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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Inverloch - Dusk / Subside
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( 3018 letture )
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Il 2012 è stato un anno importantissimo per il doom/death, con il ritorno discografico di alcune tra le band più importanti della scena mondiale (Evoken e Asphyx su tutte), ma è stato anche l'anno di incolmabili perdite come quelle di Candlemass e Cathedral (questi ultimi forse avevano già chiuso i battenti l'anno scorso) e che hanno deciso di lasciare (?) le scene prima di ridursi a delle anziane rock star patetiche e svogliate. In questo momento di fermento spuntano fuori questi sconosciuti Inverloch, i quali, andando a leggere tra le note biografiche, non sono altro che gli eredi dei mai dimenticati Disembowelment. Si, infatti la band vanta nella propria line up il bassista Matthew Skarajew e il drummer Paul Mazziotta, i quali furono tra gli autori di quel capolavoro che risponde al titolo di Trascendence into the Peripheral, al quale purtroppo la band non diede mai un seguito. Nel 2011 i nostri formarono una band chiamata D.USK con il solo scopo di riproporre i brani presenti su quel grandioso disco, ma la tentazione fu troppo forte e il passo molto breve: così avvenne il cambio di nome e la produzione di questo spaventoso mini album, che rispolvera lo stile unico e inimitabile che rese celebre il loro nome e riconoscibilissimo il loro sound.
Il dischetto in questione si intitola Dusk / Subside e - seppur parzialmente - riprende il titolo del mini del 1992, quasi a voler riprendere il discorso da quella release di 20 anni fa, punto di partenza di questa straordinaria band australiana e, così come allora, la band si presenta con un mini di soli 3 pezzi, nei quali è possibile apprezzare quel particolarissimo genere che qualcuno definì in modo esemplare come "brutal doom". Difatti, la band ha sempre mischiato la furia del brutal/death metal con improvvisi stacchi ultra slow, con la pesantezza come l'unico obiettivo perseguibile, in un connubio inscindibile che però oggi abbraccia anche una certa tecnica esecutiva, figlia di una carriera ventennale.
L'opener Within Frozen Beauty è un vero e proprio monolite scagliato addosso all'ascoltatore: una cavalcata brutal death semplicemente devastante che, all'apice della furia, si stoppa in un down-tempo potentissimo che lascia spazio a un guitar solo in pieno stile Death. Semplicemente meraviglioso. Il pezzo si conclude con una lunga parte ambient che farà da ponte per trasportarci alla seconda traccia intitolata The MeninRroad, brano che farà la gioia di tutti coloro - me in primis - che adorano le parti più lente e opprimenti. Questa composizione, è bene dirlo, non è particolarmente lenta, ma, come si usava nei tempi d'oro del genere, si basa su un tempo cadenzato capace però di stritolare ogni cosa sul suo cammino grazie alla potenza di sonorità - non mi stancherò mai di ripeterlo – molto più orientate verso il death metal che verso il doom. A suonare lentamente oggigiorno sono capaci in molti, ma a suonare realmente pesanti sono in pochi a saperlo fare; e qualche giorno fa i cari vecchi Evoken ce ne hanno dato una soddisfacente dimostrazione con lo splendido Atra Mors. Conclude l'opera la tellurica Shadows of the Flames, la quale sembra uscita dalle recording session di Trascendence into the Peripheral, alternando continuamente parti brutal death a momenti ultra doom, annullando così in un solo istante l'attesa ventennale tra l'ultimo Disembowelment e il nuovo Inverloch .
Non c'è altro da aggiungere: chi ha amato i Disembowelment amerà anche gli Inverloch , garantito!
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10
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Bravo Spirit, mi hai fatto venire voglia di riascoltarmelo, troppo tempo che prende polvere, il periodo è quello giusto. |
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9
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Davvero ottimo.Potente,immersivo,di atmosfera,e con splendidi rallentamenti che sono piombo fuso. Bellissimo artwork. |
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8
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Finalmente sono tornati, anche se con un nome diverso. Recensite anche l'album al più presto. Davvero mostruoso. |
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2
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Quoto Enry e non c'è nient'altro da aggiungere. |
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1
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Grandissimi, la sorpresa death-doom del 2012. La qualità di questi tre brani non ha niente da invidiare a quello fatto dai Disembowelment, e con questo ho detto tutto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Within Frozen Beauty 2. The Menin Road 3. Shadows of the Flame
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Line Up
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Ben James (vocals)
Matthew Skarajew (guitar) Mark Cullen (guitar)
Tony Bryant (bass) Paul Mazziotta (drums)
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RECENSIONI |
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