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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 2449 letture )
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Quando la Norvegia ci regala questi nuovi dischi -e in particolare, quando sono eseguiti da nuove leve del panorama black metal- ci rendiamo conto in qualche modo che esiste un tipo di songwriting distinguibile ma difficilmente clonabile da quello di altre nazioni. Questo tipo di songwriting continua ad abbracciare quindici anni di blackmetal norvegese e ormai è diventato il testimone di una staffetta che, negli ultimi anni corre un po' a rilento, ma è protagonista ancora di un passa-mano che può far sorprendere.
Il testimone "a questo giro" lo hanno preso i Nàttsòl, inedito combo di Ålesund -la cui formazione gode però della presenza di Nattsjel (Vidsyn, Slavia, Endsum)- che rispolvera una tipologia di blackmetal collocabile in quella "west-coast" norvegese che si potrebbe differenziare dalla zona est della Norvegia, grazie alla sua predilezione per la melodia, per il folklore e per la corposità, rispetto alle band più violente e/o sataniche e/o death/thrash che popolano la zona capitolina e dintorni.
Stemning è un perfetto disco black metal con tinte folk e qualche passaggio più epico: si snoda in 6 tracce, per una più che perfetta durata di quaranta minuti scarsi. La mia conoscenza intuitiva del norvegese, mi fa pensare che questo Stemning sia una specie di ode alla sera: dai primi momenti in cui il sole comincia a nascondersi dietro le colline e i fiordi, al momento in cui sorge pallido ed emaciato dall'altra parte dei boschi. Ved Ås I Haustmørket introduce l'album attingendo sapientemente (e in un modo spaventosamente naturale) dai primissimi Borknagar e Taake, ma anche ovviamente dagli Ulver e qualcosina dai primi Gorgoroth ed Enslaved; i riff del brano si districano fra cori tipicamente arcturusiani e arpeggi semiacustici; il tutto senza togliere spazio a sprazzi di animalesca feralità, la quale ha il compito di equilibrare i piatti della bilancia. Ved Bål I Kveldstime, si apre con una chitarra classica, evocando nella nostra mente quei bellissimi momenti di Solen går bak åse ned (in Bergtatt), alternando momenti tirati e violenti - connotati da un feroce screaming - ad altri in cui i tempi rallentano facendo emergere i tipici cori "pastorali" tanto cari ai primissimi Ulver e Borknagar. L'evoluzione corale però ha evidentemente goduto del "passaggio del testimone" dei Galar (i quali 5-6 anni fa, fecero parlare di se, grazie a Skogskvad, una specie di "Bergtatt del 2000"), manifestandosi in un incastro di voci alte e basse che creano la melodia. La più gorgorothiana Ved Skog I Natterstid (ma possiamo citare volentieri anche i Gjenferdsel o i Myrkgrav) dal drumming velocissimo, rispolvera un modo di costruire i riff che avevamo sentito anche nei Windir di 1184 e in ...bjørgvin... dei Taake. Ed è proprio dai Taake del secondo album che sembra provenire questo brano: i riff si armonicizzano e si accordano in quelle stesse melodie, facendo emergere anche un tantino di quel "progressive" con cui Høst ci aveva deliziato. E questo Stemning non fa altro che crescere di qualità, rendendosi privo di alcun tipo di noia, benchè il suo manierismo è alquanto evidenziato. Ved Fjell I Vinterblaest continua a musicàre quella che dovrebbe essere la parte più oscura e notturna (e quindi violenta) dell'album; e lo fa ricalcando ancora le orme degli ultimi Taake, dipingendo quella che parrébbe una tempesta invernale. Sul finire del brano, la burrasca si attenua in un sussurrìo acustico, che lascerà spazio al successivo capitolo... ...Ved Elv I Eismal Stund manifesta sempre una certa carica brutale, ma è capace anche di tirar fuori i più bei cori dell'album (sempre in stile Galar o Glittertind). Ad accogliere i primi ed emaciati raggi diurni ci pensa l'incredibile Ved Hav I Avdagsleitet: una commovente nènia di chitarra acustica e flauto che riprende le tinte di Kveldssanger (anche grazie alle intonazioni di Annette).
Ed è così, magnificamente, che si conclude questo interessante racconto formato Nàttsòl, così... in modo suadente e in una maniera tale da farci scordare il terremoto sonoro a cui abbiamo assistito; cullàti da questa ugola ondìnica non possiamo far altro che ripensare a tutti gli analoghi momenti che la Norvegia ci ha regalato, e che continua a regalarci, seppur in tempi ben più che decimati rispetto a una decade fa.
Come sempre, qualche punto in più è dato grazie alla qualità, mai in discesa, e alla capacità con cui ci fa sognare la Prophecy Production e la Lupus Lounge.
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6
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Andrea, that is me and yes, I am a die hard Harry Potter fan, hehe Sectumsempra is on ice though. If you want to hear some new music then: www.myspace.com/mangremmeskan www.myspace.com/gnipaheller (for those who like Nàttsòl) Things in the Nàttsòl camp are moving foreward, but very slow due to computers crashing and other projects. All the Best from Nàttsòl  |
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5
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l'ho decisamente gradito, suggestivo ed evocativo... |
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4
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l'ho decisamente gradito, suggestivo ed evocativo... |
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3
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Debut spettacolare, ci ho aperto un topic sul forum, inutile dire che condivido sia la rece che il voto. |
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2
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Album fantastico, da goderselo dal primo all'ultimo secondo. Gran bella recensione come sempre. |
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oh! finalmente debuttano, bravi! e non ricordo chi tra venomenon o nattsjel, ha un side-project ispirato da un incantesimo di harry potter! haha! |
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INFORMAZIONI |
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Prophecy Productions / Lupus Lounge
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Tracklist
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1. Ved Ås I Haustmørket 2. Ved Bål I Kveldstime 3. Ved Skog I Natterstid 4. Ved Fjell I Vinterblaest 5. Ved Elv I Eismal Stund 6. Ved Hav I Avdagsleitet
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Line Up
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Venomenon - Harsh Vocals, Guitar Nattsjel - Guitar, Bass
Session members: Gustav Jørgen Pedersen - Clean Vocals Anette Gulbrandsen - Female Vocals Uruz - Drums
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RECENSIONI |
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