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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3950 letture )
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I Witchfynde rappresentano la fazione più oscura ed esoterica di tutta la nwobhm e, nel lontano 1980, vedono pubblicato il loro secondo lavoro, Stagefright, in cui ogni minimo particolare, dalla produzione, ai testi, fino alla copertina stessa, riesce perfettamente a trasmettere la particolare sensazione di perdersi nel buio. Anche la struttura dei loro pezzi, spesso molto articolata e originale, fin da subito ci fa capire che siamo davanti ad un'opera sicuramente ricercata.
Ecco quindi che la title-track e opener Stagefright ci assale con un’intro cupa e lenta e il cantato di Bridges assomiglia al grido di uno spettro, quando si lancia nei suoi acuti in falsetto; il ritornello, diviso in due parti apparentemente scollegate tra loro, appaga quella ricerca di originalità che abbiamo già citato. Più aperta alle melodie è la seguente Doing The Right Thing, che presenta un sound più leggero ed a tratti malinconico, il quale nella parte centrale non potrà non ricordare gli Iron Maiden di quegli anni; ancora più allegra suona Would Not Be Seen Dead In Heaven, anche se in realtà la band convince di più quando riprende le tematiche e le sonorità oniriche. Detto fatto, i nostri ci deliziano con Wake Up Screaming, una veloce cavalcata con riff taglienti che segna il ritorno al "lato oscuro": sicuramente uno degli episodi più riusciti dell'intero album, anche grazie alla sezione centrale, davvero sopra le righe. La seguente Big Deal scorre velocemente senza intoppi e apre la strada alla traccia migliore del platter, Moon Magic: l'ottimo riff di apertura ci accompagna per tutta la durata di un pezzo che, come di consueto, dà il meglio nella sezione di centrale. Con In The Stars si ritorna alle sonorità più ariose e leggere, ma questa volta il pezzo funziona e risulta godibilissimo, ed anche Trick Or Treat, un ottimo pezzo semplicemente heavy, può dirsi completamente riuscito, mentre non convince del tutto e non rende giustizia al resto della tracklist la conclusiva Madeline.
Stagefright si presenta quindi come un buonissimo lavoro, curato in alcuni frangenti più che in altri, che presenta molti spunti interessanti, ma alla fine non ha le carte in regola per diventare un classico: il fatto che le sezioni strumentali siano le meglio riuscite del platter dovrebbe far riflettere sulla qualità di alcuni refrain davvero troppo scontati. Nel complesso la qualità dell'album si conferma medio-alta, la noia non sopraggiunge mai, ogni canzone si lascia ascoltare bene e va sottolineata la buona prestazione di tutti i membri della band, con qualche riserva sul cantato di Bridges nei pezzi più ariosi, dove il suo timbro sembra leggermente fuori luogo. Le sonorità, caratterizzate, come già accennato, dalla massiccia presenza di riff oscuri e da tematiche esoteriche, sono pienamente riconducibili al movimento nwobhm, di cui i Witchfynde furono esponenti di spicco, per poi finire, purtroppo, in disparte; forse proprio a causa delle peculiarità che permisero loro di distinguersi, in quei giorni gloriosi.
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2
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Riascoltato ieri, i primi due dei Witchfynde secondo il mio parere sono inattaccabili, Give \'em Hell molto più Sabbathiano e questo più sofisticato con splendidi fraseggi di puro Heavy metal, un disco magnetico di un\'epoca lontana che magari i giovani di oggi purtroppo non apprezzano, ma di capitale importanza per le sorti del genere, cioè la nwobhm, anche se si tratta di una band da culto, ma all\'epoca tenuta in grande considerazione dalle pagine hard & heavy di Rockerilla ( prima pubblicazione ufficiale di settore). 85 |
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1
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Sforzandomi di giudicare con imparzialità Stagefright, concordo con molti aspetti portati in evidenza dalla recensione. Tuttavia, avendo un debole per questo album, la valutazione risulta influenzata anche dal fattore gusto. Moon Magic è senz'altro la canzone più bella contenuta in Stagefright, ma il disco riesce a farsi apprezzare nella sua interezza, sicuramente in misura maggiore rispetto al precedente. A chi volesse approfondire il discorso consiglierei anche Cloack & Dagger. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Stagefright 2. Doing The Right Thing 3. Would Not Be Seen Dead In Heaven 4. Wake Up Screaming 5. Big Deal 6. Moon Magic 7. In The Stars 8. Trick Or Treat 9. Madeline
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Line Up
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Steve Bridges (Voce) Montalo (Chitarra) Pete Surgey (Basso) Gra Scoresby (Batteria)
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RECENSIONI |
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