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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Thurisaz - Circadian Rhythm
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( 2036 letture )
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Anche le migliori band prima o poi devono andare in pensione. Ci sono quelle che, pur essendo già pensionate sulla carta, continuano imperterrite a sfornare album per il semplice gusto di suonare o di fare soldi; ci sono quelle che, onestamente, accettano il pensionamento più o meno anticipato e si ritirano dalla scena a testa alta. Per ogni vecchia band che se ne va, dovrebbe nascerne una nuova che prenda il suo posto, e questo a prescindere dal fatto che il pensionamento sia stato accettato di buon grado oppure no. Oggi mi interrogo su una questione spinosa, ovvero l'abbandono delle scene da parte di una band più unica che rara: i Borknagar. Chi prenderà il loro posto quando questi, finalmente, accetteranno di andare in pensione? Chi riuscirà, tra le band giovani, ad imporsi sul mercato come hanno fatto loro, e soprattutto a rivoluzionare nuovamente il concetto di Black e della cosiddetta Avantgarde? Io un nome ce l'avrei, ma forse occorrerà ancora qualche anno per confermare le mie intuizioni. So parlando dei Thurisaz dal Belgio, una band che quatta quatta ha imposto il suo verbo tra gli addetti ai lavori, senza mai sbandierare la propria proposta ma piuttosto sussurrando all'orecchio una parola: rivoluzione. Ora come ora è giusto solo sussurrare tale parola, ma i Thurisaz hanno le carte giuste per prendere coraggio e, un bel giorno, riuscire ad urlarlo al mondo: siamo la nuova faccia dell'Avantgarde.
Tornando coi piedi per terra, va detto che Circadian Rhythm, l'ultima prova in studio della band, altro non è che un onesto tentativo di rivoluzione, o meglio ancora una buona ostentazione di personalità. Tuttavia, per fare una rivoluzione musicale non basta la personalità -ovvero la capacità di imporre un proprio trademark esecutivo- ma va raggiunta anche l'originalità -ovvero la capacità di imporre un proprio trademark compositivo. Fin dall'inizio del disco, in particolar modo il binomio rappresentato da Symbols e Falling, la band belga mette in luce tutto quello che sa fare, vale a dire del sano death black molto melodico, grazie anche all'apporto a dir poco massivo delle tastiere e degli stacchi in clean vocals. Detta così può sembrare la scoperta dell'acqua calda, perchè di band che vantano tastiera e vocione se ne trovano ad ogni angolo della strada, ma la "novità" sta nelle proporzioni tra gli strumenti (la quantità di spazio data ad ognuno nel missaggio e nella composizione), e di ingredienti musicali proporzionati alla loro maniera in giro se ne trovano davvero pochi... insomma, di personalità potenziale ce n'è a palate.
Ma l'eredità dei Borknagar (e degli Arcturus, allargando il punto di vista) è qualcosa che va oltre il buon gusto per la melodia e le strutture ben congegnate, e mi auguro che i Thurisaz riusciranno presto a trovare la propria strada per l'originalità. Un buonissimo lavoro, a prescindere dai paragoni, e che piacerà a tutti i fan del death black melodico: consigliato.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Symbols 2. Falling 3. Point of No Return 4. Circadian Rhythm 5. Fading Dreams 6. Switch To Red 7. Impending... 8. ... betrayal 9. Past Perfect
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Line Up
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Pepijn de Raeymaecker - Drums, Whispers Mattias Theuwen - Guitar, Vocals Kobe Cannière - Keyboards, Clean Vocals Hannes Leroy - Bass
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RECENSIONI |
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