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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Manuscripts Don`t Burn - The Breathing House
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( 3180 letture )
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Manuscripts Don't Burn è il progetto solista di Davide Tiso, chitarrista e fondatore dei padovani Ephel Duath. Stando alle informazioni promozionali (quindi derivanti dalla bocca stessa di Davide, presumo) questa idea era nella mente del creatore fin dal lontano '97, e si è concretizzata in tempi attuali solo dopo un'ulteriore presa di decisione, incentivata dalla forte attenzione mediatica verso i solo-project nati ultimamente in Nord Europa. In più, la scintilla è scattata quando il nostro poliedrico compositore si è ritrovato ad ascoltare il lavoro che aveva creato per il solo-project di Karyn Crisis (la cantante dei Crisis, appunto) trovandolo "semplicemente perfetto" anche nella sua mancanza di tracce vocali. Inoltre il promo-sheet ci tiene a precisare che la musica "avantgarde" è di solito « complessa e senza emozioni: con questo The Breathing House, l'ascoltatore prenderà un respiro di sollievo grazie alla percezione immediata di "cuore" e "spirito", che da subito emergeranno dalle note del disco».
Mai peccato di superbia fu più grave. Quando Davide parla della sua ammirazione verso la libertà compositiva dei solo-project nordici, non si è ben capito a cosa si riferisca. A sangue freddo mi verrebbe da citare l'egoistico eclettismo di Ihsahn; ma è veramente difficile trovare in questo EP un senso compiuto analogo ad un qualsiasi brano del compositore norvegese. La verità è che The Breathing House constata di sei tracce, di non lunga durata e unicamente strumentali, e che la mancanza di vocals appesantisce senza rimedio il risultato finale. Le influenze citate non sono nemmeno il mathcore jazzistico della band-madre Ephel Duath, ma qualcosa di più contenuto che può trovare nei Virus l'unico esempio perfettamente calzante (esempio norvegese, per giunta). Riff cacofonici e dissonanti e spesso in tempi dispari, creati dal gioco di intreccio delle due chitarre; lo stesso tipo di riff che però i The Secret e i Deathspell Omega sparano al doppio della velocità. Ovviamente qui non si discute sulla capacità tecnica, ma sulla tipologia del messaggio.
Il lettore mi perdonerà la mancanza dell’analisi dettagliata di qualche singolo brano, ma la somiglianza fra questi è tale da non poter fare altrimenti. Oltre al problema della sopportazione del disco (sopportazione per fortuna anche contenuta, visto i 25 minuti di durata), c’è anche quello della finalità dell’opera. Capisco perfettamente la sfrontatezza avanguardistico-sperimentale degli Ephel Duath, che fanno dell'ermetismo emozionale il proprio mezzo di espressione; capisco anche il brutale mathcore (tipo Dillinger Escape Plan o Converge) che comunicano un disagio sociale attraverso il disagio uditivo; infine capisco molto bene (ed apprezzo) anche la volontà sperimentale lanciata in modo pionieristico dagli act nordici come Arcturus, Ved Buens Ende e ripresa in tempi recente dai Virus e dai Dødheimsgard, ma in questi progetti, però, i suoni e gli strumenti risultano convogliati verso precisi e personali mondi espressivi. In questi bizzarri mondi, riesco anche a comprendere (forse con un retrogusto particolarmente ludico) l'intricato mondo del mathcore/jazzcore nipponico (Rin Toshite Shigure, Midori...), e -tanto per non cambiare nazione e per rimanere sul chitarrista/solista- ho capito anche il messaggio solista di Marty Friedman; ma quello che non riesco proprio a comprendere è il significato di questo The Breathing House.
Questo progetto, andando contro alle volontà promozionali nel non far trapelare né "heart" né tantomeno "soul", non è neanche così complesso; mentre invece è sicuramente senza emozioni vere e senza uno scopo finale. Ri-travisando Bulgakov (visto che la citazione letteraria non è servita molto alla spinta dell'album), questo manoscritto brucia che è una meraviglia e speriamo che all'autore non gli venga in mente di ripescarlo dalla sua memoria. Consiglio spassionato: "Davide, torna a concentrarti sugli Ephel Duath che te ne siamo veramente grati".
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ah ah ah!!! anche questo nick non è male!!!  |
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Non conosco l'autore di questo articolo, di cui posso rispettare anche il pensiero ma non certo condividerlo, per me il disco è buono, forse non la massima espressione di Davide ma molto molto buono. Venendo all'autore dell'articolo, beh, che dire, spero di sbagliare ma la tua recensione è davvero facilmente scrivibile con 2 ore di ricerche casuali su Wikipedia e affini. Andrea Moretti "Moro", raccogli un consiglio da un vecchio di 59 anni che suona da 60, se hai passione come credo tu debba avere per fare questo mestiere, ti consiglio di levare un po' di paroloni dalle tue recensioni e scrivere qualcosa di più attinente al disco che stai ascoltando, non è dalle 94 citazioni di generi, stili, band e artisti che farai capire "quanta ne sai". Concludo dicendo che Davide Tiso è una rara forma di arte, godetevelo in ogni sua forma, anche se in un primo tempo non riuscirete a comprenderlo. |
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..."ma quello che non riesco proprio a comprendere è il significato di questo The Breathing House." ...se non lo comprendi, allora che cazzo ti metti a farne la recensione? Stai zitto e lascia parlare altri che forse il disco lo hanno compreso... Il Limite non è nel disco, ma nella testa di chi ha scritto questa marea di boiate qua sopra. |
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INFORMAZIONI |
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Amaranth Recordings/Aural Music
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Tracklist
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1 - In The Breathing House 2 - Connubium In Solitude 3 - Like a Zephir 4 - When Uriel Shakes The Soil 5 - Invoking Metatron 6 - The Iron Dog Protecting The Sea
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Line Up
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Davide Tiso (all instruments)
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RECENSIONI |
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