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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Frank Zappa & The Mothers of Invention - Freak Out!
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( 6678 letture )
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Freak Out! era contemporaneamente davvero grezzo e brutto, nonché incredibilmente sofisticato. I Beatles erano divertenti, ma non avevano niente a che fare con il tipo di sarcasmo che potevi sentire nella musica di Frank Zappa (Matt Groening - creatore dei Simpsons)
L’atipicità di un musicista stravagante e unico come Frank Zappa la si riscontra clamorosamente sin dal suo pretenzioso album d’esordio Freak Out!, pubblicato agli inizi di luglio del 1966 con i suoi The Mothers Of Invention e contraddistinto da una cover a forti tinte psichedeliche. Si tratta, infatti, addirittura del primo concept album e del secondo doppio vinile, dopo Blonde On Blonde di Bob Dylan, nella storia del rock. Il genio originario di Baltimora volle immediatamente dividere la critica ed il pubblico con una scelta a dir poco coraggiosa e quest’opera, prodotta da Tom Wilson, come se non bastasse è fortemente critica, sarcastica e dissacratoria nei confronti della società americana dell’epoca oltre ad essere infarcita di musica sperimentale d’avanguardia. Il tutto mette davvero a dura prova l’attenzione dell’ascoltatore: la considero da sempre una salutare ginnastica mentale! Freak Out! -il titolo letteralmente significa su di giri!- non si fa imbrigliare facilmente e a distanza di tanti anni è in grado di sorprendere ancora svelando sfaccettature che non erano emerse in precedenza nonostante assidui e attenti ascolti. Tale caratteristica, d’altronde, è riscontrabile praticamente in tutti i lavori realizzati da Zappa nella sua carriera al punto che possiamo affermare di essere ben lungi dall’aver compreso con esattezza la sua filosofia artistica. Un caleidoscopio sonoro ti avviluppa dall’inizio alla fine attraverso composizioni a volte apparentemente lineari alternate ad altre strutturalmente complesse che abbracciano con disarmante disinvoltura generi musicali più disparati. Gli strumenti utilizzati sono talvolta del tutto insoliti per il rock come, ad esempio, forcine per capelli, forbicine, il guitarrón di Roy Estrada e le finger cymbals di Ray Collins: Zappa sa stupire anche sotto tale aspetto. Entriamo, dunque, nel cuore del full lenght esaminando track by track:
Lato 1: l’opener Hungry Freaks, Daddy è in sostanza un pezzo leggero, in bilico tra il beat e il rock & blues, impreziosito da un bell’assolo di chitarra; I Ain't Got No Hearth ha un incedere grintoso ed è disseminata di suoni in sottofondo con in evidenza un accattivante vocalism; una vena sarcastica domina Who Are The Brain Police? brano che si regge sul cavernoso basso di Estrada e nel quale Zappa si sbizzarrisce con cori e ricerche rumoristiche ad effetto; la semplice Go Cry On Somebody Else's Shoulder non sembra altro che una giocosa presa in giro delle canzonette suonate nei college americani, mentre Motherly Love è una song leggera in stile beat con ancora rumori e vocalizzi vari a renderla interessante; How Could I Be Such a Fool? ha un’intrigante veste soul e psichedelica con un Zappa stavolta più serioso.
Lato 2: In Wowie Zowie torna alla ribalta l’ironia nel contesto di un rock’n’roll infarcito di suoni e voci; una cristallina chitarra apre You Didn't Try To Call Me, canzone munita di un bel refrain che si dipana su percorsi più astrusi ed eclettici con fiati e repentini cambi di ritmo; lo stesso canovaccio viene utilizzato anche per la seguente sbeffeggiante Any Way the Wind Blows; la beatlesiana I'm Not Satisfied abbraccia, si fa per dire, una vena più melodica; You're Probably Wondering Why I'm Here è, nel complesso, più disincantata.
Lato 3: nell’incendiario acid rock di Trouble Every Day è presente una suggestiva armonica e sorprende sia il cantato aggressivo che la ritmica resa più decisa dal suono aspro delle chitarre; la psichedelica e ossessiva Help, I'm a Rock è un fantastico esempio di proto rap (l’adoro, per me una vera e propria gemma musicale); in It Can't Happen Here si accavallano voci stonate e gli strumenti si lasciano andare in ritmiche più propense al free jazz.
Lato 4: il capolavoro di Freak Out è racchiuso negli oltre dodici minuti della lunga suite progressive The Return of the Son of Monster Magnet, una cavalcata sonora sublime dove melodia, space rock, sperimentazioni varie ed i consueti vocalizzi si fondono egregiamente ponendo solide basi per lo sviluppo del genere. Sul retro della copertina c’è una strampalata lettera scritta da Zappa fingendo di essere tale Suzy Creamcheese, un’immaginaria e stravagante fan del gruppo menzionata sia alla fine di It Can't Happen Here che all’inizio di questo fantasmagorico pezzo.
Molti recensori stroncarono Freak Out! non comprendendo né la sardonica verve zappiana, né tantomeno il messaggio della proposta musicale che, almeno nelle intenzioni, tendeva ad abbracciare idealmente tutte le classi della società americana. Non tutti lo apprezzarono anche perché era troppo avanti con i tempi, ma la sua importanza seminale è stata riconosciuta anche da Paul McCartney quando ammise di esserne stato influenzato nella stesura di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. Di certo non è un platter semplice -non lo era allora e non lo è nemmeno adesso- ed è forse per questa ragione che lo ascolto ancora nella speranza di capirci prima o poi qualcosa di più!
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@Transcendence, ok grazie mille. è un vero peccato, sarebbe stato bello sapere se gli assoli erano di zappa o no. comunque molto affascinante anche così. buona giornata |
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@tate: Perché urgente? Comunque niente di tutto questo si saprà mai, perché nel booklet del disco i crediti sono stati stilati in maniera confusa, senza dire chi suona cosa, è tutto lasciato via, come si usava fare ai tempi, non c\'erano contratti, prassi da rispettare, spesso e volentieri i musicisti non potevano avere nemmeno opinioni in merito. Tant\'è che in tanti altri dischi usciti nello stesso periodo, si è scoperto dopo DECENNI chi suonava cosa, e solo e unicamente tramite vie legali e contenziosi tra musicisti/produttori/case discografiche. Ovviamente dischi che hanno avuto un ricavo molto maggiore di questo gruppo, con tutti il rispetto. |
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per favore sapete dirmi in quali brani canta zappa e in quali no? in hungry freaks daddy chi canta? e gli assoli chi li suona? quello di hungry freaks daddy è suonato da zappa? grazie mille, è urgente, comunque disco capolavoro |
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Comprendere Zappa è veramente molto difficile. La sua musica è un 50-50 fra testo e parti strumentali, quindi le lyrics assumono una grande importanza. Per un ascoltatore non americano e non anglofono risulta faticoso entrare nel contesto musicale e comprendere parola per parola i suoi testi. Per fortuna esistono le traduzioni ma alcune sfumature linguistiche non possono essere tradotte. Inoltre Zappa è noto per la genialità delle sezioni strumentali e solo per comprendere quelle è necessario essere molto preparati in campo musicale teorico e pratico. Freak Out! è sicuramente uno dei dischi più orecchiabili e dall'ascolto semplice del Maestro: Hungry Freaks, Daddy e Who Are The Brain Police? si scagliano rispettivamente contro popolo e sistema americano, Go Cry On Somebody Else Shoulder prende in giro le canzonette da ballo della scuola liceale, The Return of The Son Of The Monster Magnet è un tributo al dada, Motherly Love e I Ain't Got No Heart fanno satira sulle canzonette pop, Any Way The Wind Blows è una satira di Dylan e così via. Il disco è molto maturo per essere un debutto e fra un'analisi sociologica non certificata della società ed un incredibile miscuglio di generi (rock, jazz, psichadela, prog, space, beat) Zappa ha lasciato un incredibile ed inconfondibile segno nella storia della musica contemporanea. E sentire tanti americani dire che questo disco descrive la loro società ancora oggi fa capire quanto quest'uomo fosse avanti. Come ho detto ascoltare Zappa non è facile ma i dischi difficili da capire del Maestro sono altri, non questo Freak Out!, ancora limitato nelle sperimentazioni e riconducibile ad un forma-canzone familiare a tutti. Voto? Molto alto. |
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Disco di importanza capitale, strardinario esordio di quello che è uno dei massimi geni della storia del rock. per ora gli do 95, dato che non conosco il resto. voto 95 provvisorio |
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Disco di importanza capitale, eccellente dal p |
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Io questo cd non l'ho mai capito. E tanto meno capisco 19 utenti che gli assegnano il massimo. Ma l'avete realmente ascoltato? |
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Beh sai Bob... il fatto che tu non lo apprezzi non significa che non sia arte o musica. Semplicemente non è la tua. Per molti Zappa è incomprensibile e lui ne sarebbe felice. Ovviamente sarebbe stato più felice di essere amato, capito e apprezzato da tutti, ma con l'avanguardia questo non è possibile. Immagino che abbia comunque vissuto la vita che voleva lo stesso e tu pure, senza di lui, la sua arte e la sua musica. |
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Zappa? ??semplicemente una presa x il culo vivente...è l'esempio di come guadagnare soldi con roba scadente e senza senso..questa sarebbe arte??questa sarebbe musica??? |
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recensire un album del genere deve essere un peso della madonna. complimenti all'autore. |
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Capolavoro. Oltre ad avere un importanza storica non indifferente...personalmente preferisco il successivo "Absolutely Free" e soprattutto "Uncle Meat", che è per me uno di quei dischi che banalmente qualcuno chiama "da isola deserta" |
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Spettacolare, bella recensione |
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10
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L'essenza del Rock anni 60! |
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9
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Questo disco mostra uno Zappa decisamente avanti il suo tempo ed è «for those who aren't afraid to say what's on their minds». Immancabile. |
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...e magari la magia dell'ascoltarlo consiste proprio nel perdersi ancora e ancora, nel tentativo di capirCi! "EccletticaMente"...grazie Fabio |
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7
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un gran disco dove Zappa riesce a stendere la sua vena di follia e genialità su basi doo-wop e rnr anni '50-'60 (di cui era un avido collezionatore di vinili)...cmq se non ricordo male il titolo freak out! era stato scelto come reazione ad alcuni eccessi della polizia a San Francisco verso la comunità freak dell'epoca che Zappa frequentava ma non aderiva (Zappa è stato sempre contrario all'uso di qualsiasi droga)... |
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6
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Recensione ottima, e accattivante come l'artista in questione..un Genio che ha disinvoltamente confezionato in musica la sua adorabile irriverenza. Complimenti Fabio..e grazie!! |
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5
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Capolavoro indiscusso *.* |
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4
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Zappa..un genio nella storia della musica!..Grandissimo lavoro, magistralmente descritto con moltissimi particolari che incuriosiscono ed invitano a riascoltare l'album in tutta la sua genialita'! |
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3
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Beh basta dire che ha influenzato Sgt. Pepper's: disco storico, con 'Pet Sounds' dei Beach Boys tra i più influenti dell'annata ( ..e di sempre direi ). Concordo per 'the Return Of The Son Of Monster Magnet (...a proposito: chissà se la fantastica band del New Jersey ha voluto rendere omaggio! ). Bella recensione Fabio |
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2
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Un album stupendo non ci sono altri termini |
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1
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96 al cubo! Anzi di più, ora e sempre. Indistinti saluti. |
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INFORMAZIONI |
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Verve Records/MGM Records
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Tracklist
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Side 1 1. Hungry Freaks, Daddy 2. I Ain't Got No Heart 3. Who Are the Brain Police? 4. Go Cry on Somebody Else's Shoulder 5. Motherly Love 6. How Could I Be Such a Fool?
Side 2 1. Wowie Zowie 2. You Didn't Try to Call Me 3. Any Way the Wind Blows 4. I'm Not Satisfied 5. You're Probably Wondering Why I'm Here
Side 3 1. Trouble Every Day 2. Help, I'm a Rock 3. It Can't Happen Here
Side 4 1. The Return of the Son of Monster Magnet
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Line Up
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Frank Zappa (Voce, Chitarra, Direttore) Elliot Ingber (Chitarra ritmica e solista) Ray Collins (Armonica, Cembali, Effetti sonori, Tamburello, Voce) Roy Estrada (Basso, Voce, Chitarra, Voce soprano) Jimmy Carl Black (Batteria, Percussioni, Voce)
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RECENSIONI |
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