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The Yardbirds - For Your Love
( 4718 letture )
Non so se, e quanto, altre band sono risultate a posteriori delle incubatrici di modernità così come i The Yardbirds. Già, perché credo siano sufficienti i nomi di Eric Clapton, Jeff Beck, e Jimmy Page, chitarristi che si sono avvicendati all'interno della line up del gruppo, per dare un'idea di quanto importante sia stata l'attività (peraltro ancora in corso) di questo gruppo. I tre, infatti, con tempistiche e modalità differenti, contribuirono in maniera determinante a stabilire i canoni che in seguito avrebbero definito anche gli standard esecutivi dell'hard rock e dell'heavy metal, con l'uso di effetti ed introduzione massiccia del virtuosismo solistico. All'epoca di For Your Love, nel 1965, la band viveva un momento di difficoltà, dato che Clapton, allora integralista del blues, non aveva tollerato che un singolo come For Your Love, motivo beat di ispirazione Beatlesiana, scritto da un futuro 10 CC come Graham Gouldman e giunto al numero tre della charts, potesse rappresentare presso il grande pubblico il sound di una band che, invece, si era sempre distinta per l'approccio blues e colto. Clapton di fatto era già un ex, tanto da non comparire ufficalmente sul disco e dopo aver segnalato un giovanissimo Jimmy Page come sostituto (offerta inizialmente declinata), lo stesso Page raccomandò tale Jeff Beck, che si ritrovò quindi nei The Yardbirds.

L'album For Your Love fu di fatto un'operazione di marketing voluta dal produttore Giorgio Gomelsky, che alla vigilia di un tour americano, pensò di far presentare la band da un LP. In pratica questo non è altro che una raccolta di singoli (pratica non rara nella metà degli anni 60), b-sides, demo e tre pezzi tratti dalle prime registrazioni con Beck, mentre gli altri otto vedono ancora all'opera Clapton. Il risultato finale è un album che, per forza di cose e sentito con orecchie moderne, è piuttosto frammentario. Da un lato i blues nei quali Slow Hand si trova perfettamente a suo agio, come I Ain't Got You e Good Morning Little Schoolgirl, veri esempi di standard, esaltati per lui; dall'altro Jeff Beck, col terzetto rappresentato da I'm Not Talking, I Ain't Done Wrong e My Girl Sloopy, nel quale mostrava già le caratteristiche peculiari del suo stile sperimentale così come, del resto, Clapton mostrava già quelle che poi avrebbero portato all'esperienza dei Cream.

Nonostante la produzione non sia di prima qualità nemmeno per i parametri del periodo, ed a dispetto del fatto che questo album-compilation sia di fatto concepito per compiacere il pubblico USA, For Your Love è un disco importante ed anche divulgativo, sia per conoscere l'approccio bianco al blues, che tanti frutti avrebbe dato di lì a poco, sia per conoscere dei pezzi difficilmente ascoltabili al giorno d'oggi nei contesti moderni. Inoltre, avere un disco degli The Yardbirds sul proprio scaffale, vuol dire possedere una copia di uno dei mattoni fondamentali che fa parte della fondamenta più nascoste e profonde dell'edificio metallico che sarebbe stato edificato a partire dalla fine degli anni 60/inizio anni 70. L'abbandono del bassista Paul Samwell-Smith , aprì le porte al suo sostituto, ossia Jimmy Page, che poi passerà alla chitarra, prima insieme a Beck, poi da solo dopo l'abbandono di quest'ultimo. Infine la scissione: da un lato Relf e McCarty (voce e batteria) a formare i Renaissance, e dall'altro i New Yardbirds, che dopo alcuni tentativi, inserirono un nuovo singer di nome Robert Plant, che tirò dentro un suo amico come batterista, tale John Bonham. Rimaneva un ultimo tassello per dare il via ad una delle storie rock più avvincenti di sempre ed il mosaico si completò quando il bassista Chris Dreja decise di abbandonare per darsi alla fotografia. C'era un turnista molto dotato che poteva sostituirlo, si chiamava John Paul Jones. Nel 1968 i New Yardbirds decisero di cambiare nome, ma questa è una storia che immagino conosciate già.

Una curiosità: di questo album esiste una ristampa del 2001 in cui è possibile ascoltare -tra gli altri- due pezzi molto singolari. I The Yardbirds infatti, parteciparono al Festival di Sanremo del 1966 (dove Mike Bongiorno li presentò come I Gallinacci) affiancando, come si usava allora, artisti nostrani. Una di queste canzoni è Questa Volta, in coppia con Bobby Solo; l'altra, una surreale Paf Bum con Lucio Dalla. E' proprio divertente immaginarli al Festival e con Bobby Solo in particolare, no?



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
67.15 su 46 voti [ VOTA]
fabio II
Martedì 7 Febbraio 2012, 14.01.50
16
Richard, sei un grande, grazie per la specifica riguardo Brian Auger: di lui, caso strano, mi piacciono anche le cover! Mitica 'Inner City Blues' di Marvin Gaye ( preso a fucilate dal padre: cantava come un angelo, chissà cosa dovrebbe fare quello di Ligabue!, scusate la battuta ma ci stà )
BLS Furlan Chapter
Sabato 28 Gennaio 2012, 16.50.24
15
Ottima recensione per un album di una delle band più importante del panorama rock degli anni '60: complimenti Raven! Non conosco l'intero disco ma alcune canzoni: certo, oggi suonano sicuramente datate ma le rivisitazioni nel recente "Birdland" le rendono fruibili a chi si avvicina per la prima volta a questo gruppo seminale per l'HR e l'HM.
il vichingo
Sabato 28 Gennaio 2012, 13.59.53
14
Una band che purtroppo (si PURTROPPO) non mi è mai piaciuta molto, pur riconoscendone la grandissima importanza nel panorama blues/rock.
Richard
Sabato 28 Gennaio 2012, 13.41.58
13
Una curiosità ... L'intro di For Your Love, quella specie di clavicembalo, è stato suonato da un loro talentuoso amico che si trovava in studio per affrontare una sua produzione con Giorgio Gomelsky. Quel tastierista risponde al nome di BRIAN AUGER... In italiano "For Your Love" diventerà "Finirà" ad opera dei Quelli, dei Satelliti, Ricky Gianco, Equipe 84, Ombre di Bronzo e decine di altri gruppi beat.
therox68
Venerdì 27 Gennaio 2012, 17.53.04
12
Dagli alfieri del blues bianco nasce di sana pianta il chitarrismo rock moderno ed il vocabolario imprescindibile che getterà le basi armoniche/melodiche ed espressive della "nostra" musica non solo per il riffing e solismo pentatonico ma anche per quello diatonico, vedasi jeff beck. Devozione assoluta.
Jimi The Ghost
Venerdì 27 Gennaio 2012, 15.45.21
11
Voto 50??? Ma basta...
fabio II
Venerdì 27 Gennaio 2012, 14.25.51
10
Ciao Undercover! Vabbè dai, speriamo siano sempre meno. Ottima la tua disamina
Undercover
Venerdì 27 Gennaio 2012, 14.19.50
9
FabioII pensiero correttissimo e condividibilissimo il tuo, purtroppo il concorrere è spesso una tendenza di moda più che un riflesso caratteriale, è come il voler conquistare l'ultima fetta di torta in una lunga tavolata ricca di partecipanti, il primeggiare sterile che porta a un "ho vinto" che ha un valore pari a 0. Condividere è spesso più difficile e fraintendibile, tacciato di presunzione e accomunato ad altre caratteristiche poco gentili, l'abbiamo spesso visto anche in questa sede da personaggi poco, ehm, gentili.
fabio II
Venerdì 27 Gennaio 2012, 13.50.55
8
Saggissimo Raven, eppoi 'l'ignoranza' se vista come volontà di progresso è soltanto una cosa buona. Ricordiamoci sempre che la mente di per se è statica, ma i pensieri, il ragionamento e la visualizzazione che nè consegue, rappresentano la fase dinamica della mente stessa che attre gli elementi necessari alla crescita. Il vero ignorante è colui che compete, anzichè condividere. 'For Your Love'
Raven
Venerdì 27 Gennaio 2012, 13.11.35
7
Ringrazio anche te, ma da questo punto di vista siamo tutti ignoranti, il materiale da conoscere per il vero appassionato è sterminato, e nessuno può dire di conoscere tutto, noi per primi.
Undercover
Venerdì 27 Gennaio 2012, 13.09.19
6
Leggo certe recensioni e comprendo, pur conoscendo a esempio gli aneddoti sanremesi citati da Raven, di essere un profondo ignorante, c'è troppo da riscoprire e sono troppi pochi i mezzi per farlo soprattutto per chi ha il credo, come il sottoscritto, dell'originale, è una tortura quasi non arrivare mai a possedere tutto ciò che si vuole e contemporaneamente un grandissimo piacere avere la piena consapevolezza che ci sarà sempre qualcosa d'immenso d'aggiungere alla propria conoscenza e collezione, thanks Raven.
Raven
Venerdì 27 Gennaio 2012, 12.49.54
5
Vi ringrazio.
IlFantasmadelNatalePassato
Venerdì 27 Gennaio 2012, 12.27.04
4
Grandissimo Raven, grandi gli Yardbirds, evviva la musica e la cultura musicale - è questo che rende metallized qualcosa di diverso.
fabio II
Venerdì 27 Gennaio 2012, 10.52.20
3
Grande Raven, secondo me hai centrato il punto nodale; cioè il singolo 'For Your Love' che sbancò nelle feste della Swinging London, tutte minogonne e Mini Minor. Poteva l'uomo del blues Clapton festeggiare? Ovviamente no! Come dice il Padre Robert Johnson 'L'uomo del blues canta quello che non ha, e che non avrà mai!'. Passaggio seminale.
Jimi The Ghost
Venerdì 27 Gennaio 2012, 10.13.17
2
Ottimo disco. Questa è scuola della musica. Quoto HM.
hm is the law
Venerdì 27 Gennaio 2012, 8.57.06
1
Le origini, le origini, mai dimenticare le origini di tutto ed in fatti siamo qui per ricordarle!
INFORMAZIONI
1965
Epic Records
Blues
Tracklist
1. For Your Love
2. I'm Not Talking
3. Putty in Your Hands
4. I Ain't Got You
5. Got to Hurry
6. I Ain't Done Wrong
7. I Wish You Would
8. A Certain Girl
9. Sweet Music
10. Good Morning Little Schoolgirl
11. My Girl Sloopy
Line Up
Keith Relf (Voce, Armonica)
Eric Clapton (Chitarra, escluse tracce 2, 6, 11)
Jeff Beck (Chitarra su tracce 2, 6, 11)
Chris Dreja (Chitarra)
Paul Samwell Smith (Basso, Cori)
Jim McCarty (Batteria, Cori)
 
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