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Hypersonic - Fallen Melodies
( 3917 letture )
Correva l’aprile del 1996 quando, nella quasi impronunciabile cittadina olandese di Waddinxveen, Robert Westerholt e Sharon Den Adel fondavano i Within Temptation; pochi mesi dopo, in una piacevole serata estiva trascorsa sulle rive di un lago finlandese, Tuomas Holopainen dava vita ai Nightwish; infine, meno di un anno dopo, il gruppo olandese After Forever accoglieva fra le sue fila una 16enne soprano, Floor Jansen, spostando il proprio sound verso lidi estremamente più melodici. In quei giorni nessuno poteva immaginare che queste tre bands avrebbero rivoluzionato il concetto di metal melodico, dando vita ad un sound che incorporava serrate ritmiche tipiche del power più oltranzista ad inserti sinfonici al limite del pomposo (sulla scia dei pionieristici Therion), passando per momenti di puro gothic metal, tutti sormontati da meravigliose voci femminili.

E’ proprio sulla scia di Nightwish e soci che, nel 2006, a Belpasso, nascono gli Hypersonic, ad opera del chitarrista Emanuele Cangemi e del batterista-cantante Salvatore Grasso. Nel 2007, dopo una serie di cambi di line-up, il gruppo, forte della voce di Vera Romeo, dell’apporto di Francesco Caruso al basso e di Francesco Testai alle tastiere, pubblica il suo primo demo; successivamente Vera abbandona il gruppo e viene sostituita da Alessia Rapisarda, la cui splendida voce da contralto (a differenza delle cantanti storiche del genere), unita alle melodie accattivanti della band, fa ottenere un ottimo riscontro all’EP del 2008, Inspiration Is Transpiration. Nel 2009 la line-up si stabilizza con l’ingresso di Dario Caruso alle tastiere ed il gruppo, forte dei consensi ricevuti per l’EP sopraccitato e per i numerosi shows dal vivo, entra finalmente in studio per registrare Fallen Melodies, distribuito all’inizio di questo 2011 dalla storica etichetta nostrana Underground Symphony. Tanta attenzione da parte di fan e critica meriterà un accurato ascolto del loro lavoro, giusto? Vediamo dunque cosa ci offrono questi ragazzi: l’intro The Last Apocalypse, di matrice orchestrale, ci chiarisce subito qual è il background musicale del gruppo, per poi offrirci My Spirit Free un classico mid tempo power impreziosito da un ottimo tappeto tastieristico in sottofondo; la sua classicità è purtroppo anche il suo limite, nel senso che sa inevitabilmente di già sentito, ma si fa comunque apprezzare per un ritornello piacevole ed un assolo di ottimo gusto ad opera di Emanuele Cangemi. Rebirth alterna parti lente e melodiche a parti decisamente più sostenute, con Cangemi ancora sugli scudi ed un eccellente lavoro alla doppia cassa di Salvatore Grasso. Winter Melodies conferma la notevole capacità degli Hypersonic di inserire ritornelli estremamente piacevoli ed accattivanti su brani né troppo lenti né troppo veloci, caratteristica assai abusata nel genere (gli Stratovarius insegnano), ma bisogna comunque saperlo fare; Wheels Of Fire non aggiunge nulla di particolare a quanto già detto, mentre nella successiva A Lovely Creature troviamo una serie di cori sincopati che, nuovamente, pur non essendo certo una trovata innovativa, fanno presa sull’ascoltatore (che poi è l’obiettivo principale di qualunque artista, da Celine Dion ai Cannibal Corpse). Da segnalare anche la struggente ballata A Beautiful Dream, con un’eccellente prestazione vocale della singer Alessia Rapisarda, che dimostra come sia possibile fare un figurone anche cantando con un tono completamente diverso rispetto alla canonica impostazione da soprano del genere. Il trittico di brani finale mantiene elevati gli standard qualitativi e compositivi dell’album (soprattutto la splendida Heaven), pur non virando di un grado da quella che è l’impostazione musicale tipica del gruppo, già illustrata in precedenza.

Tiriamo dunque le somme di questa nostra cavalcata, scandita dall’implacabile doppia cassa di Salvatore Grasso: gli Hypersonic sono un gruppo coi fiocchi, sfoggiano un’ottima tecnica ed un notevole buon gusto in fatto di composizione, specialmente per ciò che concerne i ritornelli, quasi tutti di sicura presa sul pubblico; sfruttano praticamente tutti i cliché tipici del loro genere (compreso un breve inserto in growl in Diamond Hope, di cui forse avremmo fatto a meno), ma lo fanno generalmente in modo appropriato e senza strafare. L’unico vero appunto che gli si può fare, anche se non è di poco conto, è che alla lunga lo schema mid tempo-ritornello accattivante, per quanto ben concepito, rischia di far scemare l’attenzione dell’ascoltatore, oltre a sapere inevitabilmente di poco originale (ma questo è un problema del genere in sé). Queste considerazioni non inficiano comunque le numerose considerazioni più che positive espresse nel corso della recensione di questo loro debut album, auguriamoci quindi che ad esso possano seguire album altrettanto validi. Per ora, complimenti e benvenuti fra noi!



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
41 su 31 voti [ VOTA]
Radamanthis
Mercoledì 27 Aprile 2011, 9.48.04
6
@andrea: ah, ok...non ci avevo pensato! thanx! @Jena:mah, ho dato un ascolto a questa band e devo dire che non è per nulla male ma, secondo me, i Leavers sono superiori sotto vari aspetti però de gustibus...
Straisand
Mercoledì 27 Aprile 2011, 8.18.45
5
Produzione discreta e esito dell'album poco più che sufficente. Io l'ho trovato estremamente ripetitivo e come lavoro mi ha tutt'altro che entusiasmato. Un 65, non di più a parere mio.
jena Plissken
Mercoledì 27 Aprile 2011, 1.07.12
4
Redamanthis: thanks. Sono indeciso se prendere questo o i Leaves Eyes.
andrea
Mercoledì 27 Aprile 2011, 0.28.36
3
radamanthis: non è possibile scrivere indirizzi di siti qui, credo lo facciano per tutelarsi dallo spam.
Radamanthis
Martedì 26 Aprile 2011, 23.41.29
2
@jena: non so perchè non riesco a copiare l'indirizzo...boh, avrà problemi il mio copia-incolla, comunque devi cercare via google hypersonic band metal
jena plissken
Martedì 26 Aprile 2011, 22.26.56
1
Bella rece; non riesco a trovare né il myspace né niente, ho sentito solo un pezzo che mi è piaciuto, bella voce e bella partitura, soprattutto di tastiera. Però è un po' poco x dare un giudizio.
INFORMAZIONI
2011
Underground Symphony
Heavy/Power/Gothic
Tracklist
01. The Last Apocalypse
02. My Spirit Free
03. Rebirth
04. Winter Melodies
05. Wheels Of Fire
06. A Lovely Creature
07. A Beautiful Dream
08. Heaven
09. Atlantis Treasure
10. Diamond Hope
Line Up
Alessia Rapisarda (Voce)
Emanuele Cangemi (Chitarra)
Salvatore Grasso (Batteria)
Francesco Caruso (Basso)
Dario Caruso (Tastiere)

 
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