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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Space Mirrors - In Darkness They Whisper
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( 2111 letture )
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Gli Space Mirrors sono una project band attiva dal 2002 con tre album in studio alle spalle. La formazione ruota attorno alla polistrumentista e produttrice russa Alisa Coral appassionata di tematiche esoteriche e fantascientifiche, nonché dedita a far riverberare lo spirito dello space rock, movimento musicale che ha avuto tra i suoi massimi esponenti i britannici Hawkind. Non è un caso, infatti, che tra la pletora di musicisti che ha contribuito alla stesura dell’ultimo lavoro, il quarto in ordine cronologico ed intitolato In Darkness They Whisper, compaia il nome di Nick Turner che militò, per l’appunto, negli Hawkind dal 1969 al 1976 (anche il bassista Alan Davey ha suonato in due periodi diversi nel gruppo di Dave Brock). La direttrice musicale perseguita è dunque chiara, ma nel songwriting dell’ambizioso nuovo platter ci sono riferimenti al progressive degli Ozric Tentacles e King Crimson, aperture al metal specie grazie ai graffianti riffing di chitarra, parti precipuamente psichedeliche che non possono non richiamare alla memoria i Pink Floyd dei primi album, ma anche gotiche e darkeggianti sullo stile, ad esempio, dei Darkseed. Una proposta, dunque, versatile -almeno nelle intenzioni- dove l’apporto italiano (ne possiamo andare fieri) risulta notevole grazie ai chitarristi Massimo Arke e Fabio “Amon 418” Bartolini e, soprattutto, all’eccellente vocalism di Martyr Lucifer (tutti componenti degli Hortus Animae) quest’ultimo già con gli Space Mirrors nello split del 2011 Dreams Of Area 51 dedicato al tema degli alieni.
In Darkness They Whisper, la cui cover non di certo eccelsa è stata disegnata da Kevin Sommers, si ispira chiaramente alle opere dello scrittore di Providence Howard Phillips Lovecraft (The Whisperer in Darkness è il titolo di un suo breve racconto contenuto nel celeberrimo Ciclo di Cthulhu) ed in questo senso la scelta di affidare le parti vocali ad un artista come Martyr Lucifer si è rivelata esatta, perché il suo modo di cantare volutamente lugubre, monocorde e quasi paranoico, ben si attaglia al tenore delle storie visionarie e fantastiche partorite dalla mente di Lovecraft. Dal punto di vista musicale, però, manca quell’indispensabile climax per catapultare l’ascoltatore nello spazio profondo e alcune scelte del sound mi sono apparse piuttosto insipide e prive di spunti interessanti. Si poteva ricercare qualcosa di diverso e meno convenzionale; si ha le netta impressione che non si sia voluto azzardare più di tanto permanendo in uno standard eccessivamente lineare; e dire che nella suite The Dreamquest Of Unknown Kadath compaiono momenti di assoluto pregio grazie soprattutto al corposo apporto di Nick Turner. Nel complesso siamo al cospetto di un prodotto sufficientemente valido, non di primo impatto e che merita in ogni modo la dovuta attenzione per il suo taglio particolare, sebbene non si riscontrino oggettivamente elementi di innovazione e alla lunga finisca per annoiare a causa di un’eccessiva omogeneità di fondo. Da evidenziare in negativo la non eccelsa qualità della registrazione.
Oltre alla citata suite è apprezzabile l’ossessivo andamento dell’opener Shadow Over Innsmouth e della title track, per il resto per viaggiare nel cosmo al fine magari di evadere dai troppi problemi che ci attanagliano quotidianamente, vi consiglio il vero space rock, quello dei maestri Hawkind.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Shadow Over Innsmouth 2. Silver Key 3. Geometry Of Witchcraft 4. In Darkness They Whisper 5. Rue d'Auseil is Missing 6. Cats Of Ulthar 7. The Dreamquest Of Unknown Kadath (Suite in 8 acts): - Act I: Chambers of Azatoth - Act II: Through the Dream Lands - Act III: From Dylath-Leen to the Dark Side of The Moon - Act IV: Moon Battle of Cats - Act V: To Ngranek - Act VI: Face of God - Act VII: Leng/The Crawling Chaos - Act VIII: Morning in Marvellous City 8. Through The Dream Lands -radio version- (bonus track)
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Line Up
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Martyr Lucifer (Voce) Massimo Arke (Chitarra su tracce 1, 2, 4, 3 1° parte) John Pack (Chitarra su tracce 6 e 3 2° parte) Sparky Simmons (Chitarra su traccia 5) Fabio “Amon 418” Bartolini (Chitarra su traccia 7) Allen Welty-Green (Synth su tracce 2, 3, 6) Bjorn Jeppsen (Synth solos su traccia 1) Nick Turner (Sassofono, Flauto, Clarinetto su traccia 7, Atti I,III,IV,VII) Cyndee Lee Rule (Violin su tracce 4, 6 e viola su traccia 5) Alisa Coral (Basso, Synth, Programming, Cori) Alan Davey (Bass su traccia 7, Atti I e IV) A.G. Bergstein (Batteria)
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RECENSIONI |
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