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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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October Tide - A Thin Shell
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( 4096 letture )
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A volte ritornano. Eccoci dunque alle prese con l'inatteso ritorno di una delle band culto del death\doom anni '90. Gli October Tide nacquero infatti nel 1993 come side project di Jonas Renkse e Fredrik Norrman, rispettivamente battierista\cantante e chitarrista dei Katatonia. Dopo il debutto Rain Without End nel 1997 e Gray Dawn nel 1999 (in cui Renkse si occupava solo della batteria) non si seppe più nulla, seppure la band non fosse mai stata ufficialmente sciolta. Oggi, undici anni dopo, Norrman ritorna orfano dei Katatonia e decide di rilanciare il progetto con l'aiuto di Tobias Netzell, voce degli In Mourning, e Jonas Kjellgren, bassista degli Scar Simmetry. Il risultato è questo A Thin Shell, album di death metal dalle fortissime influenze doom e dal gusto retrò.
Nonostante il lungo lasso di tempo e i cambi di formazione infatti Norrman ci consegna nel bene e nel male esattamente quello che possiamo aspettarci: una full immersion del death anni '90 nella sua declinazione più lenta, cadenzata e di chiara derivazione "katatoniana", con chitarre semplici e melodiche, una batteria minimale e growls profondi come se solo pochi mesi fossero passati dalle recording sessions del 1998. L'unica cosa che ci ricorda di essere ormai nel ventunesimo secolo sono i suoni, davvero ben curati e bilanciati. Il risultato globale è comunque più che buono e sarà certamente apprezzato dai fan di vecchia data della band e dai nostalgici di certe sonorità, ed anche le critiche sono quelle che più facilmente si possono immaginare. Novità ed innovazioni, lo sappiamo, per i nostalgici sono come veleno, ed anche in questo A Thin Shell centra il bersaglio attenendosi alla tradizione in modo tanto rigoroso da risultare prevedibile, senza colpi di scena e quindi in un certo senso rassicurante. Un altro appunto: nonostante una line-up da "all star band" questi nuovi October Tide suonano più come un progetto solista, e ho molto apprezzato il ritorno di Norrman a questo genere di sonorità, ma vorrei sottolineare la paura che, proseguendo il discorso October Tide senza grosse innovazioni, e quindi fondamentamente prendendo come ispirazione ultima i primi seminali lavori dei Katatonia stessi, lo svedese rischi un po' troppo di girare concettualmente in tondo. Ma questi sono problemi tutto sommato secondari, che cominceranno a pesare, forse, quando la band deciderà di dismettere i panni del side-project (che, nonostante la line-up ormai separata gli October Tide indossano ancora).
Per ora Norrman & firends ci regalano un album dal songwriting ispirato ed oscuro, dall'incedere forse un o' troppo monolitico ma comunque godibile e mai noioso, una piccola perla nera da dare in pasto a chi ancora ricorda con nostalgia Rain Without End, Grey Leaves e i primi album dei Katatonia.
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4
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molto cupo..bello. 85!! |
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3
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Canonico ma di grande effetto, l'accoppiata iniziale è di notevole spessore. Il resto del disco è comunque molto piacevole anche se non un capolavoro, un gran ritorno! |
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2
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Devo acoltarlo assolutamente, Tobias Netzell è uno dei miei cantanti preferiti.Almeno di quelli "usciti" nell'ultimo decennio. |
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1
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a me è piaciuto molto...molto oscuro vicino a qualcosa dei november doom.. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Custodian Of Science 2. Deplorable Request 3. The Nighttime Project 4. Blackness Devours 5. The Dividing Line 6. Fragile 7. Scorned
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Line Up
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Fredrik Norrman (Guitars) Tobias Netzell (Vocals) Robin Bergh (Drums) Jonas Kjellgren (Bass) Link e Contatti:
October Tide @MySpace
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RECENSIONI |
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