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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Serpent Venom - Carnal Altar
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( 3704 letture )
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Devo essere sincero, non avevo mai sentito i Serpent Venom, ne avevo letto distrattamente qualcosa girovagando per la rete qualche tempo fa, senza mai però approfondirne realmente la conoscenza. Una mattina poi, quasi per caso, mi imbatto nuovamente nel loro nome, mi guardo attorno perplesso, pensando in quale occasione li avevo già sentiti nominare... finalmente mi decido ad andare sulla loro pagina my space e... credete nei colpi di fulmine? Io si ragazzi... sono un eterno romantico... Morale della favola? Mi ritrovo irrimediabilmente rapito dal suono di questa band doom made in England. Avete presente quel suono antico, magnetico, che ti striscia in testa divorando ogni tua resistenza? Quel suono che sembra portare con se la magia di un mondo senza tempo, dove le paure e gli incubi vanno a braccetto con i sogni e dove la musica ne è la degna sovrana. Ce l'avete presente? Perché è questo il mondo dei nostri, è questo quello che sembrano sussurrarmi mentre mi immergo in questi suoni dilatati, stuprati da riff che si poggiano sulle orecchie come macigni incandescenti. Quello che rende la musica doom così speciale è il suo rendersi sempre attuale, nonostante colma di cliché, come anche questo disco ci mostra.
Imponenti riff sabbattiani in bella evidenza, una forte componente occulta, segno inconfutabile della preponderante inclinazione dei nostri per le vibrazioni nere dei Black Widow, suoni fortemente legati alla tradizione classica dei maestri del genere, il tutto ovviamente volutamente sepolto sotto fantastiche reminescenze seventies. Insomma, nulla di nuovo, direte voi ed avete ragione: l'acqua calda è stata scoperta da un pezzo, ma è incredibile come la formula, seppur stra-abusata nel corso degli anni, funzioni ancora così bene da risultare dannatamente avvincente. A tutto questo ben di Dio, sommiamoci un packaging bellissimo, in formato book con 16 pagine ricche di immagini estrapolate da film e fumetti horror italiani degli anni 70. Insomma le ragioni per ascoltare e comprare un album di tale portata ci sono tutte! Prendete la title track ad esempio, introdotta dal suono di un vecchio mellotron squarciato dalla chitarra di Pete totalmente devota al maestro di cerimonie per eccellenza, sua maestà Tony Iommi. La traccia si muove su coordinate monolitiche, quasi dieci minuti di delirio doom, con la voce ipnotica di Gas a far da guida lungo l'ostica strada che ne domina i paesaggi. Tutte le tracce dell'album si muovono all'unisono verso le medesime coordinate stilistiche formando un lungo e pericoloso armageddon sonoro che non lascia prigionieri. Non ci sono grosse variazioni sonore fra questi solchi ma solo il fascino arcano che i Serpent Venom hanno saputo imbrigliare nei loro strumenti. Degne di menzione comunque sono Four Walls of Solitude, Under the Compass e la conclusiva The Outsider, tutte infarcite di riff grumosi e dal peso specifico enorme, il perfetto incrocio fra gli stra-citati Black Sabbath e gli Sleep di Dopesmoker.
Quest'album è un trip di proporzioni catastrofiche che si incastrerà perfettamente nel buio della vostra anima sorseggiandone le ultime resistenze ed aprendovi le porte di un inferno sorretto da incubi perpetui e speranze senza ossa... ed allora non posso far altro che augurarvi ancora una volta buon viaggio in questo nuovo oblio, tutto per voi e per la vostra sete di macabre emozioni...
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11
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Bellissima recensione! |
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10
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Mi sa che questi insieme a jessie and the ancient ones saranno i mieie prossimi acquisti...mi sa che sto invecchiando from thrash to doom.. |
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9
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Witchcraft, hai citato proprio le 3 canzoni dell'album che non mi piacciono molto. Preferisco le altre. A mio (personale) avviso, pecca un pò di fantasia, ma contando che è il primo lavoro non credo gli si possa dire altro.. Bello nel suo piccolo! |
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7
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Bel disco, anche se qualche accelerazione in più come in Four Walls e Outsider l'avrei gradita maggiormente per spezzare un po' di più. Ma è cercare il pelo, diciamo  |
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6
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Hai incuriosito anche me soprattuto citando gli Sleep (Immensi). Ascolterò con curiosità |
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5
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cazzo che album..voto 85..ma anche 82 puo' andar bene.. ottima rece! |
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4
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bellissima recensione,il disco l'ho ascoltato e merita davvero,il voto mi sembra più che leggiittimo,tra l'altro non avevo ancora trovato nessuna recensione di questo album in giro... |
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3
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@Nu Metaller....rispetto i tuoi gusti nel modo più assoluto,capisco che il genere non è dei più in voga ..ma anche solo per curiosità prova a dargliela una chance..magari ne rimarrai affascianto anche tu..  |
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2
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Devo essere sincero che è una bella recensione, però non darò nessun voto perchè il doom metal non mi piace molto...=( |
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1
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mi ha incuriosito un casino, devo ascoltarlo!!! bella recensione |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Carnal Altar 2. Blood of the Serpents 3. Four Walls of Solitude 4. Conjuration 5. Under the Compass 6. Devilshire 7. The Outsider
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Line Up
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Gas - Vocals Pete - Guitar Paul - Drum Nick - Bass
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