|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
|
( 2974 letture )
|
Quinto album per i nostrani Graveworm, secondo sotto la potente egida della Nuclear Blast, ed ecco la svolta. Non epocale, ma che lascia intravedere un futuro certamente più avanguardistico rispetto al passato. Cioè: da albums più black tastierosi il gruppo di Brunico si è spostato verso sonorità e soluzioni più apertamente tecnologiche, senza (ancora) perdere il proprio marchio di fabbrica. Se in precedenza i paragoni più semplici e scontati erano con bands quali Dimmu Borgir o Cradle Of Filth, ora gli orizzonti si sono spalancati e comprendono pure Kovenant e Red Harvest, anche se il passato non è stato dimenticato, ne abbandonato (come suggerisce la copertina, che ispira un legame non certo ad album quali “sick transit gloria mundi” dei secondi succitati). Sin dalla prima traccia si capisce con cosa abbiamo a che fare: black metal “melodico” (tanto per intenderci), con influenze e strizzatine d’occhio al futuro, senza scomodare il termine Post. Ci sono tutte le qualità che un buon album black sinfonico deve avere: fantasia, idee, nessuna preponderanza delle tastiere quanto invece splendido gusto nel tessere passaggi di ottima fattura. Ci sono pure ottimi motivi per considerarlo un buon album di black d’avanguardia. Ma cosa rende un disco meritevole di tale etichetta? Ormai pure il futuro ha le proprie regole e stilemi da seguire, quindi perché i Graveworm riescono in ciò? Perché tentano di fare qualcosa di nuovo, di evolvere il loro suond invece di riproporre le stesse tecniche e soluzioni ormai trite e ritrite. E in canzoni come “Outside down”, dopo un inizio veloce e violento, la classica sfuriata, propongono momenti più ragionati e meno scontati. L’unico difetto è l’essere una sorta di “svolta” dal più che discreto passato dei Graveworm non eccelsa, pur mantenendosi sempre su ottimi livelli e senza cadute di tono. Un momento di passaggio della loro carriera, mi viene da pensare, una transizione. Comunque, plauso ai nostri per provare qualcosa di nuovo senza adagiarsi sugli allori, e mostrare di saperci fare e di essere più di formali manieristi del genere.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
aguante graveworm, la juve y la pizza kon muzzarella y choklo. saludos a mi perro okushy ke la gasta. |
|
|
|
|
|
|
1
|
graveworm es lo mejor en black , todo de esa banda las letras ,etc..., el ritmo , las voces , sorprendente es imposible ver que a un metalero que sea black no le guste graveworm , todo , pero absolutamente todo es bueno en el. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. I - The Machine 2. (N)Utopia 3. Hateful Design 4. Never Enough 5. Timeless 6. Which Way 7. Deep Inside 8. Outside Down 9. MCMXCII
|
|
Line Up
|
Stefano Fiori - Voce Lukas Flarer - Chitarra Harry Klenk - Basso Sabine Mair - Tastiere Moritz Neuner - Batteria
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|