|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Sin Deadly Sin - Fall From Heaven
|
( 2147 letture )
|
Se da qualche tempo il vostro orecchio ha un certo languorino per quanto riguarda le sonorità che spaziano dal gothic all'industrial, Fall From Heaven fa sicuramente al caso vostro: fresco, scorrevole e coinvolgente, il nuovo lavoro dei bolzanini Sin Deadly Sin vi lascerà piacevolmente colpiti grazie ai suoi brani ricchi di influenze melodiche unite a quel pizzico di aggressività che non guasta mai. La band, composta da Roberta Staccuneddu (voce), Max Boi (tastiera), Alessio Bergamo (basso), Zeljko Marinkovic (batteria) e Mattia Mariotti (chitarra), rinasce dalle ceneri degli Evenfall nel 2009 e dopo circa un anno riesce a completare in modo stabile la line-up con l'entrata degli ultimi tre membri, pubblicando infine nel 2012 il suo primo lavoro.
Nello specifico, Fall From Heaven si caratterizza per un sound pieno e graffiante, addolcito dalla voce femminile, che accompagnata dalle tastiere -ora dolci e quiete, ora orientate all'elettro-, rilega i brani con doppie registrazioni frequenti, che li impreziosiscono pacatamente. Ma andando alla tracklist, questa si apre con Take My Pain, brano che già dall'overture ci fa capire che questo sarà uno dei brani votati all'industrial: in particolare, possiamo notare come le atmosfere generali si spostino di continuo proprio tra questo ed altre sonorità più correlate al symphonic, delle quali parleremo tuttavia qualche riga più in basso. Tornando dunque al pezzo d'apertura, qui le tastiere si fanno protagoniste e dirigono attraverso l'utilizzo di diversi effetti, ora più pungenti, ora più evanescenti, l'andamento della track stessa; la sezione ritmica, qui impiegata per svolgere una funzione maggiormente aggressiva, lascia spazio ad una linea vocale piuttosto addolcita, che forse non risulta pienamente efficace, ma comunque piacevole. Your Heaven, primo singolo estratto -con video annesso-, si rifà, in continuità, alle precedenti linee direttrici, arricchendosi tuttavia di una linea vocale decisamente più incisiva e di riff cadenzati, che riescono a colpire ed esaltare in modo migliore l'andamento complessivo; il brano in questione si avvale inoltre di uno stacco che permette all'ascoltatore di saggiare la capacità della band di esprimersi abbandonando l'aggressività di basso, chitarra e batteria. Vorrei ora discostarmi leggermente da queste sonorità, avvicinandomi invece a piccoli passi a quelle che più si accostano alle atmosfere gothic e symphonic del cd: QOTD si presenta come un brano di transizione, dall'andamento piuttosto lineare a livello strutturale, ma particolarmente interessante per quanto riguarda gli sviluppi delle singole parti; l'introduzione, così come la strofa, presentano interessanti sovrapposizioni vocali ed effetti evanescenti alla tastiera, mentre il ritornello si dispiega su tappeti ordinari; la parte realmente avvincente si rileva invece nello stacco intermedio, il quale presenta un efficace utilizzo della tastiera, legata indissolubilmente a voce e chitarra, che ci propone qui un breve solo. Giungiamo, infine, a quella che sembra essere l'ultima tappa del nostro ascolto di Fall From Heaven: questi ultimi pezzi si caratterizzano per atmosfere più legate a suoni dolci, sui quali prevalgono senza dubbio archi e piano. Notevole risulta Don't Sleep Anymore, brano nel quale voce e strumenti sono in ottima sintonia, grazie alla quale l'espressività delle varie parti è resa in modo molto efficace, sia grazie all'accentuazione dell'aggressività dei riff, sia all'intensità della linea vocale, sia alle scelte della tastiera, che riesce a rinnovarsi all'interno di quella che potrebbe sembrare inizialmente una ballad. Al contrario, Left Alone si approccia alle sopracitate sonorità in modo totalmente diverso: dall'intro aggressivo, si smorza durante la strofa, ritornando infine ad una aggressività, anche se abbastanza contenuta e lineare nel suo sviluppo, nel ritornello; presenta, inoltre, uno stacco che ci fa saggiare più specificamente le doti del chitarrista, grazie all’assolo, questa volta più duraturo. Dopo avervi parlato di alcuni dei brani più rappresentativi di Fall From Heaven, non resta che concludere la mia disanima facendo cenno agli arrangiamenti: grande importanza viene data proprio a questi, che risultano estremamente pieni ma nel contempo non esagerati, dando vita a brani intensi e nel contempo scorrevoli; inoltre, nessuno degli elementi appare spiccatamente in ombra rispetto agli altri -se non in brani isolati, ma si può ritenere che questa sia stata una scelta oculata-.
Insomma, la band si mostra sicuramente valida, grazie all'evidente collaborazione tra tutti gli strumenti, i quali contribuiscono a risaltare l'espressività e le atmosfere dei singoli pezzi, piacevoli e coinvolgenti, senza contare che si tratta del primo vero e proprio lavoro che la corrente line-up sforna; tuttavia, allo stesso tempo, tali atmosfere non costituiscono certo una grande novità, dato il sovraffollato mondo nel quale i Sin Deadly Sin hanno scelto di volersi inserire.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Grandi ragazzi! Non vedo l'ora di ascoltarlo, sempre se il max si ricorda di inviarmelo!!  |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Take My Pain 2. Your Heaven 3. Don't Sleep Anymore 4. Nothing 5. Moon Darkened Silence 6. Left Alone 7. Ophelia's Dream 8. QOTD 9. My Prayer 10. From Your Lips
|
|
Line Up
|
Roberta Staccuneddu (Vocals) Mattia Mariotti (Guitars) Alessio Bergamo (Bass) Zeljko Marinkovic (Drums) Max Boi (Keyboards)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|