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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Anguish Force - RRR 1988-1997
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( 2331 letture )
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Degli Anguish Force mi sono già occupato in occasione della recensione del loro III, Invincible Imperium Italicus, un lavoro che mi aveva lasciato oltremodo perplesso essenzialmente a causa di lacune produttive davvero troppo macroscopiche per poter essere ignorate. La band torna oggi alla ribalta, e non solo non lascia, ma addirittura raddoppia facendo uscire a stretto giro di posta ben due Cd, uno dei quali –l’oggetto della presente recensione- si occupa di recuperare materiale d’antàn risalente al primo periodo in cui il chitarrista e fondatore LGD, (alias Luigi Guarino D.), scriveva praticamente per sé stesso in attesa di poter mettere in piedi il gruppo, cosa avvenuta solo a partire dal 95 in poi, e disponibili solo su rarissimi demo.
Preliminarmente va notato che i problemi produttivi appena sottolineati sono stati almeno in parte risolti, (e la cosa risulta in maniera ancora più evidente in Created 4 Self-Destruction, il nuovo album composto da materiale contemporaneo del quale ci occuperemo tra pochissimo), riuscendo a centrare un suono sufficientemente performante e soprattutto ordinato –vedi recensione album precedente per chiarimenti- per canzoni che ormai hanno parecchi anni sulle spalle. Certamente i pezzi sono stati rimaneggiati e resi un po’ più attuali con opportuni arrangiamenti, ma conservano assolutamente intatto il sapore della decade in cui sono stati composti, risultando forse interessanti solo per una certa fascia di pubblico, ma questo è un discorso valido per molti altri gruppi a loro accostabili.
La tracklist è composta quindi da una serie di brani che chi segue la band nelle sue esibizioni dal vivo conosce probabilmente a memoria e che ormai sono dei classici degli Anguish Force e che, a giudicare dal risultato finale, meritavano effettivamente una adeguata rispolverata. Ed allora è abbastanza piacevole ascoltare roba come Fire From Hell, Priest of War, Your Bloody Sword e Heroes of Metal tanto per citarne alcuni, il tutto è poi integrato da due bonus tracks che altro non sono se non covers di Heavy Metal Breakdown dei Grave Digger -abbastanza riuscita- e Symphaty degli Uriah Heep, accettabile. Ad ogni modo per poter essere correttamente valutato RRR 1988-1997 va inquadrato per quello che è, ossia un recupero di brani appartenenti ad un’epoca precisa e che, come tali, sono abbastanza apprezzabili od almeno godibili nel loro fare il verso ai principali esponenti dell’HM/Speed/Thrash Metal degli anni 80 con ammirazione e dedizione alla causa.
Ho parlato prima di miglioramenti produttivi, ma i difetti sono comunque presenti, solo mi riservo di parlarne più diffusamente e più correttamente in occasione della recensione del nuovo album piuttosto che parlando di questa operazione di recupero, ma voglio agguingere che alcuni di questi sono riscontrabili anche da parte del singer Johnny Thunder, che però mi sembra ancora un po’ troppo “carico” in alcune interpretazioni, cosa comunque ancora accettabile considerando lo spirito originale di questi brani ed il modo di interpretarli in voga all’epoca.
Un disco piacevole, da defenders duri e puri in attesa di parlare di Created 4 Self-Destruction, questione di qualche giorno.
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2
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Saranno da recupero, ma che recupero  |
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1
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un'altro disco e con le vecchie canzoni, alcune non le avevo mai sentite. bello bello. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 - Fire from Hell 2 - Death in Hell 3 - Eye of Lucyfer 4 - Priest of War 5 - Born with the Chains... 6 - ...and Dead under the Whip 7 - Your Bloody Sword 8 - Wind of Menace 9 - Annihilation 10 - Heroes of Metal 11 - The Witch of the Castle
BT 12 - Heavy Metal Breakdown (Grave Digger cover) 13 - Sympathy (Uriah Heep cover)
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Line Up
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Johnny Thunder - vocals LGD - guitar Pompeo - guitar Rudymental - bass Oerf - drums
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RECENSIONI |
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