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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Devilish Impressions - Simulacra
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( 2974 letture )
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Il contagio ha toccato anche la Polonia. Prime evidenze della sintomatologia tipica si sono manifestate nei Devilish Impressions: inserti di tastiere dai connotati epico-sinfonici, ritmiche serrate che si avvicinano a pattern marziali, sporadiche apparizioni di clean vocals oltre ai più consueti scream e growl. Dopo un esordio all'insegna del blackened death di Plurima Mortis Imago e un successivo raffinamento con Diabolicanos – Act III: Armageddon, in quest'occasione il combo polacco tira a lucido il proprio sound rimuovendo la componente più grezza in favore di un approccio più immediato e solenne. Alla riduzione della complessità della proposta corrisponde anche una riduzione della line-up, costituita di soli tre elementi per questa uscita. In compenso i polacchi non si fanno mancare gli ospiti, tra cui spiccano Orion (Behemoth, Vesania) per la bonus track Prince Of The East (non reperibile nell'edizione standard del disco) e la presenza dei due arrangiatori, Lestath e Flumen, responsabili di pattern orchestrali, effetti e campionamenti. Proprio riguardo l'operato di queste due figure è necessario spendere un paio di parole: le loro orchestrazioni hanno l'arduo compito di sostenere una componente quasi esclusivamente ritmica e molto lineare dei restanti strumenti che non sempre riesce a spiccare il volo con le proprie ali. Non mancano infatti i frangenti in cui le composizioni di Quazarre e soci faticano a stare a galla senza ricorrere al salvataggio da parte di ottoni ed archi, appesantiti da ripetizioni di strutture poco incisive e, in qualche occasione, inconcludenti. Ciò che si sente mancare sin dal primo ascolto è la materia prima: un impianto in grado di superare la consueta ritmica macina-tutto in onore di un certo gusto nel fraseggio o soluzioni che palesino la presenza di personalità.
Le capacità del drummer Icanraz sono buone in fase esecutiva, cassa e rullante cedono sotto la pioggia di colpi che il batterista riesce ad assestare, così come è precisa la plettrata di Quazarre, affidabile sia nei pattern che nei rari slanci solisti, e solida l'esecuzione al basso di Vraath. Più dozzinale lo scream dell'axeman, non particolarmente incisivo né dotato di timbro riconoscibile rispetto ai colleghi vocalist ma piuttosto sporcato, mentre la prova in pulito si presenta più piacevole anche se ripetitiva sulle lunghe distanze. Purtroppo per i nostri, però, la buona performance strumentale non basta, si avverte soprattutto l'assenza del guizzo di genialità, della soluzione che spinge a soffermarsi su uno specifico passaggio, lo scorrere impalpabile della punta che incide nel suolo ormai non più vergine della nostra memoria. A riprova di ciò, sottoponendo Simulacra a ripetuti cicli di ascolto è difficile fissare in testa un brano in particolare o una linea melodica da canticchiare, vista la mancanza del coinvolgimento emotivo tipico di una proposta collocata nel lato più epico e sinfonico del metal estremo, ad eccezione dell'opener Icaros e della strumentale Solitude, nella quale i musicisti sfruttano la velocità ridotta per ricercare sviluppi più articolati e personali. Certo la prestazione tecnica, così come la produzione stessa, è soddisfacente ed adeguata, ma non è certo tagliando e lucidando uno zircone con abilità che lo si trasforma in un diamante.
In conclusione Simulacra è un disco di maniera, suonato in modo impeccabile ma sostanzialmente senz'anima, senza quel quid in grado di provocare il desiderio di ascoltarlo nuovamente a fine riproduzione. Certo sono presenti alcune rare punte compositive ma di per sé non sufficienti ad elevare questa produzione dal limbo dei dischi in cui è una certa calma di fondo a dominare. Per gli amanti di sonorità easy e di inserimenti sinfonici 3x2 quest'uscita dei Devilish Impressions sarà certamente imprescindibile, per tutti gli altri un lavoro sul quale non vale la pena di soffermarsi. Un'altra vittima del piattume.
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10
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@sì GioMasteR chiedevo a te e sì anch'io reputo gli Abused Majesty molto meglio dei Devilish era per capire se qualcun altro li avesse calcolati. Ma neanch'io con tutto che sono diciamo più positivo nei loro confronti ne consiglierei l'acquisto, questo è fuor di dubbio. |
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9
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Il parere lo chiedevi a me Undercover? Lii conosco e li trovo anche migliori di questi Devilish Impressions ad essere onesto, anche se sono rimasto ai tempi di "So Man..." e non so se abbiano pubblicato altro di recente. Onestamente, anch'io inizialmente ero per la sufficienza (pensavo che i livelli fossero gli stessi dell'ultimo Graveworm o Chthonic per intenderci) ma poi mi sono reso conto che davvero manca la sostanza e che persino i due termini di paragone iniziali erano più vari ed accattivanti di questo Simulacra, che trovo troppo influenzato dai dettami del mercato, quindi ho optato per una certa coerenza nel mio metro di giudizio. In fin dei conti ci sono sì dei pezzi piacevoli, ma valgono l'acquisto dell'intero lavoro? |
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8
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@Piggod: la critica tratta sempre con i guanti di velluto i propri orgogli nazionali  |
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7
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@piggod va beh in Polonia se suoni alla Behemoth ti stendono il tappeto rosso, ricordiamoci che per far così anche gli Hate si son fottuti ed erano un gran gruppo. |
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6
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Voto 6, ma mi pento non poco per averlo acquistato durante la mia ultima vissita nella terra di Nergal (fortunatamente ho preso anche l'ultimo Asgaard). Sembrano la versione accessibile dei Behemoth (che ormai stanno diventando una piaga per il death metal polacco perché troppi si ostinano ad imitarli con scarsi risultati). In Polonia il disco ha ricevuto valutazioni entusiastiche, non riesco a capire come... |
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5
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Ho appena ascoltato The Last Farewell e Icaros... due pezzi davvero buoni, di grande impatto. Evito comunque di esprimermi sul disco, avendo ascoltato solo un paio di canzoni. Comunque è vero, qualche richiamo ai Behemoth c'è, oltre alla somiglianza del cantante con Nergal  |
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4
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ho ascoltato icaros e devo dire che se il resto del disco segue quell'andazzo arrivare alla fine penso sia impresa ai limiti dell'impossibile |
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3
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Ma sì son citazionisti c'è tanto Behemoth style qualche bel richiamo alla Scandinavia è palese però non è neanche così insufficiente, sarà che son buono ma ci sono un paio di pezzi piacevoli "Icaros", "The Last Farewell", "Lilith". Concordo sulla voce e sul fatto che nelle sezioni pulite qualcosa di buono s'intravede. E' un disco manieristico ma a chi ama un certo tipo di sound e le produzioni polacche in versione ancor più ripulita non dovrebbe dispiacere... Sufficienza non stentata 65. Icanraz è il fondatore degli Abused Majest band sottovalutatissima del quale consiglio "Serpenthrone", anzi ne approfitto per chiedertene un parere nel caso lo conoscessi visto che in molti li han scazzati nel corso degli anni. |
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2
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Pensavo avessero messo la foto dei Behemoth  |
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1
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Mi sbaglio o quello al centro della foto assomiglia a Nergal?  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Icaros 2. Legions Of Chaos 3. Lilith 4. Fear No Gods 5. Scream Of The Lambs 6. Spiritual Blackout 7. Vi Veri Vniversum Vivus Vici 8. The Last Farwell 9. Solitude
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Line Up
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Quazarre (vocals, guitars, keys) Vraath (bass) Icanraz (drums)
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RECENSIONI |
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