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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 2781 letture )
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Una delle proprietà principali del metal è la sua capacità di rinnovamento e di assimilazione e reinterpretazione delle influenze esterne; una capacità di reinventarsi, almeno in certi generi, senza dubbio positiva e stimolante per il musicista e per l’ascoltatore, sempre che l’evoluzione stilistica avvenga con senno e logica.
È senza dubbio questo il caso degli Acyl (parola che significa genuino in arabo), gruppo metal sperimentale nato a Parigi nel 2007. Composti in breve tempo svariati pezzi, nel 2010 vede la luce l’ep The Angel’s Sin, anticipatore di questo lavoro, Algebra, primo full lenght della band. Caratteristica principale della band è l’utilizzo di elementi di musica etnica evidentemente derivanti dalle origini personali degli autori.
Il lettore si chiederà dove sta la novità: non sono stati i primi e non saranno gli ultimi a contaminare il metal in modo simile. La risposta è semplice: l’impiego di sonorità e melodie estratte dalla cultura arabo-berbera, nonchè degli strumenti tradizionali (per noi inusuali) atti a crearle, è talmente massiccio che a tratti ci si può interrogare se non sia il metal a fare il ruolo di influenza! La somma delle parti tuttavia è orchestrata alla perfezione e la miscela è davvero esplosiva.
La proposta degli Acyl appare ben chiara fin dalle prime battute dell’album (che ad alcuni ricorderanno vagamente i Sepultura di Roots) con Ungratefulness: i cori di timbro etnico, uno dei punti di forza del disco, fanno immediatamente la loro comparsa; seguono l’ingresso della chitarra, strumento che non risulta snaturato nonostante le sonorità atipiche che si ritrova a dover conciliare, e il basso elettrico con cui Salah si esprime ad alti livelli con un ottimo groove. Altra caratteristica peculiare è l’adozione da parte del cantante Amine , nonostante un’eccellente dimostrazione di abilità in pulito, di una voce tipicamente death, anch’essa capace di integrarsi alla perfezione nel progetto Acyl.
Difficile insomma catalogare l’offerta del progetto nato in Francia: sfuriate death si innestano su strutture progressive caratterizzate da melodie provenienti dal Maghreb. Chitarre, basso e batteria sono accompagnati da strumenti esotici quali Bendirs, Guellal, Derbouka, Gumbri, Karkabous, Oud, Guesba, Udu e Tare. Sarebbe stato facile cadere nell’errore di dare maggior risalto al contorno e alle spezie piuttosto che alla portata principale, ma fortunatamente gli Acyl si dimostrano lungimiranti ed attenti e evitano facilmente il tranello dando ai sapori di Algebra un’unità fuori dal comune. Tutto si mescola alla perfezione e il cliente non può che leccarsi i baffi. Ottima prova.
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Sabato prossimo vado a vederli in concerto, sono proprio curioso di vedere come suonano live |
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Mi è arrivato stamattina. Gran disco. |
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Questi si faranno conoscere, dal vivo devono essere un'esperienza rara. |
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Da amante di tutto ciò che é contaminazione e melting, sono andato a curiosare sul loro sito (ottimamente strutturato, veramente professionale!) ed ascoltarmi in streaming alcuni loro pezzi. La loro proposta diventa però, a mio parere, un pelo troppo "completa", diavolo c'è veramente di tutto: death, ritmiche maghrebine, cori berberi, strumenti tradizionali sahariani, clean & harsh vocals... insomma troppa verdura nel minestrone, senza che un gusto sia sopra gli altri. Comunque l'album l'ho preso da iTune, ora me l'ascolto tutto con calma e poi voto, ma a pelle direi 75/80 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ungratefulness 2. Head on Crash 3. Al Kiama Chapter 1: Caldeira 4. Al Kiama Chapter 2: Cirat 5. Barzakh 6. Back to Death 7. Babyl Chapter 1: The False Gods 8. Babyl Chapter 2: Weak And Proud 9. Creation Chapter 1: Demiurge 10. Creation Chapter 2: The Mold 11. Creation Chapter 3: Autonomy 12. Hijrah
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Line Up
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Reda - Guitar, Ethnic Choirs, Taditional Percussions Michael - Drums, Samplers, Ethnic Choirs Salah - Bass, Ethnic Choirs,Traditional Percussions Amine - All Vocals, Guitar, Ethnic Choirs, Oud, Algerian Mandoline, Traditional Percussions
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RECENSIONI |
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