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Waning - The Human Condition
( 2636 letture )
Il sovraffollamento mette in serio pericolo la longevità di una specie. Avete presente quando mettete una trentina di pesci rossi in un acquario troppo piccolo e, nonostante li nutriate a sufficienza, questi cominciano a mostrare segni di morsi su coda e pinne? Sono ben pasciuti per tutto il mangime che ricevono, eppure li scoprite a cibarsi di nascosto del cadavere di un compagno, ucciso con le loro stesse avide mascelle. Ecco, la riduzione dello spazio permette lo sviluppo di atteggiamenti aggressivi che mirano all'autoconservazione mediante sfoggio di aggressività e decimazione degli esemplari più deboli ed indifesi, fino a riportare rapporto numero/spazio entro valori sufficienti a garantire una zona di individualità abbastanza ampia.
Oppure, una specie sufficientemente sveglia si rende conto che i tempi stanno cambiando e punta all'unica arma che garantisce una sopravvivenza senza forme di primitivo cannibalismo: l'evoluzione.

Spesso i più seguono i trend attuali e cercano di battere il ferro finché è caldo, sacrificando quel briciolo di personalità in onore di qualche vendita in più, oppure si ostinano ad andare apparentemente controcorrente, pur pescando a piene mani dalla tradizione e da quanto è pubblicamente apprezzato da almeno vent'anni; nel frattempo qualcun altro prova ancora a ritagliarsi dello spazio all'interno del genere, interpretando con stile nuovo i sentimenti che da sempre infiammano il nero metallo.
L'esempio di oggi sono gli svedesi Waning, di ritorno a quattro anni dal predecessore Population Control, un quintetto che tende a passare inosservato dal punto di vista mediatico, apparentemente senza fare il botto anche dal punto di vista sonoro.
Perché con The Human Condition non arrivano le sfuriate di blast beat al fulmicotone, mancano del tutto le tastiere ed i passaggi orchestrali, il cantato è sì ruvido, ma non abbastanza straziante o demoniaco da attirare l'attenzione. Allora dove sta il loro asso nella manica? Raccomandazioni o nomi importanti al loro interno? Mazzette ai recensori? Distribuzione via colossi del business?
Niente di tutto questo, solamente ciò che merita di fare la differenza all'interno dell'affollatissimo acquario di cui sopra: evoluzione. In poche parole tanta, tanta personalità.

La proposta della band si radica su una solida base black, lasciandosi però contaminare da sprazzi post e venature di matrice progressive (anche se non in senso stretto), riuscendo a creare un sound innovativo. L'amalgama è connotato da passaggi carichi di groove e giocato specialmente su tempi medio-lenti, in cui le distorsioni si avvolgono in un turbinio di note scarnificate, creando un feeling glaciale, amplificato dal lacerante cantato di L.R.A. che risulta più che mai al posto giusto con una base strumentale di questa fattura.
La cura negli arrangiamenti, che toccano anche passaggi clean ipersaturi, emerge fin dall'opener Beneath A Septic Sun che racchiude tutte le coordinate stilistiche dell'intero The Human Condition al proprio interno. Partiture di chitarra sporcate, intermezzi puliti in cui emerge il lavoro di fino del basso distorto, atmosfere impalpabili come una scia di ceneri nell'aria greve di una città affogata nei fumi corrosivi delle proprie industrie.
Pochi picchi tecnici, nessun colpo di reni pregno di individualismo, ma un lavoro compatto di una squadra in cui ognuno è pienamente consapevole del proprio contributo, consentono ai Waning di rimuovere tutto ciò che non è essenziale, riducendo al minimo le sovraincisioni e curando nei minimi dettagli anche i passaggi più elementari. Qualche esempio? La piccolezza nelle ribattute tra le sei corde, che splittano le melodie in continui rimandi da un orecchio all'altro, come in Continuum; ancora il lavoro di incastri, rullate e panoramiche sui tom del batterista C.S (recentemente dimissionario) che lima finemente i passaggi.
Il ritmo del platter rallenta leggermente nella fase centrale, tirando il freno in particolare nella strumentale The Human Condition, prima di farsi maggiormente sostenuto per gli ultimi capitoli. Nelle tre tracce conclusive il songwriting si fa più articolato e sulfureo: introducendo temi melodici in dissonanza che s'inerpicano su vette quasi psichedeliche (la scardinante Void), fraseggiando linee amplificate da un background ritmico solenne (vedasi il liberatorio ritornello di Through Fields Of Mercury, al vertice di un crescendo d'intensità) in grado di donare corpo allo sviluppo (dis)armonico, sciorinando sequenze di note claustrofobiche ed ossessive (Cynic Eye).

Mentre molti colleghi si scannano per tentare di rubarsi le ultime briciole di una carcassa spolpata fino alle ossa, i Waning riescono sapientemente a scavarsi una nicchia all'interno di una scena più che mai satura, in cui gli ultimi irriducibili annaspano alla ricerca di una boccata di aria fresca. E The Human Condition rappresenta un respiro profondo, con il quale riempirsi i polmoni e riassaporare il gusto di qualcosa di nuovo e libero da stereotipi, uno spiraglio di luce in fondo ad un tunnel che oramai è stato percorso troppo a lungo senza voler guardare oltre.
Per questo motivo le realtà in grado di superare i limiti vanno premiate ed incoraggiate.
In fondo, come direbbe qualcuno, la storia dell'evoluzione non fa che dimostrare che l'universo non ha mai smesso di essere creativo o inventivo. Basta saper scegliere tra estinzione o rinnovamento.



VOTO RECENSORE
81
VOTO LETTORI
35.30 su 13 voti [ VOTA]
il vichingo
Sabato 9 Giugno 2012, 18.00.04
4
Una realtà molto interessante, davvero. Beneath A Septic Sun è stupenda, e le altre canzoni non sono da meno. 80/100
piggod
Venerdì 8 Giugno 2012, 23.33.55
3
Bravi, bravi, si riconfermano su altissimi livelli ed evolvono. Band che stramerita di essere seguita.
Mickey
Venerdì 8 Giugno 2012, 22.11.41
2
Interessanti!
Ahti
Venerdì 8 Giugno 2012, 21.35.38
1
Band che incarna l'"elan", lo slancio vitale. Ottimi, di una spanna superiori a tanti altri colleghi dediti solo a rimacinare sempre gli stessi quattro-cinque giri di accordi.
INFORMAZIONI
2012
Antonym Records
Black
Tracklist
1. Beneath A Septic Sun
2. End Assembly
3. To The Smouldering Next
4. Continuum
5. The Human Condition
6. Through Fields Of Mercury
7. Void
8. Cynic Eye
Line Up
L.R.A (vocals)
A.A. (guitars)
A.F. (guitars)
R.A. (bass)
C.S. (drums)
 
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