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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Patrick Hemer - More Than Meets The Eye
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( 2480 letture )
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Qualcuno si ricorderà degli Horizon, band power-progressive metal formatasi nel 1998 che nel decennio scorso riuscì a strappare un certo successo, soprattutto in Giappone (la rivista Burrn! la definì “legendary band"). Lo scioglimento, se non ufficiale di fatto, attendeva però la band, il cui ultimo album risale al 2004.
Oggi Patrick Hemer, mastermind degli Horizon nonché chitarrista e cantante, torna a recitare la propria parte nell’universo della musica pesante. Maestro delle sei (se non sette) corde, nel corso degli tempo il tedesco ha svolto svariate attività, dall’insegnante al produttore, e può vantare innumerevoli collaborazioni con svariati artisti. Un nome di una certa risonanza, soprattutto nel mondo dei chitarristi. Il nostro Patrick non riesce a restare lontano troppo a lungo dal metal e, a sette anni di distanza dall’acclamato World Apart degli Horizon decide di tornare sul palcoscenico con il proprio progetto solista. Chiamati a sé il batterista Tom Wagner e il tastierista David Casanova, musicisti eccezionali, inizia a lavorare su More Than Meets The Eye.
Il risultato, volendo essere diretti, non è dei migliori. Il lavoro sembra partire bene con Up from the Ashes, caratterizzata da un articolato intreccio strumentale e dagli efficaci solismi del leader del progetto, ma la buona riuscita della canzone viene funestata dall’ingresso della voce di Patrick, del tutto priva di mordente, poco ispirata e fondamentalmente poco gradevole. Il problema si ripercuote inevitabilmente lungo tutto l’album, che ha anche un altro fondamentale problema: più ci si addentra più sembra un mero esercizio di stile. Da amante dello shredding mi dispiace affermare che quello proposto in More Than Meets The Eye dal suo creatore è sterile e freddo se non banale, ed essendo, com’è logico aspettarsi, il perno dell’album, altrettanto logica è la conclusione sulla bontà di quest’ultimo. Infine, senza voler sparare sulla croce rossa, nemmeno la produzione è di gran livello, e anche quest’ultima colpa va affibbiata a Patrick Hemer, che, volutosi occupare a 360 gradi del progetto, ha ignorato in modo eccessivo gli altri membri e strumenti a favore dei propri virtuosismi, togliendo brillantezza e sapore che forse avrebbero potuto reggere meglio la già traballante impalcatura su cui si è ostinato a danzare Hemer.
Il crollo è inevitabile.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Up From The Ashes 2. Thorn In My Flesh 3. Edge Of Insanity 4. For All Eternity 5. Firelight 6. The Godfather 7. Panem Et Circenses 8. Legend In Your Own Mind 9. Death On Two Legs 10. Guilty 11. Terra Incognita
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Line Up
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Patrick Hemer: guitars - vocals Tom Wagner: drums David Casanova: keyboards
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RECENSIONI |
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