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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Mourning Dawn - For The Fallen... (2LP reissue)
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( 2720 letture )
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Continua imperterrito il lavoro di consolidamento della Aesthetic Death Rec. che, album dopo album e anno dopo anno, si è costruita uno status di cult label al pari di etichette ben più grandi e prolifiche e senza dover ricorrere a stupidi sensazionalismi, ma concentrando la propria attenzione nella scelta di bands dall'indiscusso valore come Esoteric, Endura, Eibon, etc. Oggi siamo qui per parlare del doppio LP dei francesi Mourning Dawn, il quale - sin dal packaging - si presenta come un lavoro molto interessante; difatti siamo al cospetto di un doppio picture disk su vinile pesante - corredato da un artwork molto ben curato ed elegante - incentrato sul triste tema dei caduti in guerra. L'album difatti è dedicato, come chiaramente lascia intendere il titolo dell'opera, a tutti quei giovani che partirono per la guerra senza mai più fare ritorno; lontani da una precisa connotazione politica, la band analizza il dramma del distacco e della perdita.
Dal punto di vista prettamente musicale, ci troviamo al cospetto di un monumentale black/doom capace di unire sapientemente le influenze di grandissime bands come Unholy, Katatonia e Bethlehem, in uno stile perfettamente in equilibrio tra la parti glaciali tipiche del black metal e le atmosfere ipnotiche e rarefatte e rallentamenti mozzafiato, il tutto in un lavoro che - nel suo genere - trova ben pochi rivali nella scena odierna. L'opener In Flanders Fields si presenta con tutta la sua carica di desolazione; caratterizzata da un arpeggio monocorde che accompagna l'incedere greve della batteria, sul tutto si staglia uno screaming che definirei semplicemente straziante. Chi inizia a conoscere i miei gusti musicali sa bene che non sono un sostenitore delle depressive black metal bands dal suono zanzaroso, ed i Mourning Dawn non possono che rafforzare questa mia tendenza, facendosi artefici di un guitar work possente e granitico che - special modo nelle parti lente - dona vigore a dei brani che altrimenti non avrebbero potuto spingersi su simili lidi sonori. Bellissima la successiva God Damn The Sun: lunga e piena di spunti interessanti, dove spesso compare il fantasma dei primissimi Katatonia a guidare le gesta del quartetto francese, come se fosse un angelo custode che in battaglia protegge l'anima dei soldati. Il lato A si conclude con Sick, brano dall'incedere abbastanza ritmato, sul quale è possibile apprezzare nuovamente un riffing malinconico e allo stesso tempo gelido che, per semplicità, potremmo definire depressive, ma al suo interno lascia intravedere molte altre influenze ben più disparate che sarebbe riduttivo riassumere in una semplice parola di uso comune.
Girando lato troviamo la struggente Epitaph, caratterizzata da delicate atmosfere destinate a scontrarsi con una base black robusta in un connubio abbastanza ben riuscito, mentre è solo con la successiva The River Flow che si entra nel vivo del disco. L'influenza dei Bethlehem di Dark Metal è spudorata, ma - nonostante l'evidenza - il brano è talmente bello da potergli perdonare questo piccolo plagio. La lentezza del doom sposa la freddezza del black metal in un abbraccio molesto e malsano, cosa che negli ultimi tempi mi è capitato di sentire sempre più raramente. Questo brano, infatti, è la perfetta sintesi tra la lentezza tipica del doom, il riffing gelido e deprimente del black più ferale e le tipiche urla malsane del black, le quali, soprattutto nelle parti più lente, donano un'aura mortifera veramente pregevole. Il lato C prosegue con la doppietta For The Fallen/Dead Youth, che alternano momenti tirati a parti più cadenzate fino ad arrivare a concedersi anche degli stacchi doom molto lenti e di grandissimo valore, il tutto arrangiato sapientemente e in modo tale da non affaticare l'ascoltatore. A concludere il lato troviamo la bellissima Ashes, l'episodio più lento del disco e anche uno dei brani più belli della loro intera discografia. Puro black/doom senza compromessi.
Le mie intuizioni riguardo ai maestri che hanno ispirato questi francesi erano assolutamente fondate: in conclusione di questo lavoro troviamo infatti ben due cover, la prima dedicata proprio ai grandissimi Bethlehem dei tempi di Dictius Te Necare, dove i nostri eseguono Dorn Meiner Allmacht in una versione abbastanza fedele all'originale (anche per quanto riguarda lo screaming particolarmente rabbioso ed alienante del buon Jürgen Bartsch) manifestando tutta la loro ammirazione nei confronti di una band assolutamente imprescindibile ed inarrivabile nel suo genere. La seconda cover omaggia gli albionici Paradise Lost con un brano tratto dall'esordio Lost Paradise del 1990, sul cui valore mi sembra abbastanza inutile discutere.
Con questo For The Fallen... la Aestethic Death Rec. aggiunge una nuova perla al suo già nutritissimo rooster, e che oggi si arricchisce di un album consigliatissimo sia per gli amanti del depressive black che per tutti i fans delle bands sopracitate.
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6
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album spettacolare. per me da 100 |
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5
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@Undercover Sono stato tra i primi a preordinarlo. |
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4
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Altro album aggiunto alla lista...  |
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3
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EA è in programmazione. Scusate per l'attesa! |
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2
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@Kuru: VAI A COMPRARLO  |
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1
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Disco fantastico. Mi chiedevo,a proposito di doom,recensirete anche Ea-Ea? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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SIDE A 1 - In Flanders Fields 2 - God Damn The Sun 3 - Sick SIDE B 4 - Epitaph 5 - The river flow SIDE C 6 - For The Fallen 7 - Dead Youth 8 - Ashes SIDE D 9 - Dorn meiner allmacht (Bethlehem cover) 10 - Rotting Misery (Paradise Lost cover)
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Line Up
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L (guitar, vocals) V (bass) F (guitar) N (drums)
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RECENSIONI |
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