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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 4890 letture )
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Comincio a pensare che i Novembers Doom si comportino come i gamberi; e cioè che facciano un passo avanti e contemporaneamente due indietro.
Non sono certo dei giovanotti di primo pelo questi musicisti di Chicago: nel corso di due decenni hanno dato alla luce ben otto full-lenght (compreso quest’ultimo) assestando delle decise sterzate al proprio sound, riducendolo quasi all’osso e depurandolo dai preziosismi melodici dei primi lavori. Ciò che sorprende davvero è che, in questo processo di semplificazione, i Novembers Doom appaiano oggi una band meno matura di quanto non fosse ai suoi esordi, arrivando a proporre dei brani stanchi e illuminati solo di rado da delle buone intuizioni.
Di melodico, in questo Aphotic, rimangono delle sezioni acustiche e di violino che stranamente appaiono totalmente sganciate dal mood generale dell’opera, risultando quasi dei riempitivi seppur di ottima fattura. Un discorso a parte va fatto però per la bella e totalmente acustica What Could Have Been, impreziosita dalla delicata ugola di Anneke Van Giersbergen, ex-singer dei The Gathering. Questi elementi di ricercatezza sonora non valgono purtroppo un giudizio positivo se si prende in considerazione l’intera opera, fatta di riff death metal fin troppo ripetitivi e prevedibili, dove solo il growl poderoso di Paul Khur riesce a tenerci svegli. Il vero problema di questo Aphotic risiede proprio nell’eccessiva elementarità dei riff chitarristici, i quali in alcuni tratti rendono davvero pesante venire a capo di questi cinquanta minuti di musica. Tra i brani da salvare segnalerei solamente Harvest Schyte, dove è di nuovo il vocalism ispirato di Paul a salvare la situazione, e Six Sides, dove aleggiano perfino gli echi dei primi Paradise Lost (grazie ancora a Paul…). Neanche la traccia finale, Shadowplay, esce indenne dalla disarmante ripetitività delle partiture metal, che fanno il loro ingresso a metà del brano e rovinano così una promettente e malinconica introduzione fatta di solo basso, batteria e chitarra pulita.
A conti fatti, mi risulta impossibile conferire la sufficienza ad un lavoro che presenta solamente un brano davvero riuscito (quello con la dolce Anneke, e più per merito suo…) e solamente altri due accettabili. Non so cosa stia succedendo ai Novembers Doom, ma credo che questo sia davvero il culmine della loro triste parabola discendente. Se siete fan della band di Chicago, sono pur certo che almeno un po’ vi piacerà; in fondo tutti noi troviamo sempre degli aspetti positivi in ciò che amiamo…
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15
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Non sapevo che Hagrid avesse una band |
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@ Born too late... figliolo mio, sicuramente i ND hanno sfornato di meglio ma considerare questo nuovo lavoro come un passo indietro, bé... me sa che devi continuà a scrivere ancora un po', perché, obbiettivamente, dopo aver ascoltato "Aphotic", il tuo giudizio è decisamente poco credibile |
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Dai tuoi primi commenti non traspariva affatto che avessi letto la recensione, ma che ti fossi soffermato solo sul voto esortandomi a dare un giudizio oggettivo. A questo aggiungici una battuta evitabile, perché l'avere il doppio dei miei anni non significa avere in dono l'oggettività; confronta il voto che hai dato (95) con la media dei lettori (tra cui spicca un votone che la alza inesorabilmente...) e trai le tue conclusioni. Non mi piace affatto alimentare sterili polemiche, mi piacerebbe soltanto ricevere critiche sensate (e solo il tuo ultimo commento è ben motivato). Saluti e senza rancore, Daniele. |
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@ BORN TOO LATE Leggo con dispiacere la tua risposta polemica. Ho letto con attenzione la tua recensione prima di dire la mia e non sono d'accordo. Ma dove sta scritto che si debba essere per forza d'accordo? Sono 25 anni che ascolto Metal, sono molto legato ai primi lavori di My Dying Bride, Paradise Lost, Anathema e credo che oggi gli unici che riescono ad esprimere al meglio quel sound sono i Novembers Doom. Che ti devo dire, io questo genere ce l'ho nel sangue, tu forse no. Per me da un punto di vista melodico questo disco e' eccezionale, per te no, sono gusti... Per te e' noioso, io piu' lo ascolto piu' mi piace e anche io lo ascolto da mesi. Non ho alcuna intenzione di polemizzare e spero di aver dato un contributo alla discussione esprimendo semplicemente la mia opinione. Passo e chiudo. Grazie lo stesso per la risposta e credimi la mia voleva essere solo una battuta simpatica, non offensiva. |
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Metal3K, temo che tu sia andato TROPPO PRESTO nella sezione commenti, per criticare il mio 48 (senza leggerne le motivazioni) forse un anteprima del voto dei lettori già nella homepage ti avrebbe risparmiato perfino la fatica di cliccare. |
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10
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@ BORN TOO LATE Forse sei NATO TROPPO TARDI per capire questo disco... scherzo Per carita' sui gusti non si discute, ognuno ha i suoi ed il mondo e' bello perche' vario. Posso proporvi di mostrare nella lista delle recensioni, accanto al voto del recensore, anche quello medio dei lettori? Cosi' magari chi legge si fa un'idea piu' obiettiva, ma e' solo una proposta. Grazie cmq per la risposta. Ciao |
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9
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in effetti 48 è un voto che il disco non merita. è un buon lavoro, per me un 75 se lo merita tutto. |
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8
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Liberi di non fidarvi ragazzi, ho espresso solo il mio giudizio. Come ho scritto in chiusura sicuramente ci sarà chi troverà del buono in quest'album. @ Metal3K: lo ascolto da mesi, molto prima dell'uscita ufficiale, e sono arrivato a questa conclusione. @ Undercover: odio verso la band? ma cosa ci guadagnerei? per me manca totalmente d'ispirazione, tutto qui.  |
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7
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vergogna....merita molto di più...non fidatevi del born too late...questo album spacca... |
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6
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Neanche se avessero toppato del tutto la produzione, fosse piatto all'inverosimile (cosa che non è) e mancasse del tutto l'ispirazione ma stiamo scherzando? Cos'è odio vero la band? Quello prima 45 questo 48 e sono lavori di tutto rispetto entrambi... bah. |
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5
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Non conosco i precedenti ma 48 mi sembra davvero poco. A me è piaciuto, 70 è il minimo |
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4
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Dimenticavo: da segnalare anche la partecipazione di Dan Swano (EDGE OF SANITY, etc) nei brani 5. e 6. |
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3
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Consiglio al recensore di riascoltare il disco con attenzione, o semplicemente di dare un giudizio oggettivo. CHi legge questo voto così basso potrebbe pensare che sia davvero una ciofeca... NON FIDATEVI Per me al momeno è il miglior disco dell'anno che, oltre allo straordinario brano con Anneke, offre a chi ascolta il miglior esempio di Doom Death in circolazione. VOTO: 95 (altro che 48!!!) |
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2
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"Novella Reservoir" era ottimo, detto da profano del genere. Questo non ho avuto modo di ascoltarlo |
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Non è male l'album anzi a tratti orecchiabile 48 è pochino 70... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Dark Host 2. Harvest Scythe 3. Buried 4. What Could Have Been 5. Of Age and Origin - Part 1: A Violent Day 6. Of Age and Origin - Part 2: A Day of Joy 7. Six Sides 8. Shadow Play
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Line Up
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Paul Kuhr – Vocals Sasha Horn – Drums Larry Roberts – Guitars/Vocals Vito Marchese – Guitars Mike Feldman – Bass
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RECENSIONI |
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