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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Powerworld - Human Parasite
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( 2039 letture )
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In principio Dio creò l'heavy, e gli piacque e disse che era cosa buona. Da una costola dell'heavy Dio creò il power, e ancora gli piacque e disse che era cosa buona. Poi heavy e power filiarono, e a Dio piacque, e disse che era cosa buona; così proclamo che nei trent'anni successivi dovessero uscire migliaia di album tutti uguali, per farlo contento e non fargli ascoltare quei cattivoni satanisti. Tra le band investite di questo compito, (non) spiccano i Powerworld, nonostante i tedeschi siano veterani della scena metal europea -presi singolarmente, non come ensemble. Ci sono Ersin e Neumann, che abbandonarono cinque anni fa i Freedom Call ormai divenuti la caricatura di una band metal in seguito a qualche uscita infelice, c'è Kepic dei tiepidi Jaded Heart, la new entry Keller alla batteria, e alla voce McDermott, che pure nei Threshold fu grande, anni fa. E poi c'è tanto, tantissimo mestiere, e pochissima voglia di uscire da un seminato che frutti più non dà.
Anzi, rispetto al precedente Powerworld viene anche sensibilmente ristretto il numero delle soluzioni adottate: meno tastiere, meno richiami AOR. C'è solo heavy/power, ben suonato e ben cantato ma scolastico che di più non si può. Pensate solo una cosa: l'unico brano in cui si vedono le (alte) potenzialità dei Powerworld è l'ultimo, King For A Day. Peccato che per arrivarci si debbano superare tre quarti d'ora di ovvietà dispensate con nonchalance, e quando le soluzioni non sono banali risultano quasi tristi. Prima di darmi dell'incoerente, giacché la frase precedente lo lascerebbe pensare, andatevi a sentire l'attacco di East Comes to West e poi ne riparliamo. Ad essere onesti, anche Cleansed by Fire i suoi ascolti se li merita tutti, come, anche se in misura minore, la successiva Stand Up. Quello che in generale manca non è la melodia o il riff, quanto piuttosto la personalità dietro, l'attributo che faccia ricordare quella melodia e quel riff in mezzo agli altri. Durante tutto il disco, ciò che non cala mai è la qualità della prestazione di McDermott, che ha ottimo gusto e buona tecnica, e la sua tendenza a "Scorpion-izzarsi" dona quella classe extra alle linee. Non così decisive, purtroppo, le montagne di note prodotte dall'anonimo Kepic, che si divide tra ritmiche serrate ma piatte e assoli melodic-neoclassic-shred-very dull di cui si faceva a meno senza soffrire. La sezione ritmica, tutto sommato, porta a casa il risultato con una certa scioltezza, convincendo senza impressionare. Mancano, però, quegli oggetti sferici che generalmente stanno ad indicare la virilità maschile e, di conseguenza, la carica erotica del metallo, che, soprattutto in queste forme, è alla fine della fiera esaltazione della personalità. Forse è questo il problema: non c'è personalità da esaltare. Una band come i Powerworld avrebbe avuto speranze dieci anni fa (andiamo, se ce l'hanno fatta gli Axxis...), quando il pubblico di genere era, diciamo, più "boccalone", e si beveva qualsiasi banalità propinata in un package attraente gridando al miracolo e inneggiando al trve power of steel. Oggi, complice il declino di un'etichetta, il power metal per l'appunto, spesso additata come non metal, o come falso metal, o come "roba da nerd che giocano a Dungeons & Dragons" (anche se qui di fantasy non c'è traccia!), non sembra proprio esserci spazio per l'ennesimo clone di se stesso, l'ennesima band dalle buone melodie e basta.
Tuttavia, non è un disco che sconsiglio: se l'avete acquistato per errore, non disperate, perché vi terrà compagnia con onestà, e le scarse pretese potrebbero anche costituire un punto di forza per chi, alla fine, non è che si voglia sbattere più di tanto, ma è alla ricerca di un disco metal di buona fattura da ascoltare in macchina senza passare per criminale. Inoltre, è il classico album su cui spendere tre eurini via iTunes per scaricare i pezzi più validi, spesa della quale non vi pentirete di certo. Che poi, non è il conservatorismo in sé ad essere sbagliato: per citare un personaggio odiosissimo di una serie fantasy, "il progresso per il progresso deve essere scoraggiato". Non si richiede di procedere a tentoni verso il futuro, di adoperare un metodo trial-and-error; ma di aggiungere qualcosa allo status quo, quello sì, ed è un risultato che si può ottenere anche lavorando su forme fisse.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Cleansed by Fire 2. Stand Up 3. Evil In Me 4. Time Will Change 5. Human Parasite 6. Hope 7. East Comes To West 8. Children Of The Future 9. Caught In Your Web 10. Tame Your Demons 11. Might Of Secrets 12. King For A Day
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Line Up
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Andrew "Mac" McDermott - Vocals Barish Kepic - Guitars Ilker Ersin - Bass Nils Neumann - Keyboards Achim Keller - Drums
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RECENSIONI |
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