tutti per la situazione non facile (è stato all'inizio in isolamento, ha avuto un sacco di difficoltà per la libertà vigilata), ha poi mantenuto le idee di fondo (la superiorità dell'uomo nordico etc) ammorbidendo i toni. leggete anche i testi dell'album, please. |
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@Pandemonium: x me la coerenza deve essere totale...poi il disco sarà anche bello, non ho ancora avuto modo di ascoltarlo...ma uno che prima dice che l'unica vera musica europea è quella di Wagner e che il black è robba da "n...i" e poi se ne esce con un disco black per me sta coglionando l'intero pianeta...cmq ottima recensione  |
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@Pandemonium: non intendevo paragonarli come storia logico che il parto di "Belus" sia stato decisamente più aspettato e inaspettato, il richiamo agli altri grossi act era solo per un confronto per quanto riguarda la qualità musicale, dei tre salvo solo questo tutto qui. |
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Al primo ascolto mi è sembrato un disco sciapo, senza niente da trasmettere, invece adesso più lo ascolto e più mi piace; voterò quando avrò un parere più chiaro sul disco. Ottima recensione Stefano  |
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ero estremamente scettico su questo disco...poi su youtube becco x caso Keliohesten,le do un'ascoltata..ed amore..questo e' un gran disco..evocativo e pregno di un'atmosfera che le band di oggi si sognano |
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Sarò un "fanboy", ma lo ritengo uno dei più bei dischi black metal del 2000.... sono assolutamente d'accordo col discorso di Moro e con la rece di Pandemonium. Un disco di raggelante black metal che ci ricorda a che cosa il 90% dei gruppi moderni si ispira producendo solo copie sbiadite. Splendidi i riff e l'atmosfera, fantastici i testi, capolavori i brani Glemselens Elv e Kaimadalthas' Nedstigning! Mio voto: 90 |
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Disco discreto. Il fatto che molti si aspettassro una schifezza e/o una roba lontana dal metal tipo i due scherzetti partiriti in galera, ha giovato molto a suo favore. Paradossalmente "Belus" è ciò che Varg non doveva e voleva partorire. Mi spiego: ho letto di recente sue dichiarazioni nelle quali diceva che lui non voleva tornare con della musica minimamente accostabile a quello che oggi secondo lui è un surrogato del SUO black metal degli albori e di quella epoca. In pratica lui per me ha fallito due volte perchè non solo ha fatto un disco che è simile ma non paragonabile al suo passato, ma è anche una uscita molto standardizzata secondo canoni di black metal che si possono trovare in molti altri artisti odierni black metal. In pratica ha copiato se stesso e non si è più distinto con la sua forte e inimitabile personalità e sensibilità artistica. E' per questo che, se il disco non si può dire assolutamente sia brutto, dall'altra parte preme dire che in questa musica non troviamo quelle atmosfere che solo lui sapeva creare. Ha cercato di avvicinarsi, ha fatto bene il suo dovere, ma purtroppo questo disco non lascerà il segno, perchè qui dentro c'è un black metal riscontrabile in tante altre uscite "surrogate" che il buon Varg detesta ma alle quale si deve renedere conto di essersi accodato. Mio voto: 65/100 |
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@BloodyKarma: vero, Varg con le parole si è tirato addosso non poche vangate sui piedi, io mi riferivo alla sua coerenza in quanto artista: non conosco altri musicisti che dopo 17 anni di carcere hanno ripereso in mano la propria arte producendo un'opera di questo livello. @Undercover: non credo che il ritorno di Varg sia paragonabile a quello di Immortal o Gorgoroth, si tratta di band con una storia completamente differente. @tutti: consiglio un ascolto ripetuto dell'album, non si tratta di un'opera diretta e subito intellegibile come le precedenti, l'avrò ascoltato un centinaio di volte prima di chiarirmi le idee io stesso. Concordo con Moro e Nightblast sul fatto della continuazione naturale di Filosofem in questo Belus (come ho sottolineato in rece), ma, in definitiva ai miei occhi qui si è molto al di là di un Filosofem. Rimane comunque la mia opinione e vi ringrazio tutti per aver esposto la vostra. |
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L'album è discreto ma nulla di più, poi per piacere non parliamo di coerenza, questo album è un'abile mossa commerciale. Tra l'altro uscito di galera doveva torvare il modo di raccimolare soldi...cmq massimo un 65. |
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sinceramente a me è piaciuto più all shall fall che questo :/ sia all shall fall che il nuovo dei gorgoroth non mi sembrano abbiano deluso molto asd comunque questo album per me non è assolutamente da 93,un 70 ci stà ma oltre non credo si possa andare, un buon cd. |
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Il disco è buono, c' è materiale risalente agli anni novanta quindi il tocco retrò di cui si sperava la presenza non è venuto a mancare così come in parte le atmosfere che tendono a farsi assorbire e comprendere dopo vari ascolti. Non è sicuramente un capolavoro ma il fanboysmo è ormai una consuetudine parlando di certi personaggi. Un degno ritorno, non ha deluso come hanno fatto quasi tutti i grandi Immortal e Gorgoroth in primis. Il non aver aspettative a mille ha consentito di godere del disco appieno ma da qui a dire che siamo sui livelli di Filosofem o dei primi ce n'è passa e non poco. |
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non ho sentito il disco...ma leggere coerenza nelle parole di Varg mi fa' ridere...uno che dice di aver smesso con il black metal perchè era musica "x gente di colore", per poi riuscire a sorpresa con un nuovo disco mi sembra più una mossa commerciale che altro...sicuramente da ascoltare, ma solo a livello musicale, a livello di parole troppo ha delirato Varg nel corso degli ultimi anni |
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Assolutamente d'accordo con Moro...Quest'album è la continuazione del capolavoro Filosofem, ed è a sua volta un capolavoro. Geniale. |
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Moro, mi hai fatto fare una figura di m... XD ora mi tocca commentare sul serio tra poco, non prima di domenica temo  |
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Sembra veramente un disco al di la di ogni tempo. Il seguito ideale di Filosofem che eppure non soffre degli anni trascorsi. Ascoltandolo le prime volte ho sofferto da una specie di ansia da prestazione, come quando anni e anni fa mi apprestavo al primo ascolto di Hvis Lyset Tar Oss o di Filosofem. Le sensazioni sono sempre fra il sorpreso, e l'attesa per il riff che verrà: fortunatamente tutto appagato ! E' anche una sintesi di tutte le stratificazioni sonore di Filosofem.. mi spiego meglio: ascoltando Filosofem negli anni, ho sempre avuto l'impressione che oltre il muro sonoro ci fossero una miriade di microsuoni quasi impercettibili (mi piace pensare che nel disco si sentano anche i riff cestinati; dietro ad ogni canzoni si sente la propria storia e costruzione). In molti riff di Belus (Mørgenrode, Glemselens...) quei riff veloci un po' alla Jesu' Død; ci vedo questo punto intermedio fra il blackmetal più scarno ed elementare delle sue vecchie produzioni (My Journey to the Stars, a Lost Forgotten sad Spirit) e queste stratificazioni sonore. Prima Varg era un genio indiscusso, ora è un magnifico prestigiatore. Ha tirato fuori dal cappello un disco che NON è un fulmine a ciel sereno, NON propone niente di radicalmente nuovo, EPPURE ha un'autonomia incredibile, e ovviamente è estraneo a tutte le scene mondiali contemporanee. A mio avviso è un disco alquanto luminoso e solare: la morte di Belus non è altro che la rinascita di Vikernes, e la morte terrena non è che l'ingresso alla luce dell'eternità. Il ciclo discografico di Burzum percorre tutta la notte. Filosofem aveva i primi raggi di sole, il segno dell'alba, i dischi ambient sono dei sogni, mentre Belus lo vedo come la frizzante e gelida mattinata nordica. E' una delle uscite più belle degli ultimi 10 anni. |
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Wow...lo devo sentire a tutti i costi! Ah, non chiamarlo mai il Conte in sua presenza lo odia, e chissà che fine faresti lol |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.Leukes Renkespill (Introduksjon) 2.Belus' Død 3.Glemselens Elv 4.Kaimadalthas' Nedstigning 5.Sverddans 6.Keliohesten 7 Sverddans 6.Keliohesten 8.Belus' Tilbakekomst (Konklusjon)
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Line Up
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Varg Vikernes: all instruments
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RECENSIONI |
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