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LEGEND CLUB, VIALE ENRICO FERMI 98 - MILANO

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Thurisaz - The Cimmerian Years
( 3537 letture )
Era là dei Cimmeri la gente e il paese
che sempre avvolge la nebbia, né mai
Elio fulgente lo guarda dall’alto
né trasvolando il cielo stellato
o dietro alla terra volgendosi fioco:
funerea copre la notte quegli uomini tristi.


Chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare. I Thurisaz vi prenderanno per mano e vi guideranno ai confini della terra e del mare, verso un luogo perennemente avvolto dalle nebbie e dall’oscurità: la terra dei Cimmeri, là dove anche Ulisse piangente si recò per evocare le anime del regno dei morti, navigando finché il sole scomparve e l’ombra coperse le vie (Odissea, XI, 13) .
Persi nella foschia di un mare freddo, desolato e senza tempo esplorerete le sonorità uniche e ricercate dei Thurisaz. Lente e profonde scorreranno le note di un raffinato doom metal, complesse linee di tastiere arricchiranno un death molto melodico, chitarre avvolgenti vi cingeranno in un atmosferico black metal. Tre voci si inseguono, si alternano, si cercano e si sovrappongono lungo le note de The Cimmerian Years: il growling basso e profondo di Peter (guitar, vocals) vi accompagnerà lasciandovi scivolare tra le braccia della notte più oscura, vi sentirete cullati dalla voce melodica e carezzevole di Kobe, (keys & clean vocals), per poi ridestarvi di colpo all’irrompere dello screaming di Mattias (guitar, screams).

Terzo album nella discografia dei Thurisaz, la band belga sembra volgere verso sperimentazioni sonore più doom rispetto a primi due album, Scent of a Dream (2004) e Circadian Rhythm (2007). Molto apprezzati da critica e pubblico i precedenti album erano maggiormente caratterizzati da una fusione tra melodic death e athmosferic black metal. Ma con The Cimmerians Years i Thurisaz riescono a compiere un ulteriore passo avanti, mettendo tutta la loro passione, tutta la loro perizia tecnica in brani dal song writing sempre molto vario ed elaborato, riuscendo a catapultare l’ascoltatore in atmosfere dark, sognanti, armonizzando melodie eleganti ed elementi doom con grande maestria e versatilità.

L’arpeggio iniziale della prima traccia, la strumentale Broken, gelido come il vento che si ode in sottofondo, lascia il posto alle chitarre distorte di My Precious Unknown, sulle quali si sovrappongono particolari melodie di tastiere dal sapore orientaleggiante.
Un ritmo più dinamico viene dato alla bellissima No Regrets, impreziosita anche dalla partecipazione di Paul Kuhr dei November Doom come guest vocalist, brano che mostra il ruolo preminente delle tastiere anche nei pezzi che hanno una marcatura più strettamente death. Una voce bassa, profonda e carezzevole ci traghetta poi nelle atmosfere più doom dell’album, con Fare Thee Well, accompagnata da chitarre in una marcia funerea verso la più ritmata Carnival of Miscreation, in una progressione musicale che si snoda nei successivi brani con un perfetto equilibrio tra black, death e doom metal.
Il nostro viaggio volge al termine, c’è spazio per un ultimo, struggente brano, A Glance of Misperception tenue melodia di piano cui si sovrappongono emozionanti, intensi accordi di chitarra carichi di pathos.

Come tante tessere di un mosaico complesso e articolato le emozioni, le atmosfere dark, l’alternarsi di growling, screaming, e clean vocals, le variazioni ritmiche, la purezza del suono, l’attenzione per i particolari, la produzione e gli arrangiamenti curati nei minimi dettagli vanno a comporre un album di grande valore, molto ricercato e raffinato, dove le note si dispiegano creando un flusso poetico e malinconico.

Please come back into the light, We'll embrace your soul tonight, We can still make things right, All grief will fade away...

Le ombre si dissolvono… ma desidero perdermi ancora nell’affascinante oscurità dei Thurisaz.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
53.73 su 26 voti [ VOTA]
Simone
Venerdì 5 Dicembre 2014, 13.13.38
5
Che palle di disco. Di un piattume e una staticitá inauditi. Argh, io gli darei 40 come voto
Sorath
Martedì 15 Novembre 2011, 22.04.15
4
Premetto che questo è il primo cd dei Thurisaz che ascolto, comunque ho visto dal vivo questa band e merita moltissimo. Il cd è stato ben realizzato anche se in un paio di episodi non mi ha entusiasmato molto, però nel complesso mi ha preso...certo dovrò ascoltarlo ancora per avere un giudizio ancor più dettagliato.
Daniele
Mercoledì 31 Agosto 2011, 21.11.14
3
Grazie alla recensione ottima,che secondo me descrive in maniera perfetta la musica dei Thurisaz,mi sono avvicinato oggi ,per la prima volta all'ascolto di questa band. Non è per fare una sviolinata,ma grazie a Metallized,che me li ha fatti conoscere.
GioMasteR
Lunedì 29 Agosto 2011, 10.08.53
2
Una delle uscite più coinvolgenti dell'anno, concordo in pieno con la valutazione e non posso che consigliare di ascoltare questa perla!!
Fulvio
Domenica 28 Agosto 2011, 21.13.04
1
Qualche assonanza di troppo nel moniker con un altro gruppo metal XD anyway la recensione mi ha convito! Li ascolterò
INFORMAZIONI
2011
Sleaszy Rider
Death / Black
Tracklist
1. Broken
2. My Precious Unknown
3. Second Mirror
4. No Regrets
5. Fare Thee Well
6. The Carnival of Miscreation
7. Inner Voices
8. Unhealed
9. A Glance of Misperception
Line Up
Mattias Theuwen - Guitars, Vocals
Peter Theuwen - Guitars, Vocals
Kobe Cannière - Keyboards, Vocals
Pepijn de Raeymaecker - Drums, Whispers
Hannes Leroy - Bass
 
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