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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 2366 letture )
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L’anno prossimo ricorrerà il 50° anniversario della morte dell’amatissima attrice statunitense Norma Jeane Baker, in arte Marilyn Monroe, suicidatasi all’età di soli trentasei anni. A rendere omaggio a questo mito intramontabile ci hanno pensato i Saracen, rock band inglese con quasi 40 anni di carriera alle spalle, che sino al 1980 era nota con il monicker Lammergier. I nostri hanno, infatti, realizzato addirittura un concept album, intitolato semplicemente Marilyn, che costituisce il quinto full lenght in studio della loro esigua discografia. La formazione di Derbyshire ha fatto le cose in grande avvalendosi della collaborazione di special guest di tutto riguardo quali il sassofonista Snake Davis (Eurythmics, M-People), i cantanti Steve Overland (FM), la norvegese Issa, ma soprattutto Robin Beck che presta la sua meravigliosa ugola in ben cinque degli undici brani che compongono il platter.
Marilyn è un lavoro inquadrabile in un hard rock fortemente melodico, tutto sommato gradevole, magistralmente suonato e che vanta una produzione eccellente; pur non ravvisando momenti particolarmente eccelsi, né tantomeno innovazioni di sorta, dispone di un songwriting che ha il merito di permanere a livelli quasi sempre di buona fattura con una forte predilezione da parte del sottoscritto per le composizioni nelle quali compare il sassofono e per quelle in cui canta la citata Robin Beck. L’opener The Girl: Norma Jeane, introdotta dagli schiamazzi di alcuni bambini, è uno strumentale dominato dal sax di Davis, accompagnato dalle tastiere di Bradder, che conferisce al pezzo una veste malinconica e toccante. La seguente The Orphan: Whither The Wind Blows ha contorni precipuamente A.O.R. con un andamento armonioso, un pregevole tema portante ed una convincente prova vocale dell’immarcescibile singer Steve Bettney. Interessante The Dreamer: Hold On cantata da Issa con ancora sugli scudi il sax ed un arpeggio acustico di chitarra assicurato da Rob Bendelow tanto semplice quanto efficace, sugli scudi il finale in crescendo. Nella rockeggiante e dirompente The Model: Make This Body Work, in stile Saracen vecchio stampo, compare per la prima volta Robin Beck magistralmente a suo agio nel contesto di un pezzo dai contorni decisamente hard rock. Nella struggente The Actress: Who Am I si apprezza il fantastico duetto Beck/Overland, brano easy listening ed alla fin fine anche un po’ stucchevole che cresce, poi, efficacemente d’intensità fino alla ripresa dell’andamento melodico. Nella blueseggiante The Wife: Love Like A Razorblade si apprezzano gli intriganti fraseggi alle sei corde di Rob Bendelow, mentre con The Patient: Break The Spell si rientra prepotentemente nell’hard rock grazie ad un riff portante graffiante e deciso; l’acustica The Mistress: Not For Sure e la struggente ballata The Forsaken: Feel Like Going Home, giocata su una ritmica soffusa tipica del valzer inglese, pongono in risalto la stupenda voce dell’avvenente Beck; The Witness: Unfinished Life, aperta dal famosissimo discorso tenuto da J. F. Kennedy alla Convention Democratica del 1960, ha un incedere incalzante, ma nel complesso è anche una delle song meno riuscite. Chiude questa opera rock l’energica The Woman: Marilyn con vette elevatissime raggiunte dal vocalism di Robin Beck alias Marilyn Monroe, la vera protagonista di questo lavoro. Nel finale c’è posto anche per una hidden track ripresa del tema portante di The Actress: Who Am I con il sax di Davis ancora protagonista.
Marilyn è un album per certi versi spiazzante, intriso di un’atmosfera melodiosa e che potrebbe far storcere il naso ai vecchi fan del gruppo per la sua veste a tratti leggerina, addirittura incline al pop; in definitiva si tratta, però, di un azzardo che va comunque premiato perché contiene alcuni momenti emozionanti (da ascoltare magari insieme alla propria ragazza) che certamente potranno essere apprezzati anche da un pubblico non avvezzo alle tipiche sonorità arcigne del rock.
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2
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altro immenso capitolo dei Saracen, con una Robin Beck sugli scudi |
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Album molto buono e per certi versi coraggioso. Forse si potevano in effetti evitare gi ammiccamenti al pop, ma 80/100 li vale tutti. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Girl: Norma Jeane 2. The Orphan: Whither the Wind Blows 3. The Dreamer: Hold On (feat. Issa) 4. The Model: Make This Body Work (feat. Robin Beck) 5. The Actress: Who Am I (feat. Beck & Overland) 6. The Wife: Love Like A Razorblade 7. The Patient: Break the Spell 8. The Mistress: Not For Sure (feat. Robin Beck) 9. The Forsaken: Feel Like Going Home (feat. Robin Beck) 10. The Witness: Unfinished Life 11. The Woman: Marilyn (feat. Robin Beck)
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Line Up
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Steve Bettney (Voce) Rob Bendelow (Chitarra) Paul Bradder (Tastiere) Richard Bendelow (Basso, Voce) Paul Gibson (Batteria)
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RECENSIONI |
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