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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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We Came As Romans - Understanding What We’ve Grown To Be
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( 3924 letture )
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Siamo sinceri, se siete sempre stati fra i detrattori del post-hardcore, o del metalcore in generale, potete tranquillamente passare oltre. Gli statunitensi We Came As Romans non aggiungono niente di nuovo all’ormai fin troppo consolidata formula di band come gli Asking Alexandria o i Silverstein. Se invece, per problemi ormonali o per l’età, state ancora facendo i conti con la pubertà, potrebbe rivelarsi un acquisto azzeccato, o quantomeno potrebbe essere un bel regalo di natale per la vostra nipotina che ha imparato a scrivere tutte le lettere dell’alfabeto. Battute squallide a parte, per onore di obbiettività, il prodotto in questione non è da scartare a priori, il disco è godibile e tutto sommato scivola via senza intoppi (e senza pretese), ma la mancanza di originalità, di freschezza o di qualsiasi accenno di idea innovativa, lo rendono tiepido e insapore come il caffè di Starbucks.
L’inizio non è male, Mis//Understanding possiede abbastanza grinta da non indurci ad avvolgere il disco con del nastro adesivo fluorescente in modo da poterlo usare come bersaglio notturno per il tiro al piattello. Se anche dopo l’ascolto di Everything As Planned non avrete ancora iniziato a scrivere lettere minatorie alla Nuclear Blast, che se ne frega della qualità e continua a spremere queste sue magrissime galline dalle uova d’argento, dubito che il resto del disco riuscirà a mantenere sopito il vostro istinto omicida. Riff banali, melodie già sentite fino al totale annichilimento degli attributi sessuali, ultra abusati breakdown, quel poco di buono che la band dimostra in aggressività e compattezza del sound viene oscurato da una ripetitività e da una noia che non lasciano scampo.
Ripeto, il lavoro non è cosi malvagio, perlomeno se non avete mai ascoltato metalcore prima, in tal caso troverete un disco godibile, niente di particolare ma passabile. Ma nel più probabile caso in cui sappiate benissimo cos’è il metalcore, e nell’ancora più probabile caso in cui ne abbiate le scatole piene, non vedo proprio perché dovreste perdere tempo (figuriamoci soldi) con l’ennesimo disco metalcore dell’ennesima band metalcore. Potrei essere buono e regalargli quella manciata di punti che gli permetterebbe di raggiungere la sufficienza, ma penso di essere stato già abbastanza generoso nel dedicargli il mio tempo, nonché la vostra attenzione. Eppur vi dirò, anticipando le vostre lamentele, che anche questa roba va trattata, se non altro per proteggere le fasce più giovani dalle trappole del music biz.
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12
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Da fruitore del genere, posso dire che sono mediocri. Provato ad ascoltarli più volte ma... ci sono gruppi medi che ascolti anche tranquillamente perché qualche sprazzo di originalità ce l'hanno. Poi ci sono band come loro che purtroppo non riescono a darsi un tono. Ci riusciranno nel loro quarto album? È tutto da vedere |
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11
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nuclear blast....metalcore.... succhi di frutta,non ho capito cosa c'entrino con questa recensione, decisamente era meglio se non commentavo, eheh... |
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10
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Davvero un peccato, Mark è uno dei miei cantanti preferiti.. Resto sintonizzato con piacere allora  |
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9
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LOL, bellissimo il fatto che siate finiti a parlare delle varietà di caffè invece che discutere del disco in questione! Effettivamente, a nessuno importa un fico secco dell'ennesimo, insulso disco metalcore che ci propina il mercato americano. |
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8
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@Sonny: ahah bravo hai pescato bene! Purtroppo si, basta controllare il suo myspace, per ora la band è composta da Kris Kohls alla batteria, un certo Marc DeLeon alla chitarra solista e Tim Fluckey e Dave DeRoo che, oltra a suonare come al solito chitarra e basso, si alterneranno (almeno cosi sembra per ora) alla voce. Personalmente penso che sia una decisione pessima, ma oramai si è capito che nessun cantante può sostituire davvero Mark, non c'è speranza per gli Adema. Comunque se ti piacciono ti consiglio di restare sintonizzato su Metallized, ci sarà una "sorpresina" a riguardo fra non troppo! |
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7
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Visti live l'estate scorsa, non mi dicono nulla... Ce ne sono veramente troppi di gruppi così. @AdemaFilth, so che non centra, ma approfitto per chiederti... Mark Chavez ha davvero lasciato di nuovo? Niente nuovo album dunque..? |
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6
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BAH, gli americani non capiscono nulla di caffè... se quella broda che mi vendevano nel Maine (posto magnifico, altro che quel carnaio invivibile di NYC) era caffè, io sono Oronzo Canà. |
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5
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Beh si in effetti sono due cose abbastanza diverse, diciamo che è come la differenza fra una spremuta d'arancia e un succo preso al supermercato. Oltre ad avere un buon sapore, la spremuta è più "pura" e salutare, ma ciò non toglie che i succhi in bottiglia o tetrapak siano comunque buoni, forse persino di più, anche se la qualità in termini proteitici va a farsi benedire (acqua e zucchero insomma). Certo il caffè non è che faccia cosi bene in fin dei conti, ma penso che il paragone renda comunque l'idea della varietà. Se poi provassimo a mischiare il caffè e il succo d'arancia, potrebbe comunque venir fuori qualcosa di meglio del nuovo disco dei We Came As Romans. |
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4
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Eh per me espresso e caffè americano non si possono paragonare, sono due cose diverse adatte a momenti diversi... in effetti dimenticavo che sei napoletano! |
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3
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Beh, tralasciando il fatto che a me non piace (il caffè è una di quelle cose intoccabili per noi napoletani, mica abbiamo solo i neomelodici!), effettivamente è stato un colpo un pò basso paragonarlo alla musica dei We Came As Romans, le mie più sentite scuse a Howard Schultz. |
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2
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Ehm... vorrei spezzare una lancia in difesa del caffè di Starbucks... |
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1
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TRISTEZZA A PALATE, tristezza a palateeee.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Mis//Understanding 02. Everything As Planned 03. What I Wished I Never Had 04. Cast The First Stone 05. The Way That We Have Been 06. A War Inside 07. Stay Inspired 08. Just Keep Breathing 09. Views That Never Cease, To Keep Me From Myself 10. What My Heart Healed 11. I Can’t Make Your Decisions For You 12. Understanding What We’ve Grown To Be
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Line Up
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Dave Stephens - Vocals Kyle Pavone - Vocals/Keys Joshua Moore – Guitar Lou Cotton - Guitar Andy Glass - Bass Eric Choi - Drums
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RECENSIONI |
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